Missione a Israele/Contesti sociali: differenze tra le versioni

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=== ''Giovanni, Gesù e il pentimento'' ===
Ciò che sappiamo senza alcun dubbio è che Giovanni il Battista ebbe un impatto crucialmente importante su Gesù. Secondo la tradizione sinottica, Gesù in un certo senso ricevette la sua chiamata durante o appena dopo il suo battesimo. La voce dal cielo lo proclama "Figlio mio prediletto" mentre emerge dal Giordano ({{passo biblico2|Marco|1:9-11}} e parall.); poco dopo, lo spirito di Dio conduce anche lui nel deserto per un periodo solitario prima di iniziare la sua missione ({{passo biblico2|Marco|1:12-13}} e parall.). Su testimonianza di ''Q'', Gesù ritenne Giovanni un profeta "e più che un profeta. Egli è colui del quale sta scritto: Ecco io mando davanti a te il mio messaggero, egli preparerà la via davanti a te" ({{passo biblico2|Malachia|3:1}}; {{passo biblico2|Luca|7:26-27}}//{{passo biblico2|Matteo|11:9-10}}). Il Quarto Vangelo presenta Giovanni e Gesù che si immergono insieme: "Gesù andò con i suoi discepoli nella regione della Giudea; e là si trattenne con loro, e battezzava. Anche Giovanni battezzava" ({{passo biblico2|Giovanni|3:22-23}} ma cfr. il successivo disconoscimento aggiunto a {{passo biblico|Giovanni|4:2}}). E in ''Q'', Gesù mette insieme le due missioni:
{{q|È venuto infatti Giovanni il Battista che non mangia pane e non beve vino, e voi dite: Ha un demonio. 34 È venuto il Figlio dell'uomo che mangia e beve, e voi dite: Ecco un mangione e un beone, amico dei pubblicani e dei peccatori.|{{passo biblico2|Luca|7:33-34}}//{{passo biblico2|Matteo|11:18-19}}}}
Infine, i Vangeli suggeriscono che anche i sacerdoti a Gerusalemme – gli antagonisti ultimi di Gesù nelle narrazioni della Passione – erano ostili a Giovanni. Contestando i sommi sacerdoti, gli scribi e gli anziani nel Tempio nei giorni prima della Pesach, Gesù li imbarazza chiedendo loro pubblicamente se pensassero che "il battesimo di Giovanni veniva dal cielo o dagli uomini? Rispondetemi." Il resto della storia indica in modo interessante l'attrattiva e l'autorità di Giovanni anche dopo la sua morte:
{{q|Ed essi discutevano tra sé dicendo: "Se rispondiamo ‘dal cielo’, dirà: Perché allora non gli avete creduto? Diciamo dunque ‘dagli uomini’?». Però temevano la folla, perché tutti consideravano Giovanni come un vero profeta. Allora diedero a Gesù questa risposta: ‘Non sappiamo’.|{{passo biblico2|Marco|11:30-33}}}}
Il Gesù di Matteo condanna questi uomini più specificamente per non avere "ricevuto" Giovanni. Nella sua ripetizione di questa scena nel Tempio, Matteo presenta Gesù che rimprovera i sommi sacerdoti, dicendo che pubblicani e prostitute entreranno nel Regno prima di loro. "È venuto a voi Giovanni nella via della giustizia e non gli avete creduto; i pubblicani e le prostitute invece gli hanno creduto. Voi, al contrario, pur avendo visto queste cose [cioè, gli effetti del messaggio di Giovanni], non vi siete nemmeno pentiti per credergli" ({{passo biblico|Matteo|21:32}}).
 
Cosa rappresentava quindi Giovanni per Gesù? Un mentore di sorta: entrambi condividevano il messaggio del Regno in arrivo. Un modello? Sì e no. Se dobbiamo basarci su {{passo biblico2|Giovanni|3:22}} succitato, anche Gesù battezzava, almeno per un periodo; ma chiaramente tale attività non era una parte centrale della sua missione e non ha lasciato traccia alcuna nei sinottici. Parimenti, questo dato indicherebbe che anche la purezza corporea era importante per Gesù, ma che non orientò la sua missione e messaggio su tale tipo di purezza.
 
