Utente:AGeremia/Sandbox/Modulo3: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
mNessun oggetto della modifica |
mNessun oggetto della modifica |
||
Riga 7:
Fig.
Per studiare le proprietà della materia si prende in considerazione di volta in volta una sua porzione delimitata, chiamata sistema.
Riga 34:
Ogni elemento viene indicato in modo univoco da un '''simbolo'''. I criteri per l’attribuzione del simbolo sono stati definiti dal chimico svedese Berzelius all’inizio dell’Ottocento e sono i seguenti: il simbolo corrisponde alla '''prima lettera del nome''' latino dell’elemento, scritta sempre maiuscola (ad esempio '''H''' per l’idrogeno, '''C''' per il carbonio, '''O''' per l’ossigeno, '''N''' per l’azoto, ''nitrogenum'' in latino, e così via), seguita, nel caso in cui più elementi abbiano la stessa iniziale, da una '''seconda lettera''', scritta sempre '''minuscola ('''ad esempio '''He''' per l’elio, '''Ca''' per il calcio, '''Na''' per il sodio, ''natrium''). Nel caso in cui anche la seconda lettera sia in comune, si utilizza la terza, come nel caso del magnesio, '''Mg''', e del manganese, '''Mn'''. Nel caso di un simbolo a due lettere queste vengono sempre pronunciate staccate: ad esempio Mg “emme-gi”, He “acca-e” e così via.
{| class="wikitable"
|'''Nome
|'''Nome
|'''Simbolo'''
|'''Etimologia'''
Riga 42:
|Nitrogenum
|N
|dal
|-
|Elio
|Helium
|He
|dal
|-
|Sodio
|Natrium
|Na
|da
|-
|Carbonio
|
|C
|dal
|-
|Mercurio
|Hydrargyrum
|Hg
|dal
''Hydra-argyrum''
|-
|Oro
|Aurum
|Au
|dal
|}
Riga 90:
Fig.
o alcuni esempi dei molti fenomeni che sono facilmente spiegabili se si ipotizza che la materia sia costituita da particelle piccolissime, invisibili mediante strumenti ottici. In questo modo posso immaginare che le numerosissime piccole particelle presenti nella goccia d’inchiostro si disperdano nel grande volume dell’acqua, mescolandosi alla particelle di quest’ultima.
Riga 104:
ogni '''elemento''' è costituito da '''atomi''' di uno stesso tipo, che hanno cioè '''identiche proprietà chimiche'''.
In pratica, se immaginiamo di prendere un campione di un qualsiasi elemento chimico puro,
per esempio un blocco di ferro, e di scomporlo in porzioni sempre più piccole arriveremo alla fine a una singola particella, l’atomo, che conserva tutte le proprietà chimiche dell’elemento ferro. Gli elementi chimici in generale sono formati da atomi, alcuni (idrogeno, ossigeno, azoto, fluoro, cloro, bromo, iodio) sono costituiti da atomi legati in coppie: H<sub>2</sub> , O<sub>2</sub> , N<sub>2</sub> , F<sub>2</sub> , Cl<sub>2</sub> , Br<sub>2</sub> , I<sub>2</sub>. Il numero in basso a destra del simbolo chimico, indica il numero di atomi e viene chiamato ''indice numerico''. Due atomi, legati strettamente l’uno all’altro, formano una molecola. Altri quattro elementi esistono sotto forma di molecole più complesse. Fosforo e arsenico hanno molecole formate da quattro atomi: P<sub>4</sub> , As<sub>4</sub>. Zolfo e selenio possiedono anch’essi molecole complesse, formate da otto atomi: S<sub>8</sub> , Se<sub>8</sub>.
Line 132 ⟶ 133:
Le proprietà chimiche delle sostanze sono sempre intensive.
