Utente:Giuli2797/Cromatografia/Introduzione: differenze tra le versioni

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Fase mobile: è la fase fluida che si muove attraverso il riempimento della colonna e che garantisce la mobilità degli analiti. A seconda del tipo di fase mobile potremo avere a che fare con:
* cromatografia liquida - LC (''Liquid Chromatography'');
* gascromatografia - GC (''Gas Chromatography'');
* cromatografia con fluido supercritico - SFC (''Supercritical Fluid Chromatography'').
 
La separazione dei componenti di una miscela avviene a seguito delle interazioni chimico-fisiche che si instaurano fra le molecole da separare con la fase mobile e con la fase stazionaria, fasi che sono scelte affinché gli analiti presenti nella miscela da separare si distribuiscano tra le due fasi: i componenti più affini alla fase stazionaria verranno trattenuti maggiormente da questa e si sposteranno più lentamente, mentre i componenti più affini alla fase mobile, trattenuti meno saldamente, si sposteranno più velocemente lungo la colonna. <br>
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Andando a riportare su un grafico il n°piatti teorici VS. n°molecole otteniamo:[[File:Separazione di due sostanze - modello a piatti teorici.png|thumb|left|400px|Separazione di due sostanze - modello a piatti teorici]] L'integrale della curva indica il numero totale di molecole, e il picco relativo alla sostanza A sarà spostato rispetto al picco relativo alla sostanza B. <br>
Il modello spiega in modo efficace la forma gaussiana dei picchi e le differenze nelle velocità di migrazione dei soluti, ma non l'allargamento della banda di eluizione in funzione della natura del solvente utilizzato e della velocità del flusso della fase mobile. Il motivo è che questo modello presuppone che si riesca sempre ad instaurare l'equilibrio tra le due fasi all'interno di ogni singolo piatto teorico: questo però non avviene perché la colonna cromatografica è un sistema dinamico e non di equilibrio. Affinché si possa instaurare l'equilibrio bisognerebbe fermare la fase mobile in corrispondenza di ogni piatto teorico, cosa che non avviene durante il processo di eluizione. <br>
Nonostante questo modello sia ormai superato i concetti di numero dei piatti teorici (''N'') e di altezza del piatto teorico (''HETP - Height Equivalent to Theoretical Plate'') sono ancora usati in cromatografia per valutare l'efficienza di un processo cromatografico:
 
: <math> HETP_{piatto} = \frac{L_{colonna}}{N_{piatti}}</math> <br>
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Affinché la risoluzione sia buona occorre che sia la selettività sia l'efficienza siano buone. <br>
Per migliorare questo parametro si può andare ad intervenire su alcuni parametri sperimentali differenti a seconda che si abbia a che fare con cromatografia liquida o gascromatografia:
* HPLC (''High Performance Liquid Chromatography'')- si interviene sulla K di distribuzione lavorando a gradiente di solvente modificando nel corso dell'eluizione le caratteristiche dell'eluente così da andare a modificare la ripartizione dell'analita nelle due fasi;
* GC - si agisce aumentando la temperatura in modo controllato al fine di favorire la volatilizzazione degli analiti e quindi l'eluizione di sostanze anche molto diverse tra loro.
 
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Le varie tecniche cromatografiche possono essere distinte in base a diversi fattori:
* Per forma del letto cromatografico:
** Cromatografia planare (TLC (''Thin Layer Chromatography'') o su carta)
** Cromatografia su colonna (impaccata o capillare)
* Per stato fisico della fase mobile: