Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Italia: esercito 1: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
ortografia
Riga 62:
===[[w:Leopard 1|Leopard 1]]===
[[Immagine:Leopard-1-latrun-1.jpg|300px|left|thumb|Leopard 1]]
Negli anni '50 nacque la Bundeswehr, il nuovo esercito tedesco. Successe con un certo ritardo rispetto a quanto era già accaduto nelle altre nazioni europee, tra cui l'Italia, il cui esercito formò già nel 1948 una brigata corazzata. Questo consentì ai tedeschi di ottenere 'il meglio' disponibile dagli americani, saltando la fase M26 e anche l'M47. Il meglio, nei tardi anni '50, era l'M48 Patton, di cui i tedeschi ebbero molti esemplari, circa 2.000 degli 11.700 prodotti. La Francia e l'Italia ebbero invece l'M47. Ma questi carri armati non erano ritenuti idonei a resistere a lungo nella competizione per i nuovi carri armati, contro lo strapotere che nel settore aveva il Patto di Varsavia. Così venne fatto un accordo per un nuovo carro armato: dimensioni massime come larghezza di 3,15 m, altezza 2,2 m, peso 30 t. LaNelle corazzaturaspecifiche non eraveniva indato particolare risalto alla corazzatura, bastavaera sufficiente che fosse in grado di resistere ai proiettili perforanti da 20 mm. L'armamento dovevaavrebbe dovuto essere costituito da un cannone da 105 mm, il motore dovevaavrebbe dovuto essere un Diesel policarburante capace di assicurare una velocità di 65 km/h su strada. Queste specifiche erano state concordate tra Francia, Germania Ovest e Italia nel 1956, in base all'accordo FINABEL 3A3. Francia e Germania avrebbero pensato a produrre i carri armati da scegliere, mentre l'Italia, non avendo niente da offrire, avrebbe svolto il ruolo di supervisore. In tuttiTutti i casitre cpaesi avevano l'eraesigenza dadi sostituire i carri armati americani della famiglia 'Patton', per cui le esigenze erano simili.
 
I francesi presentarono un prototipo progettato dalla Direction Technique des Armaments Terrestres (DEFA) ma prodotto dagli arsenali Issy les Moulineaux, noto come AMX, che abbastanza ovviamente venne chiamato AMX-30. I tedeschi misero insieme addirittura due consorzi, quello costituito da Porsche, MaK, Luther e Jung-Jungental, e quello di Rheinstahl, Hanomag e Henschel. Nel 1961 i tedeschi provarono i prototipi e l'esercito accordò le sue preferenze al primo consorzio, e nel 1962 ne vennero ordinati 26 esemplari. Così le 'primarie' tedesche determinarono il vincitore domestico, da contrapporre ai mezzi francesi, ma nel mentre era anche migliorato nei sistemi motore e nella protezione, che originariamente erano considerati non del tutto adeguati. Anche per questo il peso arrivò a circa 40 t in assetto di combattimento. La competizione tra AMX-30 e il Leopard ebbe inizio nel 1962 e proseguì fino al 1963. Ma a luglio di quell'anno i tedeschi avevano già deciso per il loro carro armato, assegnando alla Krauss-Maffei di Monaco il ruolo di capocommessa. La competizione era stata serrata, sui poligoni di Satory, Meppen, Brouges e Mailly le Camp. L'AMX era più compatto, più leggero, e soprattutto più preciso nel tiro oltre i 1.500 m del Leopard. Di contro, pur ritenendo all'pacifico'epoca scontato che non fosse possibile costruire un carro armato capace di resistere alle micidiali testate a carica cava, e quindi puntandodecidendo di puntare su di un carro armato piccolo e altamente mobile per offrire un bersaglio ridotto, pur avendo entrambi i mezzi un rapporto potenza-peso di circa 20 hpHP per tonnellata, il veicolo francese soffriva di una certa inferiorità meccanica. La commissione trinazionale non espresse una chiara superiorità di uno sull'altro, e così alla fine entrambi i contendenti andarono per la loro strada, anche perché i tedeschi avevano forzato la mano fin dall'anno precedente, soprattutto quando l'offerta dei francesi non si dimostrò del tutto convincente rispetto a quanto offrivano loro. Prima ancora della fine della gara i tedeschi ordinarono, già nel 1962, ben 1.500 cannoni L7 in Gran Bretagna (per 250 milioni di marchi). Messaggio più chiaro sulle loro intenzioni non poteva esservi (il carro francese aveva un 105 mm di concezione nazionale, non l'arma inglese) e quindi si apprestarono a mettere in produzione su larga scala il loro Leopard. I francesi fecero lo stesso con un ordinativo di 1.000 carri AMX-30, ottenuto appena la messa a punto del loro nuovo carro armato terminò, ovvero nel 1966.
 