# 3.3.1
Lo stato fisico delle sostanze è una delle caratteristiche principali che possiamo osservare direttamente nella materia che ci circonda: per esempio l’acqua, l’olio e l’aceto sono '''liquidi''' mentre il legno o una barra di ferro sono '''solidi'''. Solido e liquido sono due degli stati fisici in cui la materia si presenta. Il terzo stato fisico, quello '''aeriforme''', è molto meno evidente ai nostri sensi: è quello che caratterizza l’aria che ci circonda o che è contenuto in un palloncino.
Line 140 ⟶ 141:
Ogni stato fisico presenta caratteristiche specifiche:
* i
* i
* gli
Liquidi ed aeriformi per la loro tendenza a “fluire”, cioè a modificare la loro forma, vengono anche detti '''fluidi'''.
Line 154 ⟶ 155:
Come possiamo spiegare le caratteristiche dei solidi, dei liquidi e dei gas? Anche in questo caso facciamo riferimento alla natura particellare della materia. Il modello che si presta a rappresentare la struttura degli stati fisici, noto come '''teoria cinetica - molecolare''' della materia, può essere così semplificato:
* tutta
* queste
* la
* le
* solidi,
Da questo modello possiamo dedurre che lo stato fisico delle sostanze dipende dal modo in cui le particelle si aggregano: se da un lato le particelle tendono a mantenersi in uno stato di continuo movimento dall’altro tendono a legarsi tra di loro grazie alle forze attrattive che si instaurano tra di esse. La risultante di queste due tendenze opposte determina il modo con cui le particelle si aggregano nei tre stati fisici, che proprio per questo motivo vengono anche detti '''stati di aggregazione''' della materia.
Fig.
Pertanto:
* nello
* Nello
* Lo
'''Le caratteristiche dello stato solido'''
Line 178 ⟶ 179:
Fig.3.5
olto vicine tra loro (incomprimibile) e quasi immobili (possono solo compiere piccole oscillazioni) in quanto tenute insieme da forze di coesione intense. Solitamente le particelle sono disposte in una struttura geometrica ordinata chiamata reticolo cristallino, anche se nei solidi amorfi possono essere disposte in modo disordinato (in tal caso vengono considerati liquidi ad altissima viscosità come il vetro).
Fig.
[POSSIBILE APPROFONDIMENTO SULLA DENSITÀ’ DELL’ACQUA, IMMAGINE DELL’ICEBERG]
Fig.
Line 195 ⟶ 196:
Un corpo è allo stato liquido se possiede volume proprio, ma assume la forma del recipiente in cui è contenuto.
In base alla teoria particellare, un corpo liquido è costituito da particelle che possono scivolare le une rispetto alle altre per la presenza di forze attrattive meno intense ed è per questo motivo che
possono modificare la loro forma, ma sono quasi incomprimibili in quanto rimangono comunque vicine tra loro. Line 205 ⟶ 207:
Fig.
n quanto tenute insieme da forze di attrazione deboli o inesistenti.
Line 216 ⟶ 218:
Esistono altri due stati della materia:
* I <br />Fig.3.x
* Il
Per concludere, se una sostanza è solida, liquida o aeriforme dipende da quanto si muovono le particelle. Provate a immaginarvi nella situazione delle particelle: siete ad un concerto in mezzo alla folla accalcata e non riuscite a muovervi, potete al massimo saltellare sul posto. E’ così che potete pensare alle particelle all’interno di una materia solida. Chi si trova nel prato sotto il palco riesce a saltellare scatenato, si muove di più anche se continua a interagire con tutti quelli che ha intorno, proprio come le particelle all’interno di un liquido. Ancora più scatenate sono le particelle all’interno dell’aria che respiriamo, come il pubblico del concerto se l’area dove si svolge permettesse a tutti di scorrazzare liberamente e fare capriole senza intralciare nessuno.
# 3.3.2
Oltre allo stato di aggregazione ogni sostanza presenta molte altre proprietà intrinseche che le rendono diversa dalle altre. Fra le proprietà fisiche intensive ricordiamo:
* il
* la
* la
* la
* la
* la
* la
* la
* la
* la
Queste proprietà fisiche non dipendono dalle dimensioni del campione in esame ma possono variare a seconda delle condizioni ambientali a cui vengono osservate, ad esempio la malleabilità e la duttilità aumentano con l’aumento di temperatura, la viscosità diminuisce. Molte di queste proprietà sono importanti per l’utilizzo tecnologico dei materiali.
