Armi avanzate della Seconda Guerra Mondiale/Appendice 1: differenze tra le versioni

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===V-2 e sommergibili<ref>Harrauer, Franco: ''Missili su NY'', Eserciti nella Storia gen feb 2004</ref>===
Già verso la fine della guerra pare che i Tedeschi siano stati in grado di inventare un vero e proprio SLBM. Il condizionale è d'obbligo, visto che verso dellala fine della guerra molte informazioni divengono frammentarie ed incerte, con date ed eventi che dopo il tardo 1944 perdonocontano lesu una documentazioniscarsa usualidocumentazione a causa delledella distruzionidistruzione di documenti e impianti, e le ricerche su questi argomenti sono sempre un fattore di rischiodifficili per gli storici.
 
La storia delle V-2 sublanciabili è però abbastanza nota e conosciuta, anche se fino a non molto tempo fa i particolari non erano molto noti e soprattutto non era nota la realizzazione di qualcosa di concreto. L'idea di estendere i bombardamenti missilistici da Londra a New York e Washington. Ma i tempi per un ICBM non erano certo maturi. Allo scopo di lanciare le V-2 sul territorio americano venne previsto allora di rivolgersi alla Kriegsmarine, ma la cosa non era tanto semplice perché dopotutto il missile A-4/V-2 era un programma dell'esercito. Ma l'Oberkommando voleva questa soluzione e nel dicembre 1944 superò ogni resistenza delle F.A. tedesche: l'11 di quel mese costituì a Peenemunde il Comintato di studio per realizzare un progetto difficilissimo: trasportare e lanciare dal mare un missile A-4, che era già difficile e pericoloso tirare da terra in condizioni standard. Si interessarono al progetto il Dr. Dikmann dei cantieri Vulcan, l'ing Riedel, il Magg Gen. Rosmann e il gruppo venne chiamato Elektro Mechanishe Werke Karlshagen. Alla fine della progettazione si arrivò ad un contenitore a forma di sommergibile (o anche di dirigibile, dipende dai punti di vista), pesante 500 t e lungo 45 metri. Con superfici di controllo cruciformi e ogiva apribile in due sezioni al momento della necessità, aveva dentro il missile nella parte anteriore, poi sotto c'era il serbatoio di alcol etilico e sotto ancora, ossigeno liquido, perodisso d'idrogeno ecc, incluse le pompe di assetto e le casse di zavorra. Il tutto era comandato via cavo, lo stesso che rendeva il contenitore trainato dal sommergibile. Per il lancio il sistema doveva diventare verticale, con inclinazione al massimo di 1,5 gradi; il missile non era certo possibile da portare già caricato e pronto al lancio, era già un progresso che vi fosse già la testata pronta. Approntato il contenitore, il personale lasciava la 'rampa galleggiante' con un canotto, e poi il missile al momento del lancio rompeva delle paratie laterali frangibili per i gas di scarico. Il contenitore non era a perdere: ogni U-Boote, forse del tipo Type XXI o IX, doveva portarne al traino due e tirare da 300 km, ma dopo il lancio i contenitori potevano venire zavorrati e trainati alla base o affidati a sommergibili da rifornimento così da rendere possibile l'uso dell'U-Boot in compiti 'normali'.