Storia della letteratura italiana/Scapigliatura: differenze tra le versioni

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{{vedi source|autore=Autore:Carlo Dossi}}
[[File:Carlo dossi.jpg|thumb|Carlo Dossi]]
Carlo Alberto Pisani Dossi, discendente di una famiglia aristocratica, nacque a Zenevredo il 27 marzo 1849. Si avvicinò presto alla Scapigliatura, fondò la rivista ''Palestra letteraria, artistica, scientifica'' e ottenne fama con le sue prime opere. Condusse una vita lontana dalla sregolatezza che aveva caratterizzano molti altri autori scapigliati; con essi condivise invece il desiderio di rompere con le forme letterarie e gli schemi linguistici consoldaticonsolidati, elaborando un linguaggio originale e ricco di colore.<ref name="Ferroni771"/> Centrale nella sua opera è il tema del ricordo, a cui si affianca negli anni un moralismo proveniente dalla tradizione lombarda, che ricorre alla caricatura e alla satira corrosiva. Principale strumento utilizzato da Dossi è la deformazione del linguaggio, attraverso cui viene trasferita nella scrittura l'insofferenza per la realtà.<ref name="Baldi35">{{cita libro | autore1=Guido Baldi | autore2=Silvia Giusso | autore3=Mario Razetti | autore4=Giuseppe Zaccaria | titolo=La Scapigliatura, il Verismo, il Decadentismo | opera=Moduli di letteratura | anno=2002 | editore=Paravia | città=Torino | p=35 }}</ref>
 
Dossi ricorre all'arma dell'umorismo, ma a differenza degli scapigliati della prima generazione evita una manifestazione troppo diretta delle emozioni per accostarsi alla realtà attraverso la manipolazione del linguaggio. La rappresentazione realistica si intreccia quindi con la deformazione fantastica. Svolge inoltre una critica caustica contro le illusioni che segnano la vita dell'uomo e le finzioni della vita sociale.<ref>{{cita libro | Giulio | Ferroni | Profilo storico della letteratura italiana | 2001 | Einaudi | Torino | p=772 }}</ref>