Biografie cristologiche/Stereotipi giudaici: differenze tra le versioni
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Nonostante tutte queste letture positive, la storia dell'obolo della vedova è arrivata a simboleggiare i mali del "sistema autocratico" del Tempio che a sua volta vien visto come un simbolo della pratica dell'Ebraismo. Gli argomenti usano letture selettive del Vangelo marciano a vaghe generalità su come funzionino i templi istituzionalmente. Il risultato della ricerca accademica produce un Gesù socialmente consapevole che oppone la religione istituzionale sfruttatrice e i sistemi governativi incuranti; è un'immagine attraente che si adatta a numerose problematiche del ventunesimo secolo. È anche un'immagine mal supportata da riscontri nel Nuovo Testamento e certa di promuovere una posizione antiebraica. I fini non giustificano i mezzi.<ref name="Tempio"/>
Dalla narrazione di Marco alcuni studiosi trovano un supporto testuale per il "sistema autocratico" del Tempio nella raffigurazione degli scribi. Prima della presentazione della vedova povera, Marco riporta Gesù che denuncia gli scribi i quali "Divorano le case delle vedove" (12:40). Di conseguenza, i lettori fanno la scelta interpretativa di concludere che il Tempio faccia ciò che fanno gli scribi. Vero, gli scribi di 12:38-40 non sono un gruppetto piacevole; ma non c'è ragione di presumere che tutti gli scribi sfruttassero le vedove o che la vedova del Tempio fosse una pedina in mano all'élite. Gli scribi che divorano le case delle vedove non sono collegati col Tempio. Al contrario, il Tempio sembra essere l'unico posto dove non si incontrano persone
L'organizzazione narrativa propria del vangelo rinforza questa separazione tra scriba rapace e vedova generosa. Secondo Marco 12:38-40, quando Gesù pronuncia il detto delle "case delle vedove", sta per iniziare il suo insegnamento ai discepoli. Il resoconto dell'obolo della vedova ha luogo in una località differente; là Gesù è da solo, seduto di fronte al tesoro, e deve chiamare i suoi discepoli per dirigere la loro attenzione verso la vedova. Infatti, l'unico scriba che parla a Gesù nel Tempio più o meno ci azzecca quando loda Gesù per aver citato Deuteronomio 6:4-5 sull'amore di Dio e Levitico 19:18 sull'amore del prossimo. A questo scriba ''del Tempio'', Gesù dichiara: "Non sei lontano dal regno di Dio" (Mc 12:34).
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