Pluralismo religioso in prospettiva ebraica/Diversità intrareligiosa: differenze tra le versioni

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Ciò che i primi pionieri sionisti pensavano fosse ''giusto'', era tuttavia in conflitto con le opinioni della popolazione araba indigena in Palestina. Gli arabi capirono subito che una migrazione di massa di ebrei europei in Palestina avrebbe cambiato la natura del luogo. Ironia della sorte, fu l'insediamento sionista a riaccendere i sentimenti nazionalisti della popolazione palestinese locale, portando a sanguinosi conflitti sul controllo del territorio. Dal punto di vista arabo, l'insediamento sionista era tutt'altro che giusto; si trattava piuttosto di un'usurpazione dei diritti attraverso l'astuzia e l'inganno, che doveva essere prevenuta. Il nazionalismo palestinese emerse mentre le nazioni arabe in Medio Oriente stavano rovesciando le ultime vestigia dell'imperialismo europeo, anche se le nuove nazioni arabe stesse erano nate come creazioni del potere imperiale.27 Ed fu la manipolazione delle superpotenze globali, Inghilterra e Francia, dei movimenti nazionali contrastanti che avrebbero lasciato il Medio Oriente invischiato in una lotta interminabile. Nel Medio Oriente arabo, prevalentemente musulmano, la nuova presenza ebraica era ancora una volta l’''Altro'' rifiutato. Il trattamento della minoranza ebraica negli stati arabi peggiorò in modo significativo dalla tolleranza benigna del periodo premoderno.<ref>La presenza ebraica nelle nazioni islamiche è decresciuta in modo radicale a partire dalla fondazione dello Stato di Israele. In Iraq, dove c'erano circa 150.000 ebrei nel 1948, ne rimangono oggi solo 70. In Siria, prima del conflitto interno, c'erano circa 300 ebrei, in Libano circa 80, in Giordania, Egitto e Yemen ancor di meno. In Arabia Saudita e Yemen, gli ebrei non appaiono nei conteggi ufficiali. In Marocco, che aveva circa 300.000 ebrei nel 1948, ne rimangono circa 6.000. In Algeria, che vide 115.000 ebrei emigrare velocemente in Francia alla dichiarazione d'indipendenza nel 1962, il conteggio si riduce a poche centinaia. In Tunisia, che contava 105.000 ebrei nel 1950, ne conta ora non più di 2.500. In Libia, dove nel censimento del 1931 contava 24.500 ebrei, un conteggio recente ne annovera solo 5. In Turchia, la comunità ebraica di 90.000 nel 1948, si è ridotta oggi a meno di un quarto.</ref>
 
Nelle tese relazioni tra i coloni sionisti e le popolazioni arabe locali, le nuove comuni, note come ''[[w:kibbutz|kibbutzim]]'', hanno svolto ruoli difensivi essenziali. Sebbene la Palestina dopo il 1922 fosse sotto il mandato britannico, la sicurezza degli individui e delle proprietà veniva periodicamente messa a repentaglio da una popolazione araba ostile che comprendeva la natura della lotta forse meglio dei coloni sionisti. I ''kibbutzim'' furono la base per l'emergere della nuova abilità militare ebraica, prima per motivi di autodifesa contro gli arabi e poi diretti contro lo stesso [[w:Mandato britannico della Palestina|mandato britannico]], con la spinta finale verso la creazione di un nuovo stato ebraico. E le nuove comuni furono anche il fondamento di una nuova cultura ebraica. Quanto era ebraica la nuova cultura? Questa è una domanda molto difficile a cui rispondere. In superficie, la cultura del ''kibbutz'' era completamente laica. La fede in Dio non era né affermata né attesa, e il tradizionale stile di vita religioso ebraico fu praticamente abbandonato, una reliquia del passato borghese e diasporico che dovette essere rovesciato dalla rivoluzione sionista. Tuttavia uno sguardo più attento indica un maggior grado di continuità con la tradizione ebraica. Nei ''kibbutzim'' la Bibbia era studiata come letteratura nazionale; lo Shabbat e le feste venivano celebrati con nuovi rituali creativi; e una forte identità nazionalista veniva forgiata attraverso lo studio della storia ebraica in cui era enfatizzato l'antisemitismo.
Nelle tese relazioni tra i coloni sionisti e le popolazioni arabe locali, le nuove comuni, note come ''[[w:kibbutz
|kibbutzim]]'', hanno svolto ruoli difensivi essenziali. Sebbene la Palestina dopo il 1922 fosse sotto il mandato britannico, la sicurezza degli individui e delle proprietà veniva periodicamente messa a repentaglio da una popolazione araba ostile che comprendeva la natura della lotta forse meglio dei coloni sionisti. I ''kibbutzim'' furono la base per l'emergere della nuova abilità militare ebraica, prima per motivi di autodifesa contro gli arabi e poi diretti contro lo stesso [[w:Mandato britannico della Palestina|mandato britannico]], con la spinta finale verso la creazione di un nuovo stato ebraico. E le nuove comuni furono anche il fondamento di una nuova cultura ebraica. Quanto era ebraica la nuova cultura? Questa è una domanda molto difficile a cui rispondere. In superficie, la cultura del kibbutz era completamente laica. La fede in Dio non era né affermata né attesa, e il tradizionale stile di vita religioso ebraico fu praticamente abbandonato, una reliquia del passato borghese e diasporico che dovette essere rovesciato dalla rivoluzione sionista. Tuttavia uno sguardo più attento indica un maggior grado di continuità con la tradizione ebraica. Nei ''kibbutzim'' la Bibbia era studiata come letteratura nazionale; lo Shabbat e le feste venivano celebrati con nuovi rituali creativi; e una forte identità nazionalista veniva forgiata attraverso lo studio della storia ebraica in cui era enfatizzato l'antisemitismo.
 
La cultura ebraica dei ''kibbutzim'' definì ciò che sarebbe stata la cultura israeliana dopo l'istituzione dello Stato di Israele nel 1948. Tuttavia, Quando lo Stato fu dichiarato, non si definì come uno "stato per gli ebrei" (come Herzl lo immaginòaveva immaginato) ma piuttosto come uno "Stato ebraico", in cui gli ebrei di tutto il mondo hanno il diritto automatico di diventare cittadini in virtù dell'essere ebrei. Il significato preciso di "Stato ebraico", tuttavia, era poco chiaro, lasciando gli ebrei in Israele e nel mondo a discuterne senza fine. Lo Stato di Israele è nato con il sostegno delle nazioni del mondo tre anni dopo la scomparsa di un terzo del popolo ebraico durante l'Olocausto. Sebbene la [[w:Shoah|Shoah]] da sola non sia stata la causa della creazione dello Stato, è stato chiaramente un importante fattore contribuente.
 
== Lo Stato di Israele: una casa divisa ==