Storia della letteratura italiana/Scienza nuova: differenze tra le versioni

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Il Cinquecento è però anche il secolo dei grandi viaggi e delle scoperte geografiche, in seguito alle quali cambia completamente la conoscenza che si aveva del nostro pianeta. La nuova cartografia che nasce in questi anni si basa unicamente sulla misurazione delle aree e sulla loro riproduzione in scala. Questo diverso modo vi vedere lo spazio e il territorio ha conseguenze sulla politica (gli Stati assoluti sfruttano questi strumenti per una più efficace attività di controllo) e anche sulla letteratura.
 
Cambia, in altre parole, il modo di intendere e di raccontare i viaggi. Nella seconda metà del Cinquecento si diffondono resoconti di viaggio che non hanno finalità scientifiche ma puramente narrative. Tra queste la più celebre è ''Delle navigazioni e dei viaggi'' (tre volumi pubblicati tra il 1550 e il 1559) di Giovan Battista Ramusio, che raccoglie relazioni di viaggiatori di tutte le epoche. Il libro di viaggio, in quanto genere letterario, si svilupperà però solo nel XVIII secolo. In questo periodo si hanno documenti, relazioni e lettere su viaggi, come per esempio i ''Ragionamenti del mio viaggio intorno al mondo'' di Francesco Carletti (1594), di professione mercante di schiavi. Bisogna infine ricordare ''Della entrata della Compagnia di Gesù e Cristianità in Cina'' del gesuita Matteo Ricci, che si stabilisce in Cina nel 1582 e svolge un'importante opera di mediazione tra cultura cinese e occidentale.<ref>{{cita libro | Giulio | Ferroni | Profilo storico della letteratura italiana | 2001 | Einaudi | Torino | p=427 }}</ref>
 
== Note ==