Messianismo Chabad e la redenzione del mondo/L'uomo e il suo significato per il corso messianico degli eventi: differenze tra le versioni

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[[File:Zohar.png|242px|thumb|right|<small>Frontespizio della prima edizione dello ''[[w:Zohar|Zohar]]'', [[w:Mantova|Mantova]], 1558</small>]]
Se una persona è giusta o malvagia non è preordinato da Dio, ma l'uomo ha il potere di decidere riguardo alla propria personalità e al proprio destino; se debba essere giusto o malvagio.<ref>D'altra parte, Zalman fa riferimento a Yoma 38b e {{passo biblico2|Proverbi|10:25}} che dicono che Dio ha piantato uomini giusti in ogni generazione ("il giusto ha un fondamento eterno"), perché lo zaddiq è il fondamento del mondo. Quindi, si può presumere che ci siano uomini la cui giustizia è predestinata da Dio.</ref> La superiorità dell'uomo è spiegata dal fatto che l'uomo è stato creato come il mondo sefiriotico (il modo cabalistico di spiegare il mondo) fattosi carne. Questa percezione, insieme alla convinzione che l'anima dell'uomo (cioè la sua anima divina, come verrà spiegato di seguito) ha origine nella divinità, dà all'uomo la capacità di avere un impatto sulla divinità, nel bene e nel male. L'uomo può farlo con il suo modo di vivere — rettamente oppure peccando.<ref>Secondo Isaiah Tishby, lo ''Zohar'' sottolinea che l'anima divina dell'uomo è il suo vero sé e che il corpo in realtà non ha rilevanza per la natura umana. La vera essenza dell'uomo è in Dio. Questa credenza è di assoluta importanza, perché è meditando su di essa che l'uomo può ricevere la comprensione dei misteri divini. L'anima si sforza sempre di riunirsi con la divinità. Tishby 1989:II 679-683.</ref>
 
Parimenti, nella ''Tanya'', la capacità dell'uomo è spiegata sulla base della sua anima, che è indipendente dal suo essere giusto o malvagio, ed è vista come composta da due parti, in effetti due anime.<ref>''Tanya'' cap. 1; basato su Rabbi Chayim Vital, ''Sha’ar ha-Kedushah'' e ''Ez Chayim'', portale 50, cap. 2 e {{passo biblico2|Isaia|57:16}} che parla di Dio che crea l'anima al plurale. Si veda anche Schneesohn 1991:25.</ref> Queste hanno origini diverse: la prima anima, indicata come l'anima animale,<ref>Si veda ''Tanya'', cap. 9 per l'anima animale (נפש הבהמית ''nefesh habehamit''). Nella letteratura Chabad l'anima animale viene anche chiamata "la prima anima".</ref> proviene dal male (''qelipah'') e dall'"altra parte" (''sitra achra''). Si ritiene che tutte le caratteristiche della natura umana derivino dai quattro elementi (fuoco, acqua, aria e terra) e di conseguenza siano malvagie, avendo la loro origine nelle ''qelipot'' e nel ''sitra achra''. Quest'anima animale è rivestita di sangue e così dà vita al corpo.<ref>''Tanya'' cap. 1. Queste caratteristiche malvagie sono l'ira e l'orgoglio (fuoco), bramosia di piaceri (acqua), frivolezza, vanteria e chiacchiere oziose (aria) e malinconia (terra). La nozione che l'anima animale dà vita al corpo si base su {{passo biblico2|Levitico|17:11}}, che asserisce che la vita della carne è nel sangue: "Poiché la vita della carne è nel sangue. Perciò vi ho concesso di porlo sull'altare in espiazione per le vostre vite; perché il sangue espia, in quanto è la vita."</ref> La "dimora", o manifestazione dell'anima animale, è nel cuore dell'uomo, dove risiedono le concupiscenze, le vanterie, la rabbia e simili passioni.<ref>''Tanya'' cap. 9. Si veda l'inizio del capitolo.</ref> Dall'anima animale derivano anche buone caratteristiche, che sono innate in ogni ebreo. Non così per le "nazioni", cioè i non ebrei, che si dice facciano tutto per ambizione egoistica, anche quando sembra siano cose buone.<ref>Per apprendere di più sulla visione di Zalman riguardo ai Gentili, cfr. cap. 19, dove spiega che le an ime dei Gentili sono morte e avide – non fanno altro che soddisfare le proprie necessità. Nel parlare dei Gentili, si fa riferimento a {{passo biblico2|Genesi|25:30}}; {{passo biblico2|Giobbe|4:21}}; {{passo biblico2|Proverbi|30:15}}; {{passo biblico2|Ecclesiaste|7:12}} e ''Berakhot'' 18b.</ref> L'anima ebraica, d'altra parte, ha origine nell'"albero del bene e del male" e quindi contiene anche del bene. Il bene nell'anima animale proviene da quello che viene chiamato il guscio traslucido (קליפת נוגה ''qelipat nogah'').<ref>''Tanya'' cap. 1. Si veda la fine del capitolo. Cfr. anche il cap. 6 dove si dice che il mondo con tutti i suoi contenuti è malvagio, è il mondo di ''qelipot'' e ''sitra achra''. Il cap. 7 spiega come la ''qelipat nogah'' sia una categoria intermedia tra le ''qelipot'' completamente impure o peccaminose (tre in numero, corrispondente al pensiero, alle parole e all'azione) e la santità. La ''qelipat nogah'' a volte è assorbita dalle ''qelipot'' impure ma può anche essere elevata alla santità. Qui Zalman discute quali tipi di azioni, originate dalle ''qelipot'', possono essere riscattate o elevate — in questo caso per mezzo del pentimento e dell'intensa concentrazione e devozione nella preghiera (כַּוָּנָה ''[[:en:w:kavanah|kavanah]]''). In pratica, si riferisce alle leggi sessuali e alimentari. Le colpe che non possono essere sanate sono "il rapporto incestuoso e il parto di un bastardo". Si veda la fine del cap. 7. Il cap. 8 parla di un altro peccato derivante dalle tre ''qelipot'' impure e che non può essere convertito in santità, vale a dire le inclinazioni verso questioni non ebraiche (che sono causate da un demone non ebreo). Tutte le cose che derivano dalle tre ''qelipot'' peccaminose devono discendere nel purgatorio (גיהנם ''[[w:Geenna|gehinnom]]'').</ref> La ''Tanya'' sottolinea l'amore per i correligionari ebrei, mentre avverte che il proprio amore non dovrebbe essere risvegliato da eretici e da atei ebrei.<ref>''Tanya'' cap. 32.</ref> L'uomo ha una responsabilità per gli altri ebrei perché sono una parte di Dio e quindi è importante aiutare e provvedere agli altri nello stesso modo in cui uno provvede alla propria vita.<ref>''Iggeret ha-Kodesh'' cap. 9.</ref>
 
 
 
 
 
 
 
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