Antologia ebraica/Puro di Cuore: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
m Corretto: "ciascuna"
Riga 101:
Poiché incatena le passioni e le argina, dopo che ha dato loro la rispettiva porzione e ciò di cui abbisognano in termini di cibo e bevande sufficienti — mantenendo sempre il giusto mezzo, ed in termini di forbitezza e ciò di cui necessitano per questa, anche qui mantenendo sempre il giusto mezzo. Egli incatena le forze che bramano il potere e tendono verso la superiorità dopo che ha dato loro la rispettiva porzione in termini di superiorità benefica in materia di saggezza, e l'allontanamento di persone malvagie. Dà a ciascuno dei sensi secondo la quantità giusta, e usa le mani, i piedi e la lingua solo per ciò che è necessario, e per buoni propositi. Lo stesso fa con l'udito e la vista, ed i relativi sentimenti che ne conseguono; con l'immaginazione ed la facoltà di giudicare, il potere di pensare, e la memoria; e con la forza di volontà che impiega per tutto questo. Nell'insieme, tutto è asservito alla volontà della ragione. Ma non permette che l'una o l'altra di queste forze e arti eccedano ciò a cui sono destinate, per poi gettare indietro il resto.
 
Quando egli ha soddisfatto le necessità di ciscunaciascuna di queste, quando ha dato sufficiente riposo e quiescenza alle forze vegetative, e alle forze animali sufficinete cammino e movimento mediante attività mondane, allora egli chiama il suo popolo come un signore che raduna le sue schiere obbedienti, cosicché il suo popolo possa aiutarlo a raggiungere un più alto livello, il livello divino che è più alto del livello della ragione. Egli ordina la sua comunità in una certa maniera, come Mosè, sia pace a lui, dispose il suo popolo intorno al Monte Sinai. Egli esorta la volontà ad eseguire ogni comando che darà, di obbedire, di metterlo in opera immediatamente e senza ribellione, e di usare poteri e azioni secondo il suo comando. Esorta di evitare i tentatori della mente e dell'immaginazione, di non prendere nulla da loro, e di non credere a nulla senza prima consultare la ragione. E se la ragione pensa che tali altre cose siano giuste, che le accettino; altrimenti, che le rifiutino.
 
La volontà accetta queste esortazioni e acconsente ad eseguirle. Egli istruisce tutti gli organi del pensiero in questa materia; e qui egli si libera di tutti i pensieri mondani succitati. All'immaginazione viene ordinato di mettere a sua disposizione, con l'aiuto della memoria, qualsiasi immagine splendente abbia in sé, onde poter assomigliare al divino verso cui egli si protende — ciò che successe sul Monte Sinai, per esempio, o il sacrificio di Isacco sul Monte Moriah, il Tabernacolo che Mosè eresse, il Tempio, la discesa della gloria di Dio sulla dimora di santità, e molto altro. Ed egli comanda alla memoria, che conserva, di conservare tutto ciò e di non dimenticarlo. Proibisce alla memoria e ai suoi tentatori di confondere la verità e di renderla dubbia. Proibisce la prepotenza e l'avidità ad influenzare o a disturbare la volontà o di stimolarla mediante forza e desiderio.