Alcune delle loro istruzioni etiche erano simili: le direttive di Giovanni alla "moltitudini", i pubblicani, e i soldati che venivano da lui (riportato unicamente da Luca in {{passo biblico|Luca|3:10-14}}) – condividere vesti e cibo coi poveri, desistere da corruzione, violenza e avidità – riecheggiano le tradizioni attribuite anche a Gesù ("Da' a chiunque ti chiede" {{passo biblico|Luca|6:30}}; cfr. molte delle istruzioni date nel Sermone della Montagna in Matteo). Come conviene a una missione di pentimento, entrambi si rivolsero specialmente ai peccatori (cfr. {{passo biblico2|Marco|2:17}} "Non sono venuto per chiamare i giusti, ma i peccatori").
 
Ma il loro ''modus operandi'' differiva. Giovanni viveva come un asceta; Gesù chiaramente no, come il detto-''Q'' succitato conferma. Egli evidentemente non era un entusiasta del digiuno volontario. "Ora i discepoli di Giovanni e i farisei stavano facendo un digiuno. Si recarono allora da Gesù e gli dissero: Perché i discepoli di Giovanni e i discepoli dei farisei digiunano, mentre i tuoi discepoli non digiunano?" ({{passo biblico2|Marco|2:18}} e parall.). Digiuni comandati biblicamente, tuttavia, come durante Yom Kippur – ''il'' digiuno, nella tradizione ebraica – erano altra cosa, e il Gesù di Matteo istruisce i suoi seguaci sul modo corretto di osservarli:
{{q|E quando digiunate, non assumete aria malinconica come gli ipocriti, che si sfigurano la faccia per far vedere agli uomini che digiunano. In verità vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Tu invece, quando digiuni, profumati la testa e lavati il volto, perché la gente non veda che tu digiuni, ma solo tuo Padre che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.|{{passo biblico2|Matteo|6:16-18}}}}
I "discepoli" di Giovanni – costoro erano solo persone che ricevevano l'immersione da lui e tentavano di vivere secondo i precetti che annunciava, o si distinguevano per altri motivi? – non stettero con lui nel deserto: i Vangeli li presentano nella Galilea (per es. {{passo biblico2|Marco|2:18}} succitato). Gesù sembra viaggiasse con un ''entourage'' e un gruppo specialmente scelto di dodici. E mentre Giovanni girava per le sponde del Giordano, Gesù sembra portasse il suo messaggio a villaggi, sinagoghe, e luoghi di mercato in Galilea e dintorni, e al Tempio a Gerusalemme ({{passo biblico2|Marco|11:27-12:24}} e parall.; molte volte in Gv, come vedremo).
 
Infine, entrambio richiamavano Israele al pentimento in attesa della venuta del Regno, sebbene i loro stili ed enfasi caratteristiche differissero. Il messaggio apocalittico di Giovanni Battista sembra incoraggiasse la riforma specialmente con la minaccia di un duro giudizio. "Egli vi battezzerà in Spirito santo e fuoco" dice Giovanni del ''più potente'' che verrà dopo di lui, "Egli ha in mano il ventilabro, pulirà la sua aia e raccoglierà il suo grano nel granaio, ma brucerà la pula con un fuoco inestinguibile" (un'altra tradizione-Q, {{passo biblico2|Matteo|3:12}}//{{passo biblico2|Luca|3:17}}).
 
