Storia della letteratura italiana/Modernità e avanguardie: differenze tra le versioni

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I nuovi poeti, per la maggior parte di estrazione borghese, sono consapevoli che qualsiasi uso celebrativo della parola è illusorio, e avvertono la frattura tra l'arte e la modernità. Prendendo le distanze dall'esperienza dannunziana, cercano un linguaggio che non falsifichi la realtà ed evitano di partecipare al movimento del mondo. A dare voce a questa condizione di crisi saranno i [[../Crepuscolarismo|crepuscolari]], le cui poesie trattano di argomenti dimessi e di breve respiro.<ref>{{cita libro | Giulio | Ferroni | Profilo storico della letteratura italiana | 2001 | Einaudi | Torino | p= 863}}</ref>
 
All'inizio del XX secolo si colloca l'esperienza artistica di Dino Campana, che nel 1914 pubblica i ''Canti Orfici''. Negli stessi anni sono poi attivi Clemente Rebora e Camillo Sbarbaro, vicini all'esperienza della ''Voce''. Ancora in parte legata al tardo romanticismo e al modello dannunziano è la poetessa Ada Negri (Lodi, 3 febbraio 1870 – Milano, 11 gennaio 1945), autrice di componimenti ispirati alle rivendicazioni sociali, per poi virare verso temi più intimi e autobiografici.<ref>{{cita libro | titolo=Negri, Ada | opera=Dizionario della letteratura italiana del Novecento | curatore=Alberto Asor Rosa | anno=1992 | editore=Einaudi | città=Torino | p=365 }}</ref> Il libro poetico più rilevante della fase primo-novecentesca è però ''L'allegria'' di [[../Giuseppe Ungaretti|Giuseppe Ungaretti]].<ref>{{cita libro|nome=Alberto|cognome=Casadei|titolo=Il Novecento|url=http://books.google.it/books?ei=XWyzTOytKMzp4gaiptX8Bg&ct=result&hl=en&id=s2DzAAAAMAAJ|editore=il Mulino|città=Bologna|anno=2005}}</ref> Nello stesso tempo, intorno agli anni venti, si viene rafforzando una tendenza antinovecentesca, cioè ostile ai caratteri sperimentali tipici del Primo Novecento, che trovava il suo punto di riferimento nel ''Canzoniere'' di [[../Umberto Saba|Umberto Saba]].
 
== La narrativa ==