Italia/Storia: differenze tra le versioni

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Il governo della Repubblica Italiana restò dal [[1946]] fino al [[1992]] nelle mani della Democrazia Cristiana, partito moderato conservatore di centro, caduta sotto i colpi dei processi per corruzione (il cosiddetto pool di "[[Mani Pulite]]" o "[[Tangentopoli]]") che coinvolsero anche l'altro colosso, il [[Partito Socialista]] (PSI), e che distrussero di fatto la struttura dei partiti, lasciando intatto il [[Partito dei Democratici di Sinistra]], erede del PCI, (si dice o per partigianeria dei magistrati o per reale onestà dei dirigenti del PCI; c'è da dire che è provato che il Partito Comunista Italiano riceveva finanziamenti da parte dell'[[Unione Sovietica]]).
 
Dal caos politico derivato dalla disintegrazione dell'ordine precedente (tale che Tangentopoli è comunemente designato a indicare il passaggio dalla cosiddetta "prima repubblica" alla "seconda") emerse un nuovo partito, [[Forza Italia]] ([[destra]] [[liberismo|liberista]] moderata conservatrice), simile alla vecchia Democrazia Cristiana e costituita in parte da suoi vecchi membri, che ottenne il potere nel [[1994]]. In seguito alla defezione del suo alleato, il partito della [[Lega Nord]] (estrema destra secessionista), il leader di Forza Italia [[Silvio Berlusconi]] dovette dimettersi da Presidente del Consiglio nel gennaio del [[1995]]. Dopo un anno di governo provvisorio presieduto da Lamberto Dini, vinse le elezioni la coalizione dell'Ulivo (centrosinistra [[riformismo|riformista]]), guidata da [[Romano Prodi]] (poi presidente della [[Unione Europea|commissione europea]]).
 
Dopo alcuni sconvolgimenti interni, al regolare termine della legislatura, vinse di nuovo le elezioni Silvio Berlusconi, reincludendo i partiti della coalizione precedente (ma con in aggiunta l'[[UDC]], Unione dei Democratici Cristiani), che è attualmente in carica. Quest'ultimo, aspramente criticato per la sua presunta scorrettezza personale (è stato giudicato colpevole di reati di corruzione per oltre 400'000 [[euro]], ma non condannato per prescrizione di reato), per le infelici scelte di governo che avrebbero portato l'Italia all'impoverimento generale, per il conflitto di interessi (è attualmente l'uomo più ricco d'Italia) e per le cosiddette "Leggi ''ad personam''" che l'avrebbero avvantaggiato, è riuscito a mantenere il governo più a lungo che qualsiasi predecessore.