Le tradizioni evangeliche attribuiscono anche a Gesù tali minacce. Egli pronuncia ammonimenti terribili contro villaggi che non ricevono il suo messaggio. Quando verrà il Regno, "il paese di Sòdoma e Gomorra avrà una sorte più sopportabile di quella città" ({{passo biblico2|Luca|10:12}}//{{passo biblico2|Matteo|10:15). Annuncia disgrazie contro città galilee – Chorazin, Bethsaida, Cafarnao – che non rispondono al suo richiamo al pentimento, "perché, se a Tiro e a Sidone fossero stati compiuti i miracoli che sono stati fatti in mezzo a voi, già da tempo avrebbero fatto penitenza, ravvolte nel cilicio e nella cenere" ({{passo biblico2|Matteo|11:20-24}}//{{passo biblico2|Luca|10:13-15}}). Ammonisce peccatori recidivi: "Ma io vi dico che di ogni parola infondata gli uomini renderanno conto nel giorno del giudizio; poiché in base alle tue parole sarai giustificato e in base alle tue parole sarai condannato" ({{passo biblico2|Matteo|12:36-37}}). "Quelli di Nìnive sorgeranno nel giudizio insieme con questa generazione e la condanneranno; perché essi alla predicazione di Giona si convertirono. Ed ecco, ben più di Giona c'è qui" (di nuovo ''Q'': {{passo biblico2|Luca|11:32}}//{{passo biblico2|Matteo|12:41}}). Nella parabola di Matteo della zizzania mescolata con il grano ({{passo biblico|Matteo|13:24-30,36-43}}) e del pesce buono e cattivo raccolto in una sola rete ({{passo biblico|Matteo|13:47-50}}), Gesù si sofferma sul modo in cui, "alla fine del mondo", i giusti saranno separati dai malvagi, che bruceranno nel fuoco escatologico, dove sarà pianto e stridore di denti (vv. 49-50). Il ricco che non dà carità viene giustamente condannato alle fiamme (la parabola dell'uomo ricco e di Lazzaro, {{passo biblico2|Luca|16:19-31); il fico che non dà buon frutto sarà abbattuto ({{passo biblico2|Luca|13:9}}). Meglio levarsi un occhio, tagliarsi una mano o un piede, piuttosto che essere portati da loro al peccato e quindi rischiare di esser gettati nell'inferno, "dove il loro verme non muore e il fuoco non si estingue" ({{passo biblico2|Marco|9:42-48}} e parall.).
 
Tuttavia, generalizzando anche da altri detti e parabole attribuiti a lui, Gesù inoltre parlò di sorprendenti rovesci di fortuna che il regno avrebbe causato. Prostitute e pubblicani avrebbero preceduto sommis acerdoti nel Regno ({{passo biblico2|Matteo|21:31}}). Quando il Regno fosse arrivato, molti dei primi sarebbero stati gli ultimi, e gli ultimi primi ({{passo biblico2|Marco|10:31}} e parall.; Matteo attacca questo detto alla conclusione della sua parabola dei lavoratori nella vigna, dove coloro che sono ingaggiati per ultimo vengono pagati la stessa paga piena di quelli che erano nella vigna sin dal primo mattino, {{passo biblico|Matteo|20:1-16}}). Inoltre – di nuovo in base alle tradizioni evangeliche a lui attribuite – Gesù non solo riecheggia il tema di Giovanni Battista sull'ira e il giudizio di Dio; ma egli richiama anche i peccatori al pentimento incoraggiandoli a considerare l'inestiguibile amore Dio, clemenza e compassione. "Se voi dunque che siete cattivi sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro che è nei cieli darà cose buone a quelli che gliele domandano!" ({{passo biblico2|Matteo|7:11}}). Il cielo gioisce per il peccatore pentito, proprio come una donna gioisce nel ritrovare una moneta perduta, o un padre per il ritorno del figliol prodigo ({{passo biblico2|Luca|15:8-32}}). Dio giudica, ammonisce Gesù, come anche Giovanni. Ma a differenza di Giovanni, egli aggiunge: Dio è misericordioso oltre che giusto; sebbene ami il giusto, Egli ama anche il peccatore e lo cerca (proprio come fece Gesù nella sua missione, a differenza di Giovanni). Di conseguenza, il peccatore che ascolta la chiamata di Gesù non deve aver timore dell'ira di Dio — in verità la deve temere meno del giusto che non ha ricevuto il messaggio di Gesù.
 
=== ''Gesù e la purezza'' ===