Missione a Israele/Contesti sociali: differenze tra le versioni

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== I seguaci di Gesù ==
Abbiamo già incontrato alcuni seguaci di Gesù nella lista che Paolo ci dà dei primi testimoni del Cristo Risorto: "i Dodici", "i confratelli" ("più di cinquecento"), e "gli apostoli" ({{passo biblico2|1Corinzi|15:5-7}}; il testo è citato per intero al prec. capitolo, in [[Missione a Israele/Paolo e Gesù#"Egli apparve a Cefa e quindi ai_Dodici": I Dodici|"Egli apparve a Cefa e quindi ai Dodici"]]). Tuttavia, i Vangeli sinottici danno l'impressione che Gesù radunasse un seguito molto più vasto di questo durante la sua missione in Galilea. "L'intera città" si raduna intorno a Gesù dopo il suo debutto di Shabbat a Cafarnao ({{passo biblico2|Marco|1:33}}). La gente viene a lui "da ogni parte", cosicché egli non può più entrare nelle città ma deve incontrare tutti fuori, nella campagna ({{passo biblico|Marco|1:45}}). Grandi "folle" si radunano presso di lui ovunque egli parli ({{passo biblico|Marco|2:13,3:7}} "una grande moltitudine" e così via). Dobbioamo quindi distinguere probabilmente tra coloro che Paolo nomina – questi rappresentano quasi sicuramente un fedele gruppo centrale – e quegli ebrei da varie cittadine e villaggi della Galilea che "seguivano" Gesù nel senso di andare ad ascoltare il suo insegnamento e/o a chiedergli guarigioni.
 
Entrambi i gruppi sono alqaunto importanti per il susseguente movimento. Di coloro che Paolo menziona, Giacomo e Pietro si sistemano a Gerusalemme, stabilendo il "quartier generale" della nuova comunità ({{passo biblico2|Galati|1:18,2:1-10}}; e i capitoli d'apertura di Atti). Altri (possiamo includere Pietro anche in questo gruppo) diffondono il vangelo di Gesù come insegnanti itineranti, come forse avevano fatto mentre era in vita; ancora altri tra i confratelli, sia uomini che donne, potrebbero essere residenti che supportavano quegli itinerari. Le folle in Galilea, d'altra parte, formano le comunità locali degli abitanti, i fattori inquilini, e altri lavoratori agricoli che gli studiosi vedono come la matrice umana delle tradizioni-''Q'' (parimenti popolate). Inoltre, forse questi servirono alla fine come le comunità d'origine per il Vangelo di Marco. Se questi gruppi colmano il divario tra il movimento successivo e il Gesù storico, allora chiaramente devono essersi coinvolti con lui, in qualche modo, prima della sua morte.
 
Precedentemente, quando abbiamo riesaminato le tradizioni di Paolo e dei Vangeli che identificano Gesù come Messia, abbiamo concluso che l'attribuzione del titolo deve essere venuto per la prima volta durante la missione di Gesù, il che vuol dire, tra i suoi seguaci e ad un certo punto prima della sua morte. Ma quando? E perché? Qui, di nuovo, abbiamo solo i Vangeli a cui far riferimento, e la loro duplice condizione di prodotti del movimento post-Risurrezione come anche riserve di tradizione storica, complica il loro utilizzo. Dobbiamo "penetrare" le rappresentazioni teologizzanti di Gesù come Messia fatte dagli evangelisti – il Messia come colui che guarisce ({{passo biblico2|Matteo|12:22-23}}) o che viene specificamente crocifisso e poi risorge dopo tre giorni ({{passo biblico2|Luca|24:46}}) – per scoprire cosa ci possono dire sulla sua missione e suoi seguaci che ci possa aiutare con le nostre domande.
 
Le rappresentazioni dei Vangeli sinottici sui vasti numeri di persone che venivano da Gesù in Galilea devono essere soppesate con ciò che sappiamo che non avvenne: Antipa non si mosse mai contro di lui. Raduni di quattro o cinquemila persone, ammassate tutte insieme in un solo luogo, avrebbero certamente attratto l'attenzione del tetrarca ({{passo biblico2|Marco|7:44}}, il miracolo dei pani e dei pesci che nutrono cinquemila uomini; {{passo biblico|Marco|8:9}}, la ripetizione del miracolo, con quattromila. Marco rappresenta il primo miracolo sulla sponda occidentale del Mar di Galilea — dalla stessa parte, cioè, della capitale di Antipas, Tiberiade). A quel punto, Gesù sarebbe sembrato ad Antipas come gli sembrò Teuda, o l'Egiziano, o i profeti dei segni alle autorità romane, e dobbiamo presumere che Antipa avrebbe reagito in pari modo. Il Battista, senza tali grandi folle, l'aveva già reso così nervoso riguardo ad una possibile sedizione che lo eliminò (''AJ'' 18.116-19).