Virtù e legge naturale/Parte III: differenze tra le versioni

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Mentre la visione maimonidea comporta una sorta di responsabilità riguardo al pentimento e all'autocorrezione etica, fa anche delle concessioni alla natura umana. "Ogni essere umano ha meriti e iniquità. Uno i cui meriti superano le sue iniquità è giusto."<ref>Maimonide, "Leggi del Pentimento", Cap. 3:1, {{en}} p. 83b.</ref> E:
{{q|Quando vengono valutate le iniquità e i meriti di una persona, la prima infrazione che ha commesso non viene contata, nancheneanche la seconda. La conta inizia dalla terza infrazione. E se le sue iniquità, dalla terza in poi, superano i suoi meriti, anche i primi due peccati vengono inclusi nei demeriti e viene giudicato per tutti loro insieme.<ref>''Ibid.'', Cap. 3:5, {{en}} p. 84a.</ref>}}
 
Questo passo non specifica se si intende "la terza infrazione di un certo tipo" o "la terza infrazione di qualunque tipo". In entrambi i casi, l'interpretazione riflette il punto che un'offesa può essere uno sbaglio piuttosto che una dimostrazione di un determinato stato di carattere. Se l'offesa continua, allora vediamo che viene coinvolto ben più di uno sbaglio eccezionale. Questo è il motivo per cui è così importante nella visione sia di Aristotele che di Maimonide che dobbiamo prestareo attenzione a ciò che facciamo, perché ciò che facciamo crea la differenza per il tipo di persone che diventiamo. In "Otto capitoli", scrive Maimonide: