Messianismo Chabad e la redenzione del mondo/Messianismo e misticismo: differenze tra le versioni

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Quando ci addentriamo in un mondo ispirato dal misticismo, è necessario tenere presente che stiamo camminando sulle basi del paradosso, della creatività e dell'immaginazione umana, un desiderio di permeare le profondità dell'esistenza e della realtà — una realtà che non può essere afferrata dalla cognizione umana. L'area in cui camminiamo è un'area in cui i confini e i limiti tradizionali non sono più chiaramente visibili, anche se ci sono. È un mondo di flessibilità. È importante tenerlo in mente quando ci si rivolge al lavoro fondamentale del Chassidismo Chabad, nonché ad altra letteratura Chabad e alle sue spiegazioni ermeneutiche della leadership in particolare.
 
[[File:Tree of life bahir hebrew.png|thumb|150px200px|right|<small>Rappresentazione grafica delle [[w:Sĕfirōt|''Sĕfirōt'']] nell'[[w:Albero della vita (cabala)|Albero della Vita]]</small>]]
Lo chassidismo traeva in particolare da un certo misticismo: la kabbalah. Il termine stesso deriva da una comune parola ebraica che significa "ricevere" (קבל ''kibbel''). Ci sono tre concetti principali che segnano l'originalità della Cabala del XII secolo.<ref>Questi concetti vengono distinti nella prima opera cabalistica, il ''[[w:Sefer haBahir|Sefer haBahir]]'' (scritto anonimamente in Provenza, Spagna occidentale, nel 1185).</ref> Questi concetti possono essere usati anche quando si identifica la letteratura come cabalistica in generale.
# Il mondo divino è rappresentato come composto da dieci potenze, note in opere successive come le '''dieci [[w:Sĕfirōt|''sĕfirōt'']]'''.
# Una delle sĕfirōt è femminile, la '''''[[w:Shekhinah|Shekhinah]]''''',<ref>Per motivi di chiarezza: la Shekhinah è la parte femminile della divinità secondo la Cabala. Nella letteratura rabbinica "Shekhinah" è usato come un riferimento astratto a Dio, a sostituzione dei nomi propri di Dio nella Bibbia. Il termine "Shekhinah" non si trova nella Bibbia, ma deriva dal verbo שכן che si trova nella Bibbia e che denota la residenza di Dio nel Tempio e tra il suo popolo.</ref> quindi introduce il dualismo dei [[w:genere (tassonomia)|generi]] nella descrizione Dio.
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Un altro termine cabalistico essenziale è quello di '''''[[w:Ein Sof|Ein Sof]]''''' (אֵין סוֹף), una frase negativa che significa "Senza Fine / Nulla Infinito". La pratica di usare un termine negativo sembra derivare dalla filosofia e significa che la descrizione di Dio è al di là del linguaggio. Il concetto alla base di questo termine è un Essere divino infinito, immutabile, perfetto, supremo, ed è usato nella letteratura cabalistica.<ref>Dan 2006:37-41.</ref> L'opera più importante della kabbalah è lo ''[[w:Zohar|Zohar]]'', e secondo Dan è tuttora uno dei tre pilastri della tradizione ebraica insieme alla Bibbia e al Talmud.<ref>Dan 2006:29-34. Ci si potrebbe chiedere perché lo ''Zohar'' abbia ricevuto tale credito nella tradizione ebraica e quale sia stato il suo contributo. Lo ''Zohar'' è senza dubbio uno degli sforzi creativi più letterari del Medioevo. Contiene un aramaico che non si trova altrove, e Dan afferma che è scritto nel modo dell'antico [[w:Midrasdh|Midrash]].</ref> Si tratta di un commento omiletico ed esegesi della Torah, e Dan afferma che questo è il motivo per cui lo ''Zohar'' potrebbe essere accettato come un'opera tradizionale e autorevole, nonostante sia una delle "opere più ardite e radicali della letteratura religiosa e del misticismo in qualsiasi lingua".<ref>Dan 2006:32-33.</ref>
 
