Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Vietnam-2: differenze tra le versioni

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Quanto all'USN, nella lunga e logorante guerra non era riuscita a farsi valere pur perdendo centinaia di aerei. Quando le cose vennero finalmente gestite in maniera più libera e sensata, la campagna aerea americana vinse la sfida in meno di due settimane, nonostante Hanoi avesse le difese a.a. più dense del mondo. Avessero usato tale criterio nel '64 o nel '65, avrebbero certamente ottenuto dall'allora poco preparato Vietnam del Nord una resa rapida, specie se si considera che allora l'opinione pubblica americana non era logorata dalle proteste di piazza contro la guerra. Ma non successe, per ragioni politiche e ampiamente criticate negli anni successivi. La linea Mc Namara e , entro certi limiti, di WML fu insomma passiva, inconcludente, e perdente. Ma sebbene dal '67 i Consiglieri del Presidente americano erano consapevoli che le cose non stavano andando bene, non riuscirono ad elaborare una 'exit strategy' o una vittoria netta, ma dalle conseguenze politiche pericolose. Dopotutto, non era passato molto tempo dalla crisi dei missili del '62 e l'URSS stava colmando rapidamente il gap con gli USA quanto ad armi nucleari, tanto da raggiungere alla fine del decennio la 'parità'.
 
[[File:LTV A-7B_VA215_CVA7B Corsair IIs of VA-34215 in flight, in 1972 (NNAM.1996.253.7110.020).jpg|300px|right|thumb|Gli A-7B, autori del minamento di Haipong]]
Nondimeno, per quanto riguarda la Marina americana, per come venne usata, ottenne grossomodo quello che ci si aspettava potesse fare. Eseguì il 52% delle missioni contro il 47% dell'USAF e il 5% dei Marines, con le portaerei disponibili in media in 4 esemplari, tre dei quali pronti al combattimento, anche perché la Marina è stata poco o niente minacciata da eventuali attacchi aerei o sottomarini nemici, per questo ha potuto stazionare con comodo in zone del tutto prevedibili per un eventuale attacco. In tutto ha perso non meno di 830 aerei, 299 per incidenti e 531 in combattimento. Dei 689 persi durante le operazioni sul Nord, 193 lo furono per incidenti, e 496 per causa nemica: 401 per la flak, 80 esatti per i SAM, 15 per i MiG. Le perdite furono quindi molto pesanti, anche se molte portaerei vennero usate a rotazione: la B.H.Richard, Hancock, Intrepid, Oriskany, Shangri-La, Ticonderoga dei tipi 'Essex' e Essex modificata, la Coral Sea, Roosevelt, Midway classe omonima, Forrestal, Indipendence, Ranger, Saratoga classe Forrestal, la Constellation, America e Kitty Hawk, classe omonima, la Enterprise. I caccia della Marina si aggiudicarono 59 aerei, più uno dei Marines di terra, gli F-8 ebbero 18-19 vittorie contro 3-4 perdite, per lo più contro i MiG-17, e superarono in proporzione l'USAF e anche gli F-4 della Marina, che abbatterono 42 MiG contro 6-7 perdite (quelli dell'USAF, maggiormente caricati di bombe, si fermarono poco sopra i 3:1). A questo contribuì anche la serie di 5 vittorie degli F-4 volati da Randy Cunninghan e Steve Driscoll. Ma al solito, nella 'fog of war', non si capisce bene, con i documenti vietnamiti alla mano, quali aerei vietnamiti corrispondano alle loro vittorie dichiarate. Quel 10 maggio 1972, quando abbatterono 3 aerei tra cui quello del 'col Tomb', altre 5 vittorie per altri Phantom e 3 per i colleghi dell'USAF, ma la ricostruzione dei fatti è stata contestata. Quel che conta fu la costruzione, all'epoca, di un concetto degli 'assi' che ricordava epopee più nobili di una guerra in cui ogni 'nobiltà' sembrava sommersa dai massacri e dai bombardamenti al napalm.