Chimica per il liceo/I legami: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Riga 236:
Il '''legame a idrogeno''' (anche detto '''ponte a idrogeno''') è una particolare forma di legame che si instaura tra molecole polari nelle quali ''un atomo d'idrogeno (H) si viene a trovare tra due atomi entrambi piccoli e molto elettronegativi, essendo legato covalentemente a uno di essi''. Gli elementi che possono essere coinvolti in tale legame, oltre ovviamente all'idrogeno, sono tre: l'azoto (N), l'ossigeno (O) e il fluoro (F)''.'' Poiché l'atomo di idrogeno ha le dimensioni più piccole e possiede un solo elettrone, quando forma un legame covalente con un atomo ad elevata elettronegatività, si genera un dipolo, in cui l'idrogeno acquista una parziale carica positiva (δ+), generando un intenso campo elettrico. Per distinguerlo da un legame covalente, il legame a idrogeno viene normalmente rappresentato mediante una linea tratteggiata (---) o dei puntini (···) che uniscono l'idrogeno di una molecola all'atomo fortemente elettronegativo dell'altra molecola.
 
Il legame a idrogeno influenza in modo significativo le proprietà fisiche (punto di fusione/ebollizione, solubilità, viscosità, ecc.) delle sostanze in cui è presente. Il valore dell'energia di legame determinato sperimentalmente per questo tipo legame è nettamente superiore a quello dei legami dipolo-dipolo. Osservando il grafico in figura 22 è possibile constatare che l'acido fluoridrico (HF) ha una temperatura di ebollizione notevolmente superiore a quella degli altri idracidi degli elementi del 17° gruppo (ossia i composti binari formati dall'idrogeno e da un alogeno): acido cloridrico (HCl), acido bromidrico (HBr) e acido iodidrico (HI). Questo "anomalo" comportamento dell'acido fluoridrico è proprio dovuto alla capacità di questo composto di formare legami a idrogeno, che sono molto più forti dei "semplici" legami dipolo-dipolo formati gli altri idracidi. [[File:Temperature di ebollizione e legame a idrogeno.svg|miniatura|'''Figura 22.''' Confronto fra le temperature di ebollizione degli idracidi del 17° gruppo (HF, HCl, HBr, HI).|centro|609x609px]]Un analogo comportamento si può osservare anche per i composti binari che l'idrogeno forma con gli elementi del 16° (acqua H<sub>2</sub>O; acido solfidrico H<sub>2</sub>S; acido selenidrico H<sub>2</sub>Se e acido telluridrico H<sub>2</sub>Te) e del 15° gruppo (ammoniaca, NH<sub>3</sub>; fosfina, PH<sub>3</sub>; arsina, AsH<sub>3</sub> e stibina, SbH<sub>3</sub>): l'acqua e l'ammoniaca, che possono formare legami a idrogeno, hanno punti di ebollizione molto maggiori degli analoghi composti dello stesso gruppo; non si osserva invece lo stesso andamento nel caso dei composti binari che l'idrogeno forma con gli elementi del 14° gruppo (metano, CH<sub>4</sub>; silano, SiH<sub>4</sub>; germano, GeH<sub>4</sub> e stannano, SnH<sub>4</sub>), nessuno dei quali può formare legami a idrogeno: le loro temperature di ebollizione crescono via via, al aumentare della massa molecolare. Nel grafico in figura 23 è possibile constatare quanto descritto.
[[File:Temperature di ebollizione dei composti binari dell'idrogeno.svg|bordo|centro|miniatura|954x954px|'''Figura 23.''' Confronto fra le temperature di ebollizione dei composti binari dell'idrogeno con gli elementi dei gruppi 17, 16, 15 e 14.]]
Le differenze nelle temperature di ebollizione precedentemente descritte dipendono dalla presenza dei legami a idrogeno che per essere spezzati richiedono un'elevata quantità di energia: questo legame è infatti la più intensa forza attrattiva intermolecolare. Il legame a idrogeno giustifica inoltre l'anomalo comportamento dell'acqua solida (ghiaccio), la cui densità è inferiore a quella dell'acqua liquida, come meglio descritto nel capitolo [[Chimica per il liceo/L'acqua|Chimica per il liceo/L'acqua.]]