La dimensione artistica e cosmologica della Mishneh Torah/Ritorno: differenze tra le versioni

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L'idea della soggettività ci porta a considerare le interpretazioni di '''[[:en:w:Isadore Twersky|Twersky]]''' e di [[Torah per sempre/Joseph Dov Soloveitchik e la Torah a priori|Soloveitchik]] riguardo alla trattazione della razionalizzazione dei comandamenti da parte di Maimonide.
 
La soggettività è la caratteristica distintiva che Twersky vede nelle razionalizzazioni di comandamenti specifici presenti nella ''Mishneh Torah''. In tutti i suoi scritti che riguardano tale opera, egli incoraggia la sensibilità verso i solleciti etici e filosofici che la trasformano da manuale di legge in un'istruzione su un modo di vivere e di essere.<ref>"La preoccupazione principale della ''Mishneh Torah'' riguardo a spiegazioni che si concentrano su motivi etici-intellettuali – legge come forza educatrice-edificante – in opposizione all'interesse di ''Moreh'' per tutti i tipi di intelligibilità e razionalità, è il punto cruciale del problema" (Twersky, ''Introduction to the Code'', 432).</ref> Twersky si concentra sui comandamenti individuali rispetto ai quali Maimonide, sottilmente o apertamente, raccomanda un qualche motivo etico o fornisce un qualche approfondimento. Poiché queste riflessioni sono intermittenti, Twersky determina che la giurisprudenza abbia ancora priorità sulla filosofia nella ''Mishneh Torah''. Ciononostante, il rapporto tra un comandamento e la sua ragione che egli descrive in casi specifici, è lo stesso del rapporto tra comandamenti e la loro razionalizzazione qui descritta. Il significato della legge emerge dalla legge come il profumo dal fiore. Per Twersky è chiaro che, nella ''Mishneh Torah'' e nella ''Guida'', abbiamo a che fare con due tipi differntidifferenti di ragionamento, distinguendo "due tipi di razionalità e intelligibilità, coi loro livelli differenti di significatività e impatto, storico e astratto o empirico e immediato".<ref>Twersky, ''Introduction to the Code'', 437.</ref> Il tipo empirico di significatività che Twersky riscontra nella ''Mishneh Torah'' condivide caratteristiche con la forma poetica/assiomatica definita sopra.Come citato, è soggettiva: "Halaḵah, naturalmente, è nella sua determinatezza oggettiva, ma l'esperienza che accompagna la sua implementazione è alquanto variabile nella sua comprensione soggettiva."<ref>Twersky, ''Introduction to the Code'', 437.</ref> Emerge inoltre dal comandamento invece di precederlo — come osserva Twersky in merito alle restrizioni di Maimonide sul dovere di coinvolgere i poveri e gli sfortunati nelle celebrazioni delle festività:<ref>Vedi "Leggi del Riposo nelle Festività", 6:18; "Leggi delle Offerte Festive", 2:14.</ref> "Ciò è un'illustrazione particolarmente chiara di come approfondimenti e imperativi morali possano essere ''ricavati'' dalla legge formale."<ref>Twersky, ''Introduction to the Code'', 423 (corsivo nell'originale).</ref>
 
Soloveitchik confronta ''Guida'' e ''Mishneh Torah'' in modo molto simile, e allinea la differenza tra loro con ciò che ritiene siano due approcci differenti alle spiegazioni nella scienza: un approccio summativo, che va dalle parti al tutto, e un approccio strutturale, cha va dal tutto alle parti, che naturalmente combacia con le nostre definizioni delle modalità di argomento di summa e assioma.<ref>Vedi J.B. Soloveitchik, ''The Halakhic Mind'', 55-61.</ref>