Utente:Giuli2797/Cromatografia/Cromatografia liquida: differenze tra le versioni
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* bulk properties - se si misura una caratteristica della fase mobile che indirettamente rivela gli analiti, ad esempio indice di rifrazione;
* solute properties - se si misura una caratteristica del soluto quale ad esempio l'assorbanza o la fluorescenza. <br>
Le caratteristiche principali che un rivelatore deve soddisfare sono: <ref>Skoog, pag.919</ref>
* adeguata sensibilità;
* buona stabilità e riproducibilità - il risultato deve essere stabile nel tempo e nelle diverse condizioni operative;
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* Spettrofotometro UV-visibile a λ variabile - è il rivelatore più usato in HPLC. La sorgente luminosa è costituita da una lampada a deuterio che genera una radiazione UV continua che copre un intervallo di lunghezze d'onda che vanno da 190 a 425 nm. <ref>Grotti, pag. 162 </ref> La radiazione così ottenuta viene poi indirizzata ad un monocromatore a reticolo: in questo modo viene scissa nelle sue componenti, il che consente di selezionare la lunghezza d'onda desiderata in un range piuttosto ampio. La radiazione selezionata incide sulla cella a flusso contenente il campione, la attraversa e viene parzialmente assorbita: la diminuzione dell'intensità della luce trasmessa viene misurata da un fotodiodo ed è proporzionale alla concentrazione di analita. Il fatto che si possa lavorare a diverse lunghezze d'onda presenta numerosi vantaggi: elevata versatilità in quanto si può lavorare a diverse λ, elevata sensibilità data dal fatto che si può scegliere la λ ottimale per un determinato analita, elevata selettività in quanto in caso di sovrapposizione di picchi si può cambiare λ di lavoro per minimizzare l'assorbimento degli interferenti;
* Spettrofotometro UV-vis con Diode-Array - la sorgente impiegata è costituita da una lampada a deuterio che genera una radiazione UV che viene indirizzata ad un monocromatore a reticolo: in questo modo viene scissa nelle sue componenti. Il fascio luminoso non monocromatico passa nella cella a flusso, interagisce con l'analita, esce dalla cella e viene scomposto da un policromatore. A questo punto ogni λ viene focalizzata su un diverso fotodiodo di un array e misurata simultaneamente. I vantaggi di questo rivelatore sono gli stessi dello spettrofotometro UV-visibile a λ variabile ma i costi sono più elevati. Con questo rivelatore si riesce però ad ottenere lo spettro completo di assorbimento dell'eluato in ogni istante dell'analisi;
* Spettrofluorimetro - usato solo per sostanze fluorescenti o derivatizzabili. È però uno dei rivelatori più sensibile e selettivo, molto più dei rivelatori UV
* A indice di rifrazione - viene utilizzato molto raramente in quanto essendo un rivelatore universale risponde ad ogni sostanza presente nell'eluato
* Elettrochimici -
** Amperometro - sfrutta l'ossidazione o riduzione dell'analita a seguito dell'applicazione di un potenziale noto;
** Conduttometro - misura la conducibilità della fase mobile ed è particolarmente utile per rivelare analiti ionici;
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