Italiano/Ortografia: differenze tra le versioni

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# alcune forme di ''aferesi''.
 
Come già detto con l''''elisione''' l'uso dell'apostrofo è obbligatorio, e in alcuni casi è addirittura fondamentale per distinguerla dal troncamento e definire il genere delle parole, si pensi al caso di ''un artista'' maschile e ''un'artista'' femminile. In altri casi invece è fonte di alcuni dei più comuni errori ortografici per la sua erronea presenza, come "''qual'è''" o ''tal'è'' (la grafia corretta è sempre ''qual è'' e ''tal è''<ref>''[http://www.accademiadellacrusca.it/faq/faq_risp.php?id=3779&ctg_id=44 ''Esatta grafia di '' qual è''] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20080102111100/http://www.accademiadellacrusca.it/faq/faq_risp.php?id=3779&ctg_id=44 |data=2 gennaio 2008 }}'' - sito dell'Accademia della Crusca</ref>), oppure mancanza, come in "''pover uomo''" (la grafia corretta è ''pover'uomo''), casi per cui comunque a volte vi sono divergenze di opinioni fra i linguisti.
 
L'uso, inoltre, soprattutto scolastico, di considerare come errore l'apostrofo in fin di rigo, è una norma destituita di qualsiasi fondamento grammaticale, trattandosi invece di una consuetudine puramente tipografica, oggi desueta, quella di andare a capo o con la parola intera o spezzandola secondo l'uso di sillabazione, in quanto ritenuta esteticamente sgradevole la presenza di un apostrofo isolato in fin di rigo. La diffusione di tale falso errore, una volta fortemente stigmatizzato nelle scuole dell'obbligo, va oggi ridimensionandosi grazie al fatto che nel linguaggio stampato si sono ricominciati ad ammettere "a capo" del tipo ''dell'/oro''<ref>''[http://www.accademiadellacrusca.it/faq/faq_risp.php?id=3778&ctg_id=44 Apostrofo in fin di rigo] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20090506073755/http://www.accademiadellacrusca.it/faq/faq_risp.php?id=3778&ctg_id=44 |data=6 maggio 2009 }}'' - sito dell'Accademia della Crusca</ref>.