La dimensione artistica e cosmologica della Mishneh Torah/Ritorno: differenze tra le versioni

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L'ascesa viene seguita dalla discesa e in tale rispetto qualcosa di simile alla dinamica di ''Guida'' ii.10 entra in gioco anche nella ''Mishneh Torah''. Le quattro sezioni su fisica e metafisica ("Leggi delle Fondamenta della Torah", 1-4) influenzano i quattro libri sullo stato (libri 11-14 sui comandamenti uomo-uomo) tramite le quattro sezioni sul profeta ("Leggi delle Fondamenta della Torah", 7-10). Qui bisogna applicare la solita prudenza contro l'eccessiva sistematizzazione, ma ci sono sufficienti prove ad indicare che la straordinaria bellezza del numero quattro non venne in mente a Maimonide per la prima volta quando accinse a scrivere ''Guida'' ii.10, e forma parte anche della ''Mishneh Torah'', insieme all'associazione con la scala di Giacobbe.<ref>Il numero quattro aveva anche una parte speciale nella composizione dell'universo secondo il pensiero dei Confratelli della Purezza e, secondo il resoconto di Maimonide anchì era una faccenda di entità naturali che riflettevano entità soprannaturali. Vedi Fakhri, ''A History of Islamic Philosophy'', 173.</ref> Maimonide interpreta la parola "angelo" come si riferisse sia al profeta e sia alle forze naturali,<ref>''Guida'' ii.6.</ref> che conferma la corrispondenza tra la generazione dell'ordine naturale da parte di Dio e la generazione dell'ordine sociale da parte del profeta, viste nel capitolo precedente come simbolizzate dall'bilanciamento delle prime quattro sezioni di "Leggi delle Fondamenta della Torah" contro le ultime quattro. In breve, i primi dieci libri della ''Mishneh Torah'' simbolizzano la scala della santità che sale il profeta, e la sua successiva discesa, che ha paralleli con la gerarchia naturale dell'emanazione e trasmissione delle forze naturali verso il basso tramite le sfere.
 
Scendendo, una volta che abbiamo raggiunto il ''Libro della Purezza'', rappresentante l'intelletto agente nellanello schema cosmico, l'emanazione si esaurisce. L'intelletto agente è incapace di emanare un'altra sfera e può solo produrre un'analogia di sfera, il mondo sublunare. Parimenti, l'emanazione non viene più applicata quale principio organizzativo della ''Mishneh Torah'', ed entriamo nel mondo materiale e nelle leggi uomo-uomo che governano gli eventi sublunari. Il profeta, avendo salito la scala e ottenuta l'illuminazione, scende quindi ad iniettare conoscenza metafisica nel funzionamento del mondo materiale; o, tanto per evocare un'immagine platonica piuttosto che neoplatonica,egli rientra nella caverna.<ref>Ravitzky ("Philosophy and Leadership in Maimonides") trova paradossale che la ''Mishneh Torah'', opera pratica di halakhah, finisca con l'idea di perfezione personale (cioè, la conoscenza di Dio), mentre la ''Guida'', trattato filosofico, finisce con l'idea della responsabilità sociale dell'individuo illuminato, anche se l'ottenimento di illuminazione richiede isolamento dalla società nella maniera più drastica. Nella mia interpretazione della sua forma, la ''Mishneh Torah'' incorpora l'idea di responsabilità sociale del profeta. Del lettore della ''Guida'', Ravitzky dice: "Egli non segue semplicemente il percorso richiesto dal ''lettore'' della M ishneh Torah, ma segue anche il percorso dell’''autore'' della Mishneh Torah, il percorso del comando" ("Philosophy and Leadership in Maimonides", 263). Come insistiamo in tutto il corso di questo studio, parte dello scopo di discutere della ''Mishneh Torah'' come opera d'arte, è di dimostrare come, mediante qualità formali che agiscono sulla sensibilità e sull'immaginazione, Maimonide persuada il lettore a seguirlo nel percorso. Secondo questa interpretazione, la distanza che trova Ravitzky tra ''Mishneh Torah'' e ''Guida'' viene assai diminuita.<br/>Per ulteriori riflessioni sugli scritti di Maimonide in merito alla parabola della grotta nella ''Repubblica'' di Platone, e sulla tensione tra il desiderio di solitudine e gli obblighi politici, si veda S. Harvey, "Maimonides in the Sultan's Palace"; Lerner, "Maimonides' Governance of the Solitary"; Melamed, "Maimonides on the Political Nature of Man" {{he}}, 302-33; id., ''The Philosopher-King'', 26-60.</ref>
 
==Da distopia a utopia==