Missione a Israele/Paolo e Gesù: differenze tra le versioni

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== ''"Questo è il mio corpo, che è per voi": La Cena del Signore'' ==
{{Immagine grande|The Last Supper - Leonardo Da Vinci - High Resolution 32x16.jpg|800px|L’''[[w:Ultima Cena (Leonardo)|Ultima Cena]]'' di [[Leonardo da Vinci]]}}
Il galateo comunitario difettava a Corinto. Tra le varie lamentele sul loro comportamento, Paolo cita l'irritabilità e la maleducazione: piuttosto che un evento comunitario, il pasto consumato insieme dalla ''ekklēsia'' sembrava un parapiglia generale. "Quando dunque vi radunate insieme, il vostro non è più un mangiare la cena del Signore. Ciascuno infatti, quando partecipa alla cena, prende prima il proprio pasto e così uno ha fame, l'altro è ubriaco!" ({{passo biblico2|1Corinzi|11:20-21}}). Per richiamarli all'ordine e al loro scopo, paolo ricorda loro le origini di questa pratica: Gesù stesso:
{{q| Io, infatti, ho ricevuto dal Signore quello che a mia volta vi ho trasmesso: il Signore Gesù, nella notte in cui veniva tradito, ''prese del pane e, dopo aver reso grazie, lo spezzò'' e disse: "''Questo è il mio corpo, che è per voi''; fate questo in memoria di me". Allo stesso modo, dopo aver cenato, prese anche il calice, dicendo: "''Questo calice è la nuova alleanza nel mio sangue''; fate questo, ogni volta che ne bevete, in memoria di me". Ogni volta infatti che mangiate di questo pane e bevete di questo calice, voi annunziate la morte del Signore ''finché egli venga''.|{{passo biblico2|1Corinzi|11:23-26}}}}
Paolo qui anticipa di circa vent'anni la tradizione che troviamo, successivamente, in Marco. Metto in corsivo gli elementi particolari che hanno in comune:
{{q|Mentre mangiavano ''prese il pane e, pronunziata la benedizione, lo spezzò'' e lo diede loro, dicendo: "Prendete, ''questo è il mio corpo''". Poi ''prese il calice'' e rese grazie, lo diede loro e ne bevvero tutti. E disse: "''Questo è il mio sangue, il sangue dell'alleanza versato per molti''. In verità vi dico che io non berrò più del frutto della vite ''fino al giorno in cui lo berrò nuovo nel Regno di Dio''".|{{passo biblico2|Marco|14:22-25}}}}
Nella narrazione del Vangelo, Gesù celebra il pasto di Pesach insieme ai Dodici (sebbene Marco non descriva veramente un [[w:seder|seder]]). Poco dopo, Giuda Iscariota, che si era messo d'accordo coi sacerdoti per tradire Gesù ({{passo biblico2|Marco|14:10-11}}), conduce la folla al [[w:Getsemani|Getsemani]] per tendere un'imboscata a Gesù dopo il pasto (vv. 43segg.). Le precedenti predizioni della Passione hanno preparato il lettore a questi eventi: tradimento e morte a Gerusalemme.
 
La versione di Paolo, in confronto, non ha questo contesto narrativo (sebbene per rispetto alla storia di Giuda, le traduzioni moderne rendono il verbo che Paolo usa in 11:23, ''paredidoto'' = "consegnato", in "tradito"). Tuttavia le "parole della commissione" in entrambe le versioni presuppongono che (1) Gesù anticipi la sua morte prossima e (2) egli stesso la interpreti come un tipo di sacrificio espiatorio (il suo corpo "per voi"; il suo sangue "versato per molti"). Infine, Paolo, nella sua versione, e Gesù in quella di Marco, vincolano il pasto commemorativo alla venuta del Regno: i Corinzi devono mantenere il pasto quale mezzo per "annunziare la morte del Signore finché egli venga" — cioè, venga nuovamente; il Gesù di Marco non berrà vino finché "lo berrò nuovo nel Regno di Dio".
 
Cosa rispecchia storicamente questa tradizione? Entrambe le versioni attestano, in primo luogo, la celebrazione di un pasto comune, in attesa del Regno, come una prima caratteristica prominente del cristianesimo primitivo.