Line 240 ⟶ 242:
Le principali proprietà fisiche estensive, che invece dipendono dalle dimensioni del campione, sono la massa, il volume, la superficie, la lunghezza. A differenza delle proprietà intensive, quelle estensive si possono sommare: se a 500 g d’acqua aggiungiamo 500 g di altra acqua alla fine avremo 1000 g, cioè 1 kg d’acqua (la massa è infatti una proprietà estensiva). Se consideriamo la densità (proprietà intensiva), aggiungendo ai primi 500 g d’acqua, la cui densità è pari a 1kg/dm<sup>3</sup>, altri 500 g d’acqua, la densità dei 1000 g risultanti sarà sempre di 1kg/dm<sup>3</sup>.
{| class="wikitable"
| colspan="4" |Tabella
|-
|
Line 247 ⟶ 249:
|
|-
|Il
|La
|La
|La
|}
Line 264 ⟶ 266:
In altre parole, in una trasformazione fisica non si formano nuovi materiali e quindi le particelle presenti prima e dopo la trasformazione sono le stesse.
# 3.4.1
Tra le varie trasformazioni fisiche che la materia può subire la più importante è il cambiamento del proprio stato fisico che avviene quando è sottoposta a '''variazioni di temperatura e/o di pressione'''. Il cubetto di ghiaccio diventa acqua liquida a temperatura ambiente grazie all’aumento della temperatura. Il liquido sotto pressione contenuto in una bomboletta diventa gas quando lo facciamo uscire premendo l’erogatore a causa della diminuzione della pressione.
Line 272 ⟶ 274:
Essi sono:
* la
* la
* l’'''evaporazione''',
* la
Alcune sostanze possono passare direttamente '''dallo stato solido a quello aeriforme''' con un passaggio di stato che viene chiamato '''sublimazione'''. L’esempio più comune di sublimazione è quello della naftalina, che viene usata come antitarme: le palline solide ve
Fig.
ngono poste all’interno degli armadi e si trasformano in vapore dall’odore caratteristico. Anche quello che viene chiamato “ghiaccio secco” (CO<sub>2</sub> in forma solida) a temperatura ambiente sublima, passando direttamente da solido a gas.
Fig.
Line 294 ⟶ 296:
Anche i passaggi di stato possono essere spiegati considerando il modello particellare. Le particelle di una sostanza solida sono unite strettamente tra loro e sono molto limitate nei loro movimenti. L’aumento di temperatura consente loro delle vibrazioni maggiori ma ancora fortemente limitate (possiamo spiegare in questo modo le dilatazioni più o meno ampie che si verificano nei materiali solidi con il riscaldamento). Quando si raggiunge una certa temperatura, quella di fusione, le vibrazioni riescono ad allentare le forze attrattive fino a consentire alle particelle di abbandonare la posizione fissa e di muoversi scorrendo le une sulle altre: si ha quindi un cambiamento dello stato di aggregazione delle particelle che si manifesta
con il passaggio dallo stato solido allo stato liquido. Se si continua ad aumentare la temperatura una volta completata la fusione, i movimenti delle particelle diventeranno via via sempre più ampi fino a vincere completamente le forze di attrazione consentendo loro di sfuggire nell’ambiente circostante: si è verificato il passaggio allo stato aeriforme. Il raffreddamento al contrario causa un rallentamento dei moti particellari, con conseguente aumento delle forze attrattive che costringono le particelle ad avvicinarsi.
