Missione a Israele/Paolo e Gesù: differenze tra le versioni

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Dopo la morte di Gesù, la prima chiesa a Gerusalemme continuò ad adorare nel Tempio ({{passo biblico2|Luca|24:53}}; {{passo biblico2|Atti|2:46,3:1}}); nella Diaspora, frequantarono le varie sinagoghe comunitarie (cfr. {{passo biblico2|2Corinzi|11:24}}; Atti ''passim''). La condizione kosher di cibo e bevande continuò ad essere di attiva importanza non solo per i membri ebrei del movimento ({{passo biblico2|Galati|2:11-12}}), ma anche per i suoi gentili, le cui preoccupazioni su tale questione dovette essere affrontata da Paolo ({{passo biblico2|1Corinzi|8:1-13}}; {{passo biblico2|Romani|14:2-4}} e ''passim''). E Paolo stesso, nonostante la sua cosiddetta missione ''libera dalla Legge'', lodò proprio quegli aspetti dell'ebraismo tradizionale che il Gesù di Marco aveva apparentemente condannato: la presenza di Dio nel Tempio (gr. ''doxa'', la "gloria" della presenza divina all'altare), le alleanze, la consegna della Legge al Sinai, e il culto coattivo dei sacrifici e delle offerte (gr. ''latreia'', mal tradotto con "culto"). Questi, afferma Paolo, si annoverano tra i privilegi che Dio aveva dato ai suoi "figli", Israele ({{passo biblico2|Romani|9:4}}).
 
Ciò non vuol dire che Gesù non disputasse con altri ebrei sul modo corretto di essere ebrei. Come ha dimostrato il nostro breve sondaggio dell'ebraismo del Secondo Tempio, poche sono le cose più antecedentemente plausibili, persino probabili: questo facevano gli ebrei. In confronto con quello che alcuni dei testi di Qumran e della letteratura rabbinica ci presentano sul sacerdozio di Gerusalemme, o quello che le [[w:dispute talmudiche tra Bet Shammai e Bet Hillel|case di Hillel e Shammai]], dibattendo punti di interpretazione farisaica, ci dicono occasionalmente su di loro, ciò che accade tra scribi e Gesù è alquanto blando. Inoltre, proprio il tipo di disputa implica l'opposto di rifiuto o indifferenza. L'argomentazione qui implica mutuo coinvolgimento, preoccupazione comune, valori condivisi, passione religiosa. Se una delle parti avesse ritenuto le questioni prive di importanza, nbon ci sarebbe stata disputa. Tuttavia, anche il Gesù di Marco, rispondendo con ''Shema'' e Levitico allo scriba, non dice "E scordati il resto della Torah", o "Ama quindi Dio e il prossimo, ed evita le offerte". Invece dice "Nessun altro comandamento è maggiore di questi". Tutti sono grandi o importanti; nessuno è maggiore o più importante.
Ciò non vuol dire che Gesù non disputasse con altri ebrei sul modo corretto di essere ebrei.
 
Marco rappresenta polemicamente queste tradizioni controverse, per fornire il massimo contrasto tra Gesù e i suoi oppositori.
 
 
 
 
 
 
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[[Categoria:Missione a Israele|Paolo e Gesù]]