Armi avanzate della Seconda Guerra Mondiale/USA: differenze tra le versioni

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*'''Armamento''': 1x37 mm (40 cp) e 3x12,7 mm (600 totali)
 
Queste prestazioni erano limitate al punto che, durante un volo di prova, il P-38 di scorta dovette rallentare per non seminare il bigetto. In ogni caso, l'ampia superficie alare consentiva una tangenza operativa eccezionale, anche se tali quote avevano una differenza risibile tra velocità massima e di stallo. Nell'insieme era un distruttore di bombardieri (con il solito 37 mm caro alla Bell), e con prestazioni molto interessanti in quota, tanto che aveva anche la cabina pressurizzata (o almeno vi furono ricerche che usarono il velivolo in tal senso). L'armamento iniziale era di due cannoni da 37 mm M4 ma poi dal 10imo YP-59A si passò alla soluzione composita, che ricorda parecchio quella adottata dal MiG-9/15. Si poteva comparare al Gloster Meteor Mk I per prestazioni, aveva un armamento del tutto diverso e volava a quote maggiori, ma con autonomia minore. La potenza dei motori dava comunque una velocità troppo bassa se si considera che con gli stessi livelli di potenza (Derwent I) il Meteor era capace di 793 kmh, mentre il Me.262 raggiungeva 870 kmh. Tuttavia nessuno di essi era capace di volare fino a circa 14.000 metri, con un carico alare semplicemente risibile di appena 137 kg-m2 (comparabile con quello di uno Spitfire) contro i circa 320 del Me.262. Questo e la disposizione bimotore lo resero adatto come aereo sperimentale, e un velivolo sicuro anche per i piloti che ebbero pochissimi incidenti nonostante la novità di questo apparecchio, che tra l'altro adottava un sistema abbastanza funzionale per non calare la potenza dei motori dentro tubi molto lunghi, e per non pagare al contempo prezzi aerodinamici molto alti con i motori in gondole subalari: infatti i motori erano dietro l'abitacolo e sotto la parte posteriore della fusoliera, mentre le prese d'aria erano appena davanti lall'ala. Ebbero servizio in diversi reparti sperimentali come il 412th FG, appositamente costituito nell'ambito della 4th AF il 30 novembre 1943 su 4 squadroni. L'USN ebbe 3 aerei per la ricerca sulla propulsione a getto, ma nel luglio 1946 l'USAAF sospese i voli e mandò alla demolizione tutti gli apparecchi tranne alcuni preservati per i musei: attualmente, su circa 61-66 velivoli sicuramente costruiti ve ne sono ancora 6 conservati, quasi il 10%. L'Airacomet non rimase a lungo il progetto di punta della caccia americana a reazione; la Lockheed, già interessata nel '41 a produrre un caccia del genere, sfruttò molte delle conoscenze venute fuori dal programma P-59A/B, e produsse un ben più valido apparecchio, il P-80 Shooting Star.
 
===L'XP-79: il caccia 'da collisione'===