La città galilea di [[w:Safad|Safed]] (''Tsfat'') divenne il centro cabalistico degli anni 1500, e da cui proviene una notevole quantità di materiale. I due più famosi contributori della scuola di Safed furono [[w:Moses Cordovero|Moses Cordovero]] (1522-1570) e [[w:Isaac ben Solomon Luria|Isaac Luria]] (1534-1576); il primo era un teorico, e sebbene il secondo non fornisse opere scritte, le sue idee presero forma in discussioni non sistematiche coi suoi discepoli.<ref>Scholem 1969:251-254.</ref> La prima Cabala era intrisa di messianismo (cioè calcoli sulla [[w:Fine del mondo|Fine del Mondo]], idee e visioni messianiche), e sottolineava l'elemento catastrofico della redenzion: soprattutto dopo l'[[w:Decreto dell'Alhambra|espulsione dalla Spagna]], la Fine era diventata importante quanto l'Inizio. Il compito di accelerare la Fine divenne persino fondamentale per i mistici, proprio come lo è per i Lubavitcher oggi, mentre invece il precedente messianismo era stato sviluppato come apologetica. Per Luria e la sua nuova [[w:Cabala lurianica|Cabala]], il Messia giocava un ruolo essenziale nel dramma cosmico, scopo di tutta l'esistenza e della visione cabalistica del mondo, e che Luria introdusse come ''[[w:Tohu e Tikun|tikkun]]''. Questa è "la dottrina della Salvezza quale ritorno di tutte le cose al loro contatto originale con Dio", come la esprime Scholem — il processo di restaurazione di tutte le cose.<ref>Scholem 1969:246.</ref>
 
''Tikkun'' è strettamente correlato all'idea delle scintille sacre, che sono la luce divina originariamente contenuta in vasi. Alla creazione ci fu un'esplosione e le scintille della luce divina furono frantumate e successivamente tenute prigioniere in gusci, ''[[w:Qelipot|Qelipot]]'', cioè nel materiale.<ref>Il termine "qelipot" (plurale di ''qelipah'') viene usato nella kabbalah per denotare il "male" e la fonte di desideri sensuali nella natura umana, cfr. per esempio ''Zohar'' I:19b; II69b; 184a; 198b; III 185a.</ref> Le scintille devono essere riportate al loro stato originale.<ref>Scholem 2007:340.</ref> Questo sarà spiegato più avanti nel Capitolo tre, poiché è fondamentale anche per la visione del mondo della ''Tanya''.
 
I cabalisti cercavano di unire uomo e Dio attraverso la morte, il pentimento e la rinascita — sia nel senso della reincarnazione sia spiritualmente nel processo del pentimento. Ma il compimento finale del processo di restaurazione continuativo è, secondo Luria, l'avvento del Messia. Secondo Scholem il "nuovo cabalismo [cioè la Kabbalah originaria di Safed e soprattutto con Luria] si esprime con il suo programma di portare le relative dottrine alla comunità e prepararla per la venuta del Messia ".<ref>Scholem 1969:246-250, 274. A tutt'oggi, Gershom Scholem è lo studioso più importante riguardo agli in segnamenti di Isaac Luria. Si vedano anche: Lawrence Fine, ''The Contemplative Practice of Yichudim in Lurianic Kabbalah'', 1987 e Louis Jacobs, ''The Uplifting of Sparks In Later Jewish Mysticism'', 1987.</ref> Questa è anche l'opinione della ''Tanya'' ed è tuttora una delle dottrine più centrali in Chabad-Lubavitch.<ref>Dan asserisce inoltre che la terminologia cabalistica oggi appartiene alla pratica religiosa chassidica. È la questione centrale nelle opere delle comunità chassidiche d'oggi, specialmente in quelle di Bratslav e Chabad-Lubavitch. Gli aderenti a questi movimenti studiano la kabbalah (specialmente lo ''Zohar'' e le opere di Rabbi Chayim Vital, il più grande discepolo di Luria) in maniera tradizionale. Inoltre è da notare che non tutti i cabalisti sono, o erano, mistici. Si veda Dan 2006:111, 10.</ref>
 
 
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== Note ==
{{Vedi anche|Le strutture basilari del pensiero ebraico|Pensare Maimonide }}