Torah per sempre/I libri sacri: differenze tra le versioni

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In verità, ''nessun'' libro biblico fa affermazioni di essere fatto, ''nel suo complesso'', di parole letteralmente dettate da Dio, sebbene diversi contengano proclami attribuiti a Dio. Se tali resoconti siano intesi come resoconti ''verbatim'' delle parole di Dio, o come tentativi di catturare l'ineffabile in linguaggio umano, raramente viene chiarito.
 
Qualche che sia il caso, quando l'ebraismo rabbinico ed il cristianesimo cominciarono a formarsi era ampiamente accettato che alcuni libri contenessero le parole di Dio, mentre altri no; Sundberg asserisce che nel primo secolo [[w:era volgare|E.V.]] le Scritture erano semplicemente una "diffusa letteratura religiosa senza confini definiti".<ref>Sundberg, ''Old Testament'', p. 102. Si vedano in aggiuntya le opere di Leiman e Sundberg, Silver, ''The Story of Scripture'', e da una prospettiva cristiana, con una rassegna critica delle principali teorie, Barton, ''Holy Writings, Sacred Text'', e Sawyer, ''Sacred Language and Sacred Texts''.</ref> Il processo con cui venne fatta la selezione rimane oscura; sembra che sia stato un processo di rifiuto piuttosto che una selezione positiva, e deve essere continuata, nei circoli ebraici, almeno fino al quarto secolo.
 
Il canone ebraico esclude diversi libri ("Apocrypha" ''sefarim ḥitsonim'' o "libri esterni") che sono inclusi nel Septuaginta, la versione greca antica delle Scritture.<ref>A rigor di termini, il Septuaginta è la traduzione della Torah, o Cinque Libri di Mosè; gli altri libri in ultimo accettati come sacri furono tradotti indipendentemente in seguito.</ref> Ciò sembra implicare che gli ebrei di lingua greca basati in Alessandria consideravano i libri apocrifi, come vennero successivamente chiamati, come scrittura ispirata. Tuttavia non ci sono prove certe che lo confermi; Filone, la cui conoscenza della Scritture era principalmente (se non interamente) derivata dal greco, non ne cita mai una, e Flavio Giuseppe, sebbene spesso menzioni opere come le sezioni "apocrife" di Ester e 1 Maccabei, chiaramente le esclude delle ventidue opere "gfiustamente accreditate". Poiché tutti i nostri manoscritti del Septuaginta sono cristiani, potrebbe proprio essere il caso che i libri "extra" furono incorporati nel Septuaginta solo nei primi secoli cristiani.