Missione a Israele/Contesti sociali: differenze tra le versioni

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Tuttavia, generalizzando anche da altri detti e parabole attribuiti a lui, Gesù inoltre parlò di sorprendenti rovesci di fortuna che il regno avrebbe causato. Prostitute e pubblicani avrebbero preceduto sommis acerdoti nel Regno ({{passo biblico2|Matteo|21:31}}). Quando il Regno fosse arrivato, molti dei primi sarebbero stati gli ultimi, e gli ultimi primi ({{passo biblico2|Marco|10:31}} e parall.; Matteo attacca questo detto alla conclusione della sua parabola dei lavoratori nella vigna, dove coloro che sono ingaggiati per ultimo vengono pagati la stessa paga piena di quelli che erano nella vigna sin dal primo mattino, {{passo biblico|Matteo|20:1-16}}). Inoltre – di nuovo in base alle tradizioni evangeliche a lui attribuite – Gesù non solo riecheggia il tema di Giovanni Battista sull'ira e il giudizio di Dio; ma egli richiama anche i peccatori al pentimento incoraggiandoli a considerare l'inestiguibile amore Dio, clemenza e compassione. "Se voi dunque che siete cattivi sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro che è nei cieli darà cose buone a quelli che gliele domandano!" ({{passo biblico2|Matteo|7:11}}). Il cielo gioisce per il peccatore pentito, proprio come una donna gioisce nel ritrovare una moneta perduta, o un padre per il ritorno del figliol prodigo ({{passo biblico2|Luca|15:8-32}}). Dio giudica, ammonisce Gesù, come anche Giovanni. Ma a differenza di Giovanni, egli aggiunge: Dio è misericordioso oltre che giusto; sebbene ami il giusto, Egli ama anche il peccatore e lo cerca (proprio come fece Gesù nella sua missione, a differenza di Giovanni). Di conseguenza, il peccatore che ascolta la chiamata di Gesù non deve aver timore dell'ira di Dio — in verità la deve temere meno del giusto che non ha ricevuto il messaggio di Gesù.
 
Tuttavia, più della certezza dell'arrivo della Fine spinge il Gesù dei sinottici ad invocare la giustizia di Dio contro i peccatori recalcitranti. Stessa cosa anche per il temperamento e la tendenza di coloro che si pentono. Il primo ammonimento di Gesù ai peccatori è: Dio '''''giudica'''''. Ma il suo ammonimento conseguente, al pentito, è: '''''Dio''''' giudica. E quindi non gli uomini — e se anche gli uomini giudicano, è bene che sappiano che Dio li giudicherà secondo gli stessi standard che loro stessi hanno applicato agli altri: "Non giudicate, per non essere giudicati; perché col giudizio con cui giudicate sarete giudicati, e con la misura con la quale misurate sarete misurati" ({{passo biblico2|Matteo|7:1-2}}). Tante le volte che tuo fratello pecca contro di te, altrettante le volte che tu gli devi perdonare ("Non ti dico fino a sette, ma fino a settanta volte sette", {{passo biblico2|Matteo|18:22}}). In altre parole, la chiamata al pentimento esposta sia da Giovanni Battista e, successivamente da Gesù, asseriva che Dio perdonava il peccatore penitente. Ma questa grande caratteristica del Padre in cielo, Gesù esorta, stabilisce un principio di reciprocità tra i Suoi figli peccatori in terra. Anche loro devono perdonarsi a vicenda, generosamente e sinceramente — "di cuore" ({{passo biblico2|Matteo|18:35}})
 
Che Dio perdoni coloro che si pentono non è una novità per il pubblico di Giovanni o di Gesù: gli ebrei avevano raccolto scritture, salmi, e preghiere a lode di Dio per la Sua misericordia e compassione, per quasi un millennio. Inoltre, il pentimento dei peccati faceva parte integrale della religione ebraica, inserito nelle caratteristiche dell'anno. Tutto il popolo, ovunque vivesse, doveva mettere da parte "il decimo giorno del settimo mese" quale giorno di espiazione, come Dio aveva istruito:
{{q|Il decimo giorno di questo settimo mese sarà il giorno dell'espiazione; terrete una santa convocazione, vi mortificherete e offrirete sacrifici consumati dal fuoco in onore del Signore. In quel giorno non farete alcun lavoro; poiché è il giorno dell'espiazione, per espiare per voi davanti al Signore, vostro Dio. Ogni persona che non si mortificherà in quel giorno, sarà eliminata dal suo popolo. Ogni persona che farà in quel giorno un qualunque lavoro, io la eliminerò dal suo popolo. Non farete alcun lavoro. È una legge perenne di generazione in generazione, in tutti i luoghi dove abiterete. Sarà per voi un sabato di assoluto riposo e dovrete mortificarvi: il nono giorno del mese, dalla sera alla sera dopo, celebrerete il vostro sabato.|{{passo biblico2|Levitico|27-32}}}}
La ragione per cui il messaggio di Giovanni e di Gesù suonava alle orecchie dei loro contemporanei come profezia piuttosto che una semplice chiamata a riformarsi, non era quindi il suo contenuto morale – ciò era, per sottolinearlo ancora una volta, un tema profondamente tradizionale nella devozione ebraica – ma la sua urgenza, il modo in cui entrambi vincolarono la loro chiamata al pentimento con il loro autorevole pronunciamento che i tempi si edrano compiuti e il Regno del Cielo era in arrivo ({{passo biblico2|Marco|1:15}}; {{passo biblico2|Matteo|3:2}} [Giovanni Battista], {{passo biblico|Matteo|4:17}} [Gesù]). Coloro che venivano da Giovanni per farsi battezzare, cercandolo nel deserto nel Giordano inferiore, avevano già riconosciuto l'autorità del suo messaggio: in effetti, questa era la ragione per cui venivano. Allora Giovanni personalmente li immergeva, purificando il loro corpo poiché mediante il pentimento avevano già purificato le loro anime.
 
Gesù, in contrasto, andò a cercare i suoi ascoltatori. Secondo i Vangeli, egli li andava a scovare, dato che non erano i primi a venire. Chiamando coloro che non lo avevano già riconosciuto – o che, forse, non ne avevano sentito parlare – egli affermò la ''sua'' autorità di pronunciare questo messaggio tramite guarigioni ed esorcismi, compiendo "azioni mirabili" e "opere potenti" (caratterizzazioni di Flavio Giuseppe e dei Vangeli); ed autorizzò i suoi discepoli a diffondere il vangelo dell'arrivo del Regno compiendo le stesse cose. Secondo la tradizione sinottica, questa strategia funzionò: quando Gesù iniziò la sua missione, la gente iniziò ad affollarsi intorno a lui a causa del suo potere di guarire. E, secondo ''Q'', egli indicò questa sua potenza, che legittimava la sua missione, anche a Giovanni, i cui discepoli chiedevano di lui a causa delle sue opere:
{{q|Andate e riferite a Giovanni ciò che voi udite e vedete: I ciechi ricuperano la vista, gli storpi camminano, i lebbrosi sono guariti, i sordi riacquistano l'udito, i morti risuscitano, ai poveri è predicata la buona novella, e beato colui che non si scandalizza di me.|{{passo biblico2|Matteo|11:4}}//{{passo biblico2|Luca|7:22-23}}}}
 
 
 
 
=== ''Gesù e la purezza'' ===