Line 322 ⟶ 325:
In particolare l’acqua bolle a una temperatura minore di 100°C in montagna, dove la pressione atmosferica è minore in quanto diminuisce con la quota. Questo fatto si può spiegare considerando la diminuzione della '''tensione di vapore''' sulla superficie del liquido, cioè la pressione esercitata dal vapore in equilibrio con il proprio liquido puro, che aumenta con l’aumentare della temperatura. Se diminuisce la pressione atmosferica, basterà una temperatura minore per raggiungere una tensione di vapore che uguagli la pressione esterna permettendo l’ebollizione. Al contrario una pressione elevata (come accade nella pentola a pressione) contrasta l’espansione tipica del passaggio di stato liquido-vapore, per cui occorrono temperature più alte. Il passaggio solido-liquido invece non è solitamente influenzato dall’aumento di pressione essendoci poco aumento di volume, con l’eccezione dell’acqua, che a differenza delle altre sostanze aumenta di volume quando solidifica (la densità massima dell’acqua è a 4°C ed è il motivo per cui il ghiaccio galleggia). Per questo motivo se il ghiaccio è sottoposto a forti pressioni fonde a temperature inferiori a 0°C.
# 3.4.2
La maggior parte delle trasformazioni fisiche che osserviamo, o che operiamo noi stessi, nell’ambiente che ci circonda, sono riconducibili ai passaggi di stato, pensiamo ad esempio alla formazione delle nuvole o ad una candela accesa che fonde.
Line 330 ⟶ 333:
Altri esempi di trasformazioni fisiche sono:
* '''la
* '''La
* '''L'effetto
* '''L'induzione
'''3.5 - Le trasformazioni chimiche: le reazi'''
Line 354 ⟶ 357:
La reazione comporta un nuovo riarrangiamento degli atomi presenti nelle molecole iniziali con rottura e formazione di legami chimici tra atomi. Si capirà meglio come avvengono le reazioni chimiche dopo aver approfondito la conoscenza della struttura atomica e dei legami chimici (legame covalente, ionico e metallico). Per ora consideriamo alcuni aspetti fondamentali:
* nelle
* le
* le
'''Esempio di reazione chimica: la combustione del gas metano'''
Line 362 ⟶ 365:
La combustione del metano è una reazione chimica che sfruttiamo comunemente nelle nostre case, per il riscaldamento domestico e per cucinare. Come in tutte le combustioni è necessario un combustibile (il gas metano) e un comburente (l’ossigeno) che si trasformano nei prodotti anidride carbonica e acqua, con l’emissione di calore (si tratta infatti di una reazione esotermica, nel senso che produce calore emesso nell’ambiente).
L’equazione
chimica è la seguente: CH<sub>4</sub> + O<sub>2</sub> → CO<sub>2</sub> + H<sub>2</sub>O Si nota chiaramente come i reagenti siano sostanze diverse dai prodotti, ma ad uno sguardo più attento non deve sfuggire il fatto che i singoli elementi che compaiono nei reagenti e nei prodotti sono esattamente gli stessi, semplicemente si riorganizzano in modo diverso (il carbonio del metano ad esempio si combina con l’ossigeno per formare l’anidride carbonica, mentre idrogeno e ossigeno si combinano per formare l’acqua). L’equazione chimica deve però essere bilanciata, nel senso che deve essere presente lo stesso numero di atomi di ciascun elemento sia nei reagenti che nei prodotti (per il principio di conservazione della massa).
Line 374 ⟶ 378:
[IMMAGINE TABELLA CON ESEMPI DI FENOMENI CHIMICI E FISICI A CONFRONTO]
# 3.5.1
Le trasformazioni profonde della natura della materia non sono facilmente osservabili. Tuttavia ci sono delle evidenze sperimentali che ci consentono di capire se sta avvenendo una reazione chimica e di seguirne l’andamento:
* il
* lo
* la
* la
* lo
* l’'''emissione
* l’'''emanazione
{| class="wikitable"
| colspan="4" |Esempi
|-
|
Line 394 ⟶ 398:
|
|-
|Ferro
|Ferro
|Bianco
|Fiamma
|}
Line 433 ⟶ 437:
Le sostanze che costituiscono un miscuglio eterogeneo sono distinguibili a occhio nudo o con l’ausilio di un microscopio; in questi miscugli le proprietà intensive sono diverse in ogni punto (ogni componente del miscuglio rappresenta una fase del sistema che conserva le proprie caratteristiche). Alcuni miscugli eterogenei sono chiaramente distinguibili, come nel caso dell’acqua e olio, altre volte bisogna ricorrere ad un microscopio per osservare le caratteristiche non uniformi. Il latte è un tipico esempio di miscuglio che a prima vista sembra omogeneo ma in realtà non lo è: se ne osserviamo una goccia al microscopio si notano piccole goccioline di grasso immerse in un liquido trasparente.
