Carmina (Catullo)/37: differenze tra le versioni

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==Sintesi della poesia==
 
Catullo si rivolge ad alcuni uomini che si trovano in una taverna insultandoli in modo sprezzante. Li descrive come persone supponenti, che non valgono nulla, li critica per come si atteggiano con le donne, per come le trattano, come se non avessero dignità. Il poeta dice che tra le donne che siedono alla taverna con loro c'è anche la sua amata che lo ha lasciato (molto probabilmente Lesbia). Disprezza tutti ma soprattutto uno di questi, che nomina, Ignazio che nasconde la sua sozzura dietro una barba e mostra i suoi denti bianchi ma puliti con l'urina.
Catullo si trova in una taverna piena di uomini e di donne. Egli inizia ad urlare contro gli avventori il suo disprezzo nei confronti del loro modo di trattare le donne, come se fossero oggetti.
Li descrive come persone supponenti, che non valgono nulla, li critica per come si atteggiano con le donne, per come le trattano, come se non avessero dignità.
La sua ira esplode in malo modo quando vede la sua amata (dato il forte sentimento che nutre verso di lei il poeta si suppone che fosse Lesbia) in questo luogo, mentre si lasciava conquistare da altri uomini dopo aver lasciato Catullo. L’uomo accanto all’amore del poeta è Ignazio (sappiamo che è lui perché viene nominato nella poesia), che nasconde la sua sozzura dietro una barba e mostra i suoi denti bianchi ma puliti con l'urina.
 
==Il tema==