Storia della letteratura italiana/Giosuè Carducci: differenze tra le versioni
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=== ''Odi barbare'' ===
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''Odi barbare'' è una raccolta di cinquanta liriche scritte tra il 1873 e il 1889. Rappresenta il tentativo da parte del Carducci di riprodurre la metrica quantitativa dei Greci e dei Latini con quella accentuativa italiana. I due sistemi sono decisamente diversi, ma già altri poeti prima di lui si erano cimentati nell'impresa, dal Quattrocento in poi, su tutti
Nella raccolta non si trovano quindi forme metriche tipiche della tradizione italiana, come sonetti, canzoni e canzonette. Piuttosto, il poeta ricorre a metri classici come la strofe saffica e alcaica o il distico elegiaco. Questa scelta ricercata e colta distingue Carducci dai poeti suoi contemporanei, cioè sia da quanti erano rimasti legati alle forme tradizionali, con risultati banali, sia da chi, come gli [[../Scapigliatura|scapigliati]], cercava una nuova poesia influenzata dalle poetiche del naturalismo e del positivismo. Allo stesso tempo, vuole però anche sollecitare il pubblico a non adagiarsi sulle forme consuete, sensibilizzando verso una poesia più raffinata. Lo stile carducciano ebbe grande influenza nella cultura italiana: diffuse infatti un gusto per la classicità preziosa che si ritrova, per esempio, in certe forme del liberty italiano e in alcuni componimenti di [[../Gabriele D'Annunzio|D'Annunzio]].<ref>{{cita libro | autore=Alberto Asor Rosa | titolo= Storia europea della letteratura italiana | editore=Einaudi | città=Torino | anno=2009 | vol=III. ''La letteratura della Nazione'' | p=71 }}</ref>
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