Riepilogando, possiamo classificare tutta la materia nel seguente modo:
Line 440 ⟶ 444:
Oltre che in base alla loro natura omogenea o eterogenea, i miscugli possono essere classificati anche in base allo stato fisico dei loro componenti:
* miscugli
* miscugli
* miscugli
* miscugli
* miscugli
* miscugli
# 3.6.1
Le sostanze pure rappresentano un sistema chimicamente omogeneo nel senso che sono costituite da un singolo materiale e quindi non sono separabili con gli ordinari mezzi fisici.
Line 457 ⟶ 461:
Come detto in precedenza, l’acqua è un '''composto''', caratterizzata da una composizione definita e costante, rappresentata attraverso la '''formula chimica''' H<sub>2</sub>O.
Tale formula fornisce due tipi di informazioni: una '''qualitativa''', cioè quali elementi costituiscono il composto (in questo caso, idrogeno e ossigeno) e l’altra '''quantitativa''', cioè quanti atomi di ciascun elemento formano il composto, che in questo caso si può chiamare anche '''molecola''' intesa come raggruppamento
di atomi (nell’acqua due atomi di idrogeno combinati con un atomo di ossigeno formano la molecola H<sub>2</sub>O). L’acqua è divisibile nei suoi elementi costituenti (idrogeno e ossigeno) attraverso l’elettrolisi. [APPROFONDIMENTO SUL COMBUSTIBILE IDROGENO]
Line 476 ⟶ 481:
Anche una sostanza pura può formare un sistema fisicamente eterogeneo nel caso in cui siano presenti due fasi: è l’esempio di un bicchiere d’acqua con un cubetto di ghiaccio.
# 3.6.2
I miscugli eterogenei possono presentare aspetti assai diversi al variare dello stato di aggregazione dei costituenti. Quando mescoliamo ad un '''liquido''' un '''solido''' che non è in grado di sciogliersi in esso si ottiene una '''sospensione'''. Consideriamo ad esempio un miscuglio di acqua e farina: la farina rimane sospesa nell’acqua e, se lasciata a riposo, si deposita sul fondo. La fase solida rimane comunque sempre distinguibile da quella liquida, di conseguenza la sospensione appare torbida [fig. 3.xx].
Line 493 ⟶ 498:
Come ultimo esempio di miscugli solido-solido possiamo citare alcune rocce, la più tipica è il granito, in cui la natura eterogenea del miscuglio dei vari minerali è chiaramente visibile a occhio nudo.
# 3.6.3
Abbiamo visto che i '''miscugli omogenei''' sono caratterizzati da un'unica fase fisica. Essi vengono denominati comunemente '''soluzioni'''. Le soluzioni hanno un’enorme importanza: sono soluzioni l’aria che respiriamo, l’acqua che beviamo, molti liquidi biologici.
Line 511 ⟶ 516:
La '''solubilità''' è la quantità massima di soluto che può sciogliersi in una data quantità di solvente a una certa temperatura. La solubilità dipende dalla natura chimica del soluto e dalla temperatura della soluzione. Nel caso dei soluti solidi la solubilità generalmente aumenta con la temperatura, come sappiamo intuitivamente: è molto facile sciogliere un cucchiaino di zucchero nel caffè caldo, impossibile scioglierlo completamente se il caffè si raffredda. La solubilità dei gas nei liquidi invece diminuisce con l’aumento della temperatura.
