Missione a Israele/Gerusalemme: differenze tra le versioni

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Né sembra che Gesù abbia affermato di essere il Messia in un qualche modo speciale, del tutto senza precedenti. Un tale messaggio avrebbe dovuto aver senso per i suoi contemporanei, altrimenti non avrebbe avuto seguaci; ma, come dimostra la successiva tradizione cristiana mezzo secolo o più dopo la sua morte, gli evangelisti stavano ancora dibattendosi per articolare un tale concetto. Se questa tradizione fosse già esistita, gli evangelisti l'avrebbero certamente usata con entusiasmo. Invece, devono faticare a presentare i rispettivi casi.
<div class="usermessage" style="background-color:aqua; height: 470px; text-align:left; font-size: small; line-height: 20px;">
<div style="text-align: center;"><big>'''''[[w:Testimonium Flavianum|Testimonium Flavianum]]:'''''</big><br/>
'''''Nota di [[w:Flavio Giuseppe|Flavio Giuseppe]] su Gesù di Nazareth'''''</centerdiv>
[[File:Josephusbust.jpg|80px|center|Flavio Giuseppe]]
In ''[[w:Antichità giudaiche|Antichità giudaiche]]'' 18.63-64 Flavio Giuseppe (F.G.) fà un breve riassunto di Gesù. Gli studiosi hanno dibattuto i meriti storici di questo brano, alcuni (pochi, ora) affermando che è tutto autentico, altri (altra minoranza) che è tutta un'interpolazione cristiana, cioè un passo inserito nel manoscritto da uno scriba cristiano successivo. La maggior parte degli studiosi attualmente propendono di vedere il brano come basilarmente autentico, con alcune inserzioni susseguenti fatte da uno scriba cristiano. Il passo riportato qui sotto segue le indicazioni e la traduzione {{en}} di [[w:John Paul Meier|John Meier]], ''A Marginal Jew''. vol. I, pp. 60-61 (da me ritradotto in italiano) e la versione del ''Testimonium'' di [[w:Agapio di Gerapoli|Agapio]]. Fornisco gli inserimenti cristiani in corsivo, il substrato di F.G. in caratteri romani. Da notare che, anche con le aggiunte, il passo di F.G. su Gesù è meno della metà della lunghezza della sua descrizione di Giovanni il Battista in ''Antichità giudaiche'' 18.116-119 — chiara indicazione della sua opinione sulla loro relativa importanza.