Missione a Israele/Paolo e Gesù: differenze tra le versioni

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|Poi Gesù partì con i suoi discepoli verso i villaggi intorno a Cesarèa di Filippo; e per via interrogava i suoi discepoli dicendo: «Chi dice la gente che io sia?». Ed essi gli risposero: «Giovanni il Battista, altri poi Elia e altri uno dei profeti». Ma egli replicò: «E voi chi dite che io sia?». Pietro gli rispose: «Tu sei '''il Cristo'''». E impose loro severamente di non parlare di lui a nessuno. E cominciò a insegnar loro che il '''Figlio dell'Uomo''' doveva molto soffrire, ed essere riprovato dagli anziani, dai sommi sacerdoti e dagli scribi, poi venire ucciso e, dopo tre giorni, risuscitare. Gesù faceva questo discorso apertamente. Allora Pietro lo prese in disparte, e si mise a rimproverarlo. Ma egli, voltatosi e guardando i discepoli, rimproverò Pietro e gli disse: «Lungi da me, satana! Perché tu non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini». ||Essendo giunto Gesù nella regione di Cesarèa di Filippo, chiese ai suoi discepoli: «La gente chi dice che sia il ''Figlio dell'Uomo''?». Risposero: «Alcuni Giovanni il Battista, altri Elia, altri Geremia o qualcuno dei profeti». Disse loro: «Voi chi dite che io sia?». Rispose Simon Pietro: «Tu sei il '''Cristo, il Figlio del Dio vivente'''». E Gesù: «Beato te, Simone figlio di Giona, perché né la carne né il sangue te l'hanno rivelato, ma il Padre mio che sta nei cieli. E io ti dico: Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia chiesa e le porte degli inferi non prevarranno contro di essa. A te darò le chiavi del regno dei cieli, e tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli». Allora ordinò ai discepoli di non dire ad alcuno che '''egli era il Cristo'''. Da allora Gesù cominciò a dire apertamente ai suoi discepoli che doveva andare a Gerusalemme e soffrire molto da parte degli anziani, dei sommi sacerdoti e degli scribi, e venire ucciso e risuscitare il terzo giorno. Ma Pietro lo trasse in disparte e cominciò a protestare dicendo: «Dio te ne scampi, Signore; questo non ti accadrà mai». Ma egli, voltandosi, disse a Pietro: «Lungi da me, satana! Tu mi sei di scandalo, perché non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini!».
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Nel brano di Marco, in confronto, le domande permangono. Senza riconoscere la risposta di Pietro, imponendo il silenzio ai discepoli, il Gesù marciano improvvisamente si mette ad insegnare in merito alla sofferenza del Figlio dell'Uomo ({{passo biblico|Marco|8:31}}: "E cominciò a insegnar loro che il Figlio dell'uomo doveva molto soffrire, ed essere riprovato dagli anziani, dai sommi sacerdoti e dagli scribi, poi venire ucciso e, dopo tre giorni, risuscitare"). Pietro allora rimprovera Gesù (Marco non spiega bene il perché) e Gesù a sua volta lo rimprovera chiamandolo Satana (Perché? Ovviamente perché i discepoli avevano sentito Pietro che lo rimproverava, v. 33). Nuovamente, Matteo appiana la cosa. Fornisce a Pietro un motivo chiaro e lodevole per rimproverare Gesù – "Dio te ne scampi, Signore; questo non ti accadrà mai!" ({{passo biblico|Matteo|16:22}}) – e scarta il motivo confuso di Marco.
 
Il punto qui non è di considerare se sia Marco o Matteo che fornisce la rappresentazione più plausibile di una conversazione tra Gesù e Pietro. Non abbiamo assolutamente nessun modo di sapere se una tale conversazione avvenne o meno, in aramaico, circa quaranta/sessanta anni prima. La versione di Matteo sistema e smussa gli angoli di Marco con così tanta precisione che una buona redazione sembra la ragione più valida per dare una maggiore chiarezza al testo, piuttosto che si basi su una tradizione storica più affidabile. Questo dialogo nel Vangelo di Matteo si accorda con uno dei suoi temi maggiori, vale a dire, che Gesù ''è'' il Messia dalla casa di Davide. Sulla stessa questione, Marco è più complesso.
 
Marco usa una terminologia messianica più diretta nei tre episodi che seguono. Predicando a Cafarnao, il suo Gesù dice: "Chiunque vi darà da bere un bicchiere d'acqua nel mio nome perché ''siete di Cristo'', vi dico in verità che non perderà la sua ricompensa" ({{passo biblico2|Marco|9:41}}). Successivamente, sulla strada verso Gerusalemme attraverso Gerico, Gesù ed i suoi discepoli insieme ad una "grande moltitudine" (altri pellegrini che andavano in città per la Pesach) passano vicino al cieco Bartimèo, che all'improvviso si rivolge a Gesù come ''"Figlio di Davide"'' ({{passo biblico2|Marco|10:47,48}} — la seconda volta la folla lo sgrida per farlo tacere). Gesù guarisce la sua cecità, presumibilmente nel riconoscere la sua dichiarazione ("Va', la tua fede ti ha salvato", {{passo biblico|Marco|10:52).