Storia della letteratura italiana/Jacopo Sannazaro: differenze tra le versioni
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Nel Trecento il regno di Napoli è stato un importante centro di cultura umanistica: nella città dell'Italia meridionale ha vissuto e lavorato Boccaccio, mentre Petrarca ha avuto stretti rapporti con i regnanti e alcuni intellettuali del luogo. La vita
L'attività letteraria in volgare ha invece un'importante esponente in Tommaso Guardati, meglio noto come Masuccio Salernitano (Salerno o Sorrento, 1410 circa – Salerno, 1475): a lui si deve un ''Novellino'', una raccolta di cinquanta novelle sul modello di Boccaccio. Masuccio tenta di elevare il napoletano a lingua letteraria, mescolando nelle sue opere elementi provenienti dal latino e dal toscano.<ref>{{cita libro | Giuseppe | Petronio | L'attività letteraria in Italia | 1969 | Palumbo | Palermo | p=228 }}</ref> Questo tentativo sarà proseguito, con risultati più alti, da Jacopo Sannazaro. Autore di opere in lingua latina e in volgare, è noto soprattutto come autore dell<nowiki>'</nowiki>''Arcadia'', un prosimetro pastorale (cioè un'opera in prosa e versi) particolarmente fortunato, tanto da diventare uno dei libri più letti nell'Europa del Cinque e del Seicento.<ref name="Baldi37">{{cita libro | autore1=Guido Baldi | autore2=Silvia Giusso | autore3=Mario Razetti | autore4=Giuseppe Zaccaria | titolo=L'Umanesimo, il Rinascimento e l'età della Controriforma | opera=Moduli di letteratura | anno=2002 | editore=Paravia | città=Torino | p=37 }}</ref>
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