Storia della letteratura italiana/Poesia comico-realistica: differenze tra le versioni

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Oltre alla linea dominante nella lirica italiana, che dalla [[../La lirica siciliana|scuola siciliana]] porta allo [[../Lo stilnovo|Stilnovostilnovo]], si sviluppano nel Duecento anche altre esperienze poetiche, che utilizzano uno stile basso e trattano elementi della vita quotidiana, ripresi da una realtà spesso volgare e degradata. È una poesia comica che si propone di rovesciare gli schemi e i canoni della produzione elevata, allo scopo di farne una caricatura grottesca.<ref name="Baldi52">{{cita libro | autore1=Guido Baldi | autore2=Silvia Giusso | autore3=Mario Razetti | autore4=Giuseppe Zaccaria | titolo=L'età cortese e comunale| opera=Moduli di letteratura | anno=2002 | editore=Paravia | città=Torino | p= 52 }}</ref>
 
== Caratteristiche ==
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In questo contesto la figura più complessa e ricca è però quella di Cecco Angiolieri. Nato probabilmente a Siena attorno al 1260 da una famiglia nobile di orientamento guelfo, partecipa all'assedio del castello di Turri in Maremma (1281), ma viene più volte multato per essersi allontanato dal campo senza permesso. Tra il 1282 e il 1291 è infine condannato per non aver rispettato il coprifuoco e nel 1291 è coinvolto in un'accusa di ferimento. È bandito da Siena due volte, probabilmente per motivi politici: la prima nel 1300, e la seconda attorno al 1303. Nella sua vita sregolata si rivela anche un pessimo amministratore dei propri beni, tanto che alla sua scomparsa i figli rifiuteranno l'eredità per non accollarsi i suoi debiti. Muore poco prima del 1312.<ref name="Petronio72"/>
 
Attorno alla figura di Cecco Angiolieri è stata dipinta l'immagine di un vagabondo gaudente, una leggenda alimentata da lui stesso e dalle sue opere. Gli sono attribuiti circa 130 sonetti, una ventina dei quali è però ritenuta spuria. D'altra parte, come scrive Petronio, il ritratto di sé che ci danno i suoi componimenti dovevanodoveva corrispondere in parte alla realtà: «odio violento per i genitori, odiati soprattutto per la loro gretta avarizia; inclinazione potente alla crapula [...]; passione sensuale per una donna, Becchina, indifferente a lui e cupida soltanto al suo denaro; fastidio della moglie brontolona».<ref name="Petronio73">{{cita libro | Giuseppe | Petronio | L'attività letteraria in Italia | 1969 | Palumbo | Palermo | p= 73}}</ref> Si tratta comunque di elementi esagerati, spinti all'estremo per raggiungere una «epicità del comico».<ref name="Petronio73"/>
 
Il testo più noto di Cecco Angiolieri è un ''plazer'', il sonetto ''S'i' fosse fuoco''. Il componimento ruota attorno a una serie di affermazioni contro la famiglia, la società, la religione, la politica, in una crescente accentuazione iperbolica e truculenta. Si tratta però di un gioco letterario, che infatti viene smorzato nella terzina finale con un semplice invito ai godimenti immediati:
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{{quote|S’i’ fosse Cecco, com’ i’ sono e fui,<br />torrei le donne giovani e leggiadre:<br />le zop[p]e e vecchie lasserei altrui.}}
 
È però presente anche una grande cura formale, come dimostrato dalla struttura simmetrica del sonetto, in cui si nota soprattutto l'uso dell'anafora (cioè la ripetizione della frase ''S'i' fosse'' all'inizio di ogni verso), che imprime al testo unaun ritmo martellante, ulteriormente scandito dalla presenza della cesura in nove versi su quattordici (''S’i’ fosse fuoco,'' // ''ardereï ’l mondo;''). Cecco inoltre è considerato l'iniziatore di un filone che avrà notevole fortuna, quello di autori come [[../Luigi Pulci|Pulci]], [[../Teofilo Folengo|Folengo]], [[../Ruzante|Ruzante]], che si caratterizza per gli atteggiamenti dissacratori, l'attenzione per i personaggi irregolari, la contrapposizione tra la realtà materiale e la spiritualità.<ref>{{cita libro | autore1=Guido Baldi | autore2=Silvia Giusso | autore3=Mario Razetti | autore4=Giuseppe Zaccaria | titolo=L'età cortese e comunale| opera=Moduli di letteratura | anno=2002 | editore=Paravia | città=Torino | p=124}}</ref>
 
== Folgóre di San Gimignano ==