Italia/Storia: differenze tra le versioni

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Nel [[1949]] l'Italia aderisce alla [[North Atlantic Treaty Organization]] e nel [[1955]] venne ammessa alle [[Nazioni Unite]]. Il [[1955]] vide la nascita della [[Comunità Economica Europea]], il primo passo verso la realizzazione dell'[[Unione Europea]].
Il [[1968]] vide l'Italia trasformarsi radicalmente sul piano sociale, in seguito alle migliorate condizioni di vita dovute al boom economico degli anni precedenti, e il sorgere di movimenti radicali, soprattutto comunisti, di giovani e operai, che portarono profonde modifiche al costume, alla mentalità generale e particolarmente alla scuola. Negli anni '70 alcuni di quei movimenti, che sorgevano numerosi, degenerarono nel [[terrorismo]] ''rosso'', accompagnato da quello ''nero''. Tristemente celebri le [[Brigate Rosse]], dette anche BR, che rapirono e/o gambizzarono numerosi esponenti del mondo culturale e politico italiano considerati "reazionari"; l'episodio più eclatante si ebbe nel [[1977]] quando rapirono e assassinarono il Presidente della [[Democrazia Cristiana]], [[Aldo Moro]], proprio nel momento in cui il [[Presidente del Consiglio]] incaricato, [[Giulio Andreotti]], stava tenatando di far nascere un governo con l'appoggio del PCI.
Il governo della Repubblica Italiana restò dal [[1946]] fino al [[1992]] nelle mani della Democrazia Cristiana, partito moderato conservatore di centro, caduta sotto i colpi dei processi per corruzione (il cosiddetto pool di "[[Mani Pulite]]" o "[[Tangentopoli]]") che coinvolsero anche l'altro colosso, il [[Partito Socialista]] (PSI), e che distrussero di fatto la struttura dei partiti, lasciando intatto il [[Partito dei Democratici di Sinistra]], erede del PCI, (si dice o per partigianeria dei magistrati o per reale onestà dei dirigenti del PCI; c'è da dire che è provato che il Partito Comunista Italiano riceveva finanziamenti da parte dell'[[Unione Sovietica]]).
Dal caos politico derivato dalla disintegrazione dell'ordine precedente (tale che Tangentopoli è comunemente designato a indicare il passaggio dalla cosiddetta "prima repubblica" alla "seconda") emerse un nuovo partito, [[Forza Italia]] ([[destra]] [[liberismo|liberista]] moderata conservatrice), simile alla vecchia Democrazia Cristiana e costituita in parte da suoi vecchi membri, che ottenne il potere nel [[1994]]. In seguito alla defezione del suo alleato, il partito della [[Lega Nord]] (estrema destra secessionista), il leader di Forza Italia [[Silvio Berlusconi]] dovette dimettersi da Presidente del Consiglio nel gennaio del [[1995]]. Dopo un anno di governo provvisorio presieduto da Lamberto Dini, vinse le elezioni la coalizione dell'Ulivo (centrosinistra [[riformismo|riformista]]), guidata da [[Romano Prodi]] (poi presidente della [[Unione Europea|commissione europea]]). Dopo alcuni sconvolgimenti interni, al regolare termine della legislatura, vinse di nuovo le elezioni Silvio Berlusconi, reincludendo i partiti della coalizione precedente (ma con in aggiunta l'[[UDC]], Unione dei Democratici Cristiani), che è attualmente in carica. Quest'ultimo, aspramente criticato per la sua presunta scorrettezza personale (è stato giudicato colpevole di reati di corruzione per oltre 400'000 [[euro]], ma non condannato per prescrizione di reato), per le infelici scelte di governo che avrebbero portato l'Italia all'impoverimento generale, per il conflitto di interessi (è attualmente l'uomo più ricco d'Italia) e per le cosiddette "Leggi ''ad personam''" che l'avrebbero avvantaggiato, è riuscito a mantenere il governo più a lungo che qualsiasi predecessore.