Essendo sistemi monofasici le soluzioni si distinguono
in: * '''soluzioni
* '''soluzioni
* '''soluzioni
Le proprietà di una soluzione variano in modo continuo al variare del rapporto quantitativo tra soluto e solvente ma dipendono per la maggior parte dalla natura del solvente e del soluto: l’acqua zuccherata è dolce e incolore, sarà più o meno dolce a seconda della quantità di zucchero ma avrà comunque questa proprietà. Analogamente una soluzione di acqua e sale sarà sempre salata.
Line 523 ⟶ 529:
I colloidi potrebbero essere scambiati per soluzioni: in realtà, come abbiamo visto in precedenza, sono sistemi bifasici che presentano proprietà intermedie tra un miscuglio eterogeneo (sospensione) e uno omogeneo (soluzione). La fase disperdente è simile ad un solvente e quando prevale il colloide si chiama “'''sol'''”, come il citosol delle cellule e l’albume dell’uovo, mentre la fase dispersa è simile ad un soluto, con dimensione delle particelle compresa tra 1 micrometro e 1 nanometro, e quando prevale il colloide si chiama “'''gel'''”.
# 3.6.4
L’uomo, fin dall’antichità, ha utilizzato i materiali presenti in natura per i propri scopi. Tuttavia spesso ha dovuto estrarre le sostanze che gli servivano dai miscugli in cui erano presenti. Ha imparato presto a estrarre il sale dall’acqua di mare, l’olio dalle olive, i metalli dai minerali in cui erano contenuti. Queste tecniche si basano su processi chimico-fisici anche molto complessi, all’epoca completamente sconosciuti.
Line 535 ⟶ 541:
Di seguito vengono descritti brevemente le principali tecniche di separazione e il principio fisico su cui si basano.
* '''Filtrazione''':
Nella vita di tutti i giorni i filtri possono essere costituiti da materiali vari. In laboratorio si usa la carta da filtro, che si può scegliere fra diversi tipi in base alle dimensioni dei fori (che non si vedono a occhio nudo).
Line 542 ⟶ 548:
Fig.
per aspirazione.
Line 550 ⟶ 556:
Per aumentare la velocità di filtrazione si può effettuare la '''filtrazione per aspirazione''': si utilizza in questo caso un apposito imbuto di porcellana e una beuta da vuoto all’interno della quale si crea il vuoto con una pompa meccanica. In questo modo la componente liquida del miscuglio viene rapidamente aspirato all’interno della beuta e il precipitato raccolto nel filtro all’interno dell’imbuto risulta asciutto e cristallino [inserire foto].
* '''Decantazione''':
* '''Centrifugazione''':
* Estrazione
* '''Distillazione''':
Per distillazione è possibile anche separare il solvente dai soluti oppure i componenti di una miscela gassosa dopo averla liquefatta: si può separare in questo modo ad esempio l’azoto dall’ossigeno previa liquefazione dell’aria.
Line 560 ⟶ 566:
Fig.
ate in base alle caratteristiche delle sostanze da separare. Le principali sono la '''distillazione semplice''', per separare liquidi con punti di ebollizione al di sotto dei 150°C da soluti non volatili, oppure un liquido da un altro nel caso in cui le temperature di ebollizione differiscano di almeno 25°C. Nel caso di componenti liquidi con una differenza nelle temperature di ebollizione di meno di 25 °C si usa la '''distillazione frazionata'''. [IMMAGINE E APPROFONDIMENTO SULLA DISTILLAZIONE SEMPLICE E FRAZIONATA - IMMAGINE SU ACQUA DI MARE, ACQUA DOLCE DEL RUBINETTO, ACQUA DEMINERALIZZATA E ACQUA DISTILLATA IN SPRUZZETTA]
*
Vengono qui di seguito elencati alcuni esempi di miscugli eterogenei con il loro metodo di separazione delle fasi: [IMMAGINE- MISCUGLI ETEROGENEI E METODI DI SEPARAZIONE DELLE FASI]
* solido/solido:
* solido/liquido:
* solido/aeriforme:
* liquido/liquido:
* liquido/aeriforme:
|