Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Arabia Saudita: differenze tra le versioni

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La mattina dell'11 settembre 2001 una nuova era si è aperta nella Storia: quella della "guerra al terrore". Gli schianti degli aerei sulle '''Torri''' e sul Pentagono hanno segnato un cambio di percezione della "minaccia", che ha stravolto la geopolitica almeno quanto avvenne 11 anni prima. Stavolta, però, la posizione saudita è risultata molto più problematica. La maggior parte degli attentatori che presero parte all'attacco sugli Stati uniti era saudita, e Osama Bin Laden, il "presunto" mandante dell'attacco, è il rampollo di una ricchissima e altrettanto numerosa famiglia saudita. La situazione si è rivelata ancora più complessa per i rapporti tra la genealogia di presidenti della famiglia Bush e i sauditi, che sono definibili, nel migliore dei casi, come 'controversi'.
 
L'Arabia Saudita non è stata tuttavia toccata da nessuna ritorsione americana, anzi, nei giorni successivi agli attentati oltre 100 sauditi, tra cui molti parenti dello "Sceicco del terrore" sono stati fatti espatriare dagli Stati Uniti. In Arabia Saudita la lotta al terrorismo è stata a tratti feroce, ma il regno whaabita non è per questo totalmente "al di sopra" di ogni sospetto. Nel frattempo, però, [[w:George W. Bush|G.W. Bush]] ha invaso l'Afghanistan, retto dal regime dei [[w:Talebani|Talebani]] da cui Bin Laden trovava alloggio, e a questa guerra -opinabile ma abbastanza comprensibile data la situazione- ne è seguita un'altra, assolutamente pretestuosa, contro l'Irak. Questo non ha risolto il problema del terrorismo internazionale, né della "minaccia delle WMD". Il terrorismo, al contrario si è espanso in tutta la regione, a cominciare dall'Irak, mentre le nazioni realmente interessate alle '''WMD''', da Israele alla Libia, non ne sono state per nulla affette, tanto che la Libia nel 2004 non ha trovato di meglio che abbandonare ufficialmente il suo programma per queste armi, del tutto ignorato o non conosciuto, nonostante che già negli anni '80 si fosse localizzato almeno un impianto sotterraneo per la loro produzione (con tanto di ipotesi di attacco aereo). Apparentemente, l'Arabia Saudita non ha ricevuto alcuna seria limitazione nei suoi approvigionamentiapprovvigionamenti di armi, che sono proseguiti come da programma. Tra l'altro, l'acquisto di missili '''CSS-2''' cinesi, balistici da 3.000 km di gittata e con capacità potenzialmente nucleari, non ha minimamente afflitto gli Stati Uniti nel continuare le forniture di ingenti quantità di armamenti convenzionali.
 
Un'altra cosa di rilievo è che, ben prima dell'11 settembre Bin Laden era già un terrorista ben noto a livello internazionale, sospettato di essere dietro ad alcuni gravi attentati già compiuti contro gli Stati Uniti. Tutta questa questione è ancora da chiarire, e non si sà se e quando eventuali sgradevoli verità sulle "relazioni pericolose" verranno fuori. Di certo appare che le accuse, i "nemici" e la "minaccia percepita" dipendono da fattori tutt'altro che oggettivi.