Missione a Israele/Contesti sociali: differenze tra le versioni

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{{q|"Una voce dall'est! Una voce dall'ovest! Una voce dai quattro venti! Una voce contro Gerusalemme e il santuario, una voce contro lo sposa e la sposa, una voce contro tutto il popolo!" Giorno e notte andava in giro per tutti i vicoli con sulle labbra questo grido. Alcuni dei cittadini principali, irritati a queste parole nefaste, arrestarono l'uomo e lo castigarono severamente. Ma questi, senza una sola parola a sua discolpa o in privato con coloro che lo avevano colpito, continuò comunque le sue grida come prima. Allora i magistrati, supponendo (come era infatti il caso) che l'uomo fosse sotto l'influenza di un impulso sovrannaturale, lo portarono davanti al governatore romano. Colà, sebbene flagellato a sangue con sferze, non chiese misericordia né pianse, ma semplicemente... reagì ad ogni sferzata con "Guai a Gerusalemme!... Albino [il procuratore romano] lo dichiarò maniacale e lo lasciò andare. Durante l'intero periodo fino allo scoppio della guerra... egli ripetè il suo lamento... Le sue grida erano più forti durante le festività. Così per sette anni e cinque mesi egli ripetè il suo urlare, senza mai perderer la voce o le forze, fintanto che durante l'assedio trovò requie.|''BJ'' 6.300-309}}
 
Infine, a difesa dell'autenticità della predizione di Gesù in Marco, gli studiosi osservano che la descrizione di Marco non è sufficientemente esatta, mentre le predizioni ''post facto'' sono tipicamente molto esatte, proprio perché possono esserlo. "Vedi questi grandi edifici? " chiede il Gesù marciano, "Non sarà lasciata pietra su pietra che non sarà diroccata" ({{passo biblico|Marco|13:2}}). Non proprio, come io stesso sono stato in grado di vedere: i muri di sostegno del Tempio di Erode stanno ancora in piedi. Sebbene ora ci sia una moschea a dominare la cima del monte, gli ebrei pregano davanti al [[w:Muro Occidentale|Kotel, o Muro occidentale]] (הַכּוֹתֶל הַמַּעֲרָבִי‎, ''HaKotel HaMa'aravi''). E inoltre, il Tempio stesso fu distrutto dal fuoco, cosa che questa profezia – quale tributo alla sua autenticità – manca di citare.
 
{{Immagine grande|The Western Wall and Dome of the rock in the old city of Jerusalem.jpg|800px|<small>Il [[w:Muro Occidentale|Kotel (Muro Occidentale)]] e la [[w:Cupola della Roccia|Cupola della Roccia]] a Gerusalemme</small>}}
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Altri cristiani del tardo primo secolo parlano del Tempio in vari modi. L'[[w:Lettera agli Ebrei|Epistola agli Ebrei]] svaluta il Tempio terreno, affermando che esso era non altro che una semplice parvenza del Tempio celeste, dove ora Gesù serva da sacerdote perfetto e perfetto sacrificio. L'autore di [[w:Apocalisse di Giovanni|Rivelazione]], in confronto, prevedendo l'imminente discesa dalla Gerusalemme celeste dopo le tribolazioni apocalittiche, specifica che "non vidi ''alcun tempio in essa perché il Signore Dio, l'Onnipotente, e l'Agnello sono il suo tempio''", cioè, il Cristo apocalittico ({{passo biblico2|Apocalisse|21:22}}). Il vero Tempio nella Gerusalemme terrena è inutile nel primo caso, non necessario nel secondo. Le lettere pseudonime che trovano posto nel canone del Nuovo Testamento scritte a nome di figure della prima generazione – "Pietro", "Giacomo" e il "Paolo" delle epistole pastorali, Efesini, Colossesi e 2 Tessalonicesi – non possono parlare della distruzione del Tempio senza compromettere la loro falsa identità. Ma le prime comunità cristiane quali tipi di comunità ebraiche dovevano dare un senso a questa terribile perdita.
 
Un altro modo era di avere Gesù che già "conosce" il fato del Tempio e predice la sua distruzione come uno degli eventi che devono precedere il suo ritorno glorioso. La tradizione presentata in {{passo biblico2|Marco|13}}, seguito da Matteo e Luca, in un certo senso prende questa interpretazione; il collegamento fatto da Giovanni della distruzione del Tempio con la risurrezione di Gesù ({{passo biblico2|Giovanni|2:19-21}}) ne prende un'altra. Ancora un'altra interpretazione è quella di avere Gesù che asserisce che i sacrifici fatti al Tempio sono una maniera inferiore di adorare Dio (dichiarazione prudente e sicura, dato che dopo il 70 non fu più possibile farlo comunque); la preghiera, al confronto, come anche la giusta condotta, poteve essere svolta ovunque. Questo tema entra ed esce in tutti i Vangeli, e la scena del Tempio è uno dei modi da parte degli evangelisti di affermarlo.
 
Giovanni chiaramente conosceva una data versione della tradizione che viene proposta in {{passo biblico2|Marco|11}}.
 
 
 
 
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[[Categoria:Missione a Israele|Contesti sociali]]