Messianismo Chabad e la redenzione del mondo/Il fine della creazione: era messianica: differenze tra le versioni

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In ''Iggeret ha-Kodesh'' e ''Kuntres Acharon'', Zalman si spinge fino a chiamare questo tempo "l'avvento del Messia", בעקבות משיחא, <ref>L'espressione letteralmente significa "sulle orme del Messia" o "sui passi del Messia". Si veda anche ''Sotah'' 49b, Rashi e ''Ez Chayim'' (per l'implicazione mistica). ''Iggeret ha-Kodesh'' cap. 9; ''Kuntres Acharon'', saggio 8. È un gioco di parole su {{passo biblico2|Salmi 89:52}}.</ref> un tempo in cui l'atto di carità è il servizio principale, perché Israele sarà redento solo attraverso la carità.<ref>''Iggeret ha-Kodesh'' cap. 9. ישראל נגאלין אלא בצדקה ("E tutto Israele...") è una citazione da ''Shabbat'' 139a e ''Sanhedrin'' 98a. La cosa buona riguardo alla carità è che può essere diffusa senza limiti. Zalman scrive nel cap. 10 che la carità è anche preferibile al sacrificio secondo {{passo biblico2|Proverbi|21:3}}. Tuttile imperfezioni del mondo superiore e inferiore, causati dai peccati dell'uomo, possono essere corretti per mezzo della carità.</ref> Allo stesso modo, la carità è raccomandabile perché "avvicina la redenzione".<ref>''Tanya'' cap. 21 interpretando ''Bava Batra'' 10a.</ref> Ci sono due tipi di anime tra gli ebrei: quelle degli studiosi della Torah e quelle di coloro che eseguono i comandamenti, di cui Zalman sottolinea soprattutto l'atto di carità. Afferma che, sebbene gli studiosi della Torah abbiano una funzione estremamente importante nel portare l'illuminazione e la vivificazione da Dio a questo mondo fisico, ciò da solo è insufficiente perché è completato solo da coloro che dedicano la loro vita alla carità e alla benevolenza mediante l'osservanza dei comandamenti.<ref>''Tanya'' cap. 6. L'attenzione di Zalman sull'atto di carità (צדקה ''zedakah'') nelle sue lettere pastorali è legata al suo sostegno del gruppo che si era stabilito in Terra d'Israele. Dice che l'atto di carità sarà la pace, che è una citazione da {{passo biblico2|Isaia|32:17}}. Ora, sia la Terra di Israele che la pace sono fattori centrali nell'era messianica, e quindi è probabile che l'insegnamento di Zalman e l'ammonimento ai suoi seguaci di fare la carità servano a uno scopo messianico. Si veda anche in particolare il cap. 14 dove Zalman ammonisce i suoi seguaci di "suscitare l'amore antico e l'affetto per la nostra Terra Santa". Il dare generosamente per questa causa dovrebbe aumentare ogni anno. Si veda anche ''Lessons in Tanya'' IV:236. La speranza di Zalman è espressa nel cap. 21, dove dice della Terra Santa: "Possa essere ricostruita e ristabilita rapidamente, nei nostri giorni (io ti chiedo)".</ref> Inoltre, colui che sottomette il ''sitra achra'' e converte le tenebre in luce con il sacrificio di sé "meriterà di vedere ‘per contatto visivo’, il Signore che ritorna a Sion", il che significa che questa persona sarà testimone della venuta del Messia.<ref>''Tanya'' cap. 9. L'intero testo riporta (si veda la fine del capitolo): "E chiunque sacrifica il suo impulso a questo riguardo e apre la mano e il cuore soggioga il ''sitra achra'' e converte le tenebre in luce di Dio, sia benedetto, cosicché con l'avvento del Messia egli dimora su di noi in uno stato di azione, e meriterà di vedere negli occhi il Signore che ritorna a Sion.</ref>
 
È quando Zalman spiega il ruolo dell'uomo nel rendere la terra una dimora per Dio che arriva al vero scopo della creazione: l'era messianica e il tempo della risurrezione dai morti, che egli afferma essere un fatto ben noto.<ref>''Tanya'' cap. 36. ונודע שימות המשיח ובפרט כשיחיו המתים הם תכלית ושלימות בריאת עולם
הזה שלכך נברא מתחילתו (È noto che l'era messianica e soprattutto il tempo della risurrezione dei morti è il compimento e il culmine della creazione del mondo, lo scopo per cui è stato originariamente creato.)</ref> Nell'era messianica Dio sarà rivelato a tutti, perché Egli vivrà sulla terra (che è lo scopo dell'uomo: preparare questa dimora per Dio). Il mondo ha già avuto un assaggio dell'era messianica — al momento della consegna della Torah, perché in quel momento Dio riempì la terra, proprio come farà nell'era messianica. Nel mondo fisico Dio è nascosto o occultato, ma nell'era messianica sarà rivelato senza vesti. Allora anche le nazioni, cioè i gentili, vedranno la Sua gloria rivelata.<ref>''Tanya'' cap. 36. Si dice nei Tikkunim che "Non c'era luogo dal quale non parlasse loro" durante la consegna del Decalogo.Si veda anche ''Lessons in Tanya'' II:482-483.</ref>