Biografie cristologiche/Stereotipi giudaici: differenze tra le versioni

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Il ricorso alle Leggi di purezza per capire la parabola — un ricorso che la parabola non menziona mai e non viene mai addotto dal Vangelo di Luca — in realtà maschera le implicazioni sorprendenti della narrazione. Tutti i commentatori sono d'accordo che la compassione del samaritano sia una sorpresa. Ma non sembrano trovare sorprendente anche il comportamento del sacerdote e del levita. È altrettanto probabile che gli ascoltatori ebrei di Gesù si aspettassero che il sacerdote ed il levita fossero compassionevoli verso l'uomo sulla strada. Quelli che ci si ''aspetta'' diano aiuto non lo danno; quelli che ci si aspetta non lo diano, lo danno.
 
Seppellire i morti era e rimane una ''[[w:mitzvah|mitzvah]]'' importante per l'Ebraismo.<ref>''Mitzvah'' letteralmente significa "comandamento", ma il termine ha anche il senso di "buona azione". Cfr. Ronald H. Isaacs, ''Mitzvot: A Sourcebook for the 613 Commandments'', Jason Aronson, 1996, Introduzione.</ref> È l'unico servizio che una persona può offrire ad un'altra senza alcuna anticipazione di ricambio. Il [[w:Libro di Tobia|Libro di Tobit]], parte degli Scritti Deuterocanonici (Apocrifi dell'Antico Testamento), enfatizza il rischio di morte dell'eroe eponimo da parte degli Assiri per il suo volere seppellire i cadaveri (1:18-19; Tobit sembra una versione ebraica di ''[[w:Antigone (Sofocle)|Antigone]]''). Quando, secondo Giovanni 19, Giuseppe d'Arimatea e Nicodemo prepararono la salma di Gesù, sarebbero diventati impuri ritualmente, sebbene i commentatori tendano ad ignorare questo particolare. Alla tomba di Lazzaro, i visitatori sarebbero diventati impuri. Di nuovo, i commentatori ignorano il particolare. E fanno bene, poiché l'impurità era una realtà della vita. Il Talmud babilonese, ''Gittin'' 61a afferma: "I nostri rabbini insegnarono, «Dai sostentamento ai poveri dei non ebrei insieme ai poveri di Israele. Visita i malati dei non ebrei insieme ai malati di Israele. SeppelisciSeppellisci i morti dei non ebrei insieme ai morti di Israele. [Fai tutte queste cose] per le vie della pace.»"
 
L'enfasi sulla contaminazione da cadavere per interpretare la parabola del buon samaritano non consegue dal ricorso a Lavitico o a Numeri da parte di Luca, poiché Luca non fa tale ricorso. Non consegue neanche dai riferimenti di Luca alla purezza, poiché il testo non fa tale riferimento. Proviene invece dall'argomento accademico popolare che Gesù offre "una sfida al sistema di purezza del mondo sociale ebraico del primo secolo" e supporta "la politica di compassione in un mondo sociale dominato da politiche di purezza."<ref>Marcus J. Borg, ''Meeting Jesus Again for the First Time'', HarperSanFrancisco, 1994, p. 13.</ref> L'idea è già difettosa, poiché purezza e compassione non si escludono affatto a vicenda: l'opposto di compassione non è purezza, ma mancanza di compassione. Né gli stessi Vangeli indicano che il "mondo sociale" di Gesù fosse "dominato da politiche di purezza". Proprio l'introduzione del termine "politica", termine oggigiorno etichettato negativamente (come nell'espressione "politicamente corretto"), già falsa il concetto di "purezza". Pertanto, le pratiche rituali ebraiche che sono designate a santificare il corpo ed il suo ambiente diventano, per l'interprete cristiano, un sistema di emarginazione, ostracismo e oppressione.<ref name="parabola"/>