Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Italia: Aeronautica 3: differenze tra le versioni
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Per la sua categoria, tuttavia, l'MB-326 riuscì facilmente ad imporsi con diversi records: Guido Carestiano, che già collaudava i Macchi 202 nel '40, nell'agosto del 1961 riuscì a portare l'MB-326 a ben 15.489 metri, stabilendo il record d'altezza nella categoria C1D Gruppo 1.
Erano gli anni del 'Sorpasso' e del 'miracolo italiano', e quindi, dopo i tempi di magra degli anni '50, non stupisce che si ricominciava a tentare di imporsi all'attenzione internazionale. Tra 'boom' economico, Fellini-Rossellini-Visconti,
Nel frattempo i primi aerei iniziavano ad entrare in servizio con il 214° Gruppo di Lecce-Galatina, dove c'era la Scuola di volo basico iniziale dell'AMI, ma per il momento era stata spostata in realtà, a Brindisi. Il servizio iniziò con il 43imo Corso Allievi Ufficiali il 22 marzo 1962 (circa 20 piloti), in sostituzione dei T-6 Texan. Ovviamente i 'jet' costavano di più, ma si poteva fare con 130 ore di 'syllabus' quello che prima richiedeva ben 210 ore con i T-6, e con risultati ovviamente superiori dato che l'obiettivo era formare piloti da caccia. L'entusiasmo per questo passo in avanti nella formazione addestrativa fu grande, anche perché al contempo l'AMI aveva anche introdotto il più prestante, sebbene anche più scorbutico, G-91T, per cui si era riusciti nel non facile compito di sostituire praticamente tutti i vecchi -seppure validi- aerei americani, forniti negli ultimi 10-15 anni. I vecchi T-6 erano, per via del loro colore, noti come 'Gialloni'; il successivo MB.326, con il suo sgargiante colore arancione eccetto che il musetto superiore nero e la punta grigia chiara, tuttavia non fu mai un 'tulipano'.
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