Gli italiani seguirono la scelta tedesca, e nonprobabilmente sefu nela sonoscelta pentitimigliore. MentreInfatti, mentre l'AMX-30 continuò a essere afflitto da qualche problema (di troppo) nella meccanica, il Leopard si dimostrò degno della migliore tradizione germanica. Degno emulo e discendente del Panther (anche se probabilmente senza un singolo bullone in comune), come questo considerabile e in genere considerato il migliore carro armato del mondo all'epoca in cui entrò in servizio, per l'equilibrio tra protezione, mobilità e potenza di fuoco, è diventatodivenne un "best-seller" nella NATO, di fatto estromettendo i carri armati americani dal mercato europeo. LaIl suapropulsore tecnologiaoriginariamente previstaprevisto originariamentenelle vertevaspecifiche suiniziali diavrebbe undovuto motoreavere dauna potenza di 900 hpHP, che avrebbe datofornito un rapporto potenza-peso di 30 hpHP per tonnellata, ma in pratica èla statapotenza fu 'solo' di 830 cavalliHP per circa 20-21 hpHP/t, tenendo conto del contemporaneo aumento di peso rispetto alle specifiche iniziali. Il motore è un motore MTU 838 Ca M500 a 10 cilindri, eccellente Diesel multicarburante con trasmissione automatica. La lubrificazione è a coppa asciutta', mentre il raffreddamento, che originariamente era ideato come 'ad aria' (soluzione semplice ma non molto efficace) è diventato a liquidiliquido, a circuito chiuso, funzionante conin un rangeintervallo di temperatura dicompreso tra -40 e +45 °C. EsisteE' dotato di un preriscaldatore per l'avvio sotto i -18 °C, esistee anchedi un motorino d'avviamento che, nonostante la sua funzione, eroga ben 15 hpHP, accoppiato a una dinamo da 19 kW, associata anche a 8 accumulatori. Il gruppo trasmissione sterzo si basa su di un sistema epicicloidale con convertitore di coppia idraulico, e un cambio elettro-idraulico che ha la disponibilità di 4 marce av.avanti e 2 indietro. L'accelerazione è tale che i primi 100 metri sono coperti in 11,7 secondi, mentre l'agilità è tale da permettere al mezzo di ruotare su sé stesso. Gli scarichi laterali hanno i gas del motore mescolati ad aria per raffreddarli,. maTale nonaccorgimento tantofu intesoadottato, comepiù sistemache diper ridurre la riduzionetraccia IR, ma per evitare che le fiammate di notte possano far individuare il mezzo di notte. I sistemi di sospensione sono a barra di torsione, con ammortizzatori idraulici abbinati, i cingoli hanno 82 elementi e permettono una pressione specifica di 0,86 kg/cm2. Esiste la possibilità di guadare corsi d'acqua assai profondi, anche senza preparazione, ma il mezzo può essere munito di un apposito snorkel che permette guadi di oltre 4 m. Nel 1964 un carro Leopard attraversò il fiume Reno, coprendo circa 1 km di 'navigazione' subacquea. Esistono sofisticati sistemi di protezione NBC per l'equipaggio (filtraggio dell'aria) e la revisione non avviene prima dei 10.000 km di percorso.
 
In termini di corazzatura, il Leopard è leggermente protetto solo leggermente, conla unacorazzatura della torretta mediamenteha dimediamente circa 60 mm di spessore, in un pezzo di fusione, mentre lo scafo ha uno spessore di 70 mm nella parte frontale (altre fonti riportano 86) mm), sulche frontale dello scafo,è inclinato adi 60 gradi rispetto alla verticale (raddoppiando lo spessore virtuale), i fianchi sono invece dispessi appena 35 mm, che nella parte superioree sono leggermente inclinati nella parte superiore. Sicuramente non era questo il campo in cui il Leopard eccelleva, anche se l'acciaio era di ottima qualità. La protezione era essenzialmente quella di muoversi veloce e sparare, sottraendosi poi alla reazione avversaria, specialmente deiai missili controcarricontrocarro, potenti ma piuttosto lenti: per percorrere 3 km per un'arma delmissile generecontrocarro significavaimpiegava circa 20-30 secondi di tempo, mentre i proiettili del cannone potevano essere esplosisparati aad un rateo di 6-8 colpi al minuto, acon una velocità media nella loro traiettoria di oltre 1 km al secondo di(e, velocitànon mediaessendo (eguidati, 'fire and forget').
 
I sistemi di controllo del tiro e visione sono pari a quelliall'altezza dell'ottima tradizione tedesca. La panoplia comprende ben 14 periscopi di cui 8 per il capocarro nella relativa cupola, 3 per il pilota (sistemato a destra nello scafo), 1 per il cannoniere e addirittura 2 per il caricatore che nella maggior parte dei carri non ne ha alcuno. Il sistema d'osservazione principale è un periscopio TRP5A per il capocarro, estremamente potente dato che ha ben 20 ingrandimenti. Di più,Inoltre ha un ingrandimento variabile a seconda della situazione, eselezionabile liberamentedall'utilizzatore, con uno zoom da 6 a 20x. Questo significa che a) ha un potere d'ingrandimento molto maggiore di quello degli altri carri armati, b) sono disponibili più ingrandimenti e c) sono interamente variabili con un apposito 'zoom'. Anche il telemetro nonè scherzasignificativo: con una base di 1,7 metri, il TEM 2A ha un raggio utiledi rilevamento fino a 4.000 m e possiede un ingrandimento di 16x. MaOltre nona è solo questociò, ma anche il fatto che può essere utilizzato sia nella precisa ma difficoltosa modalità stereoscopica esia nella meno precisa ma più rapida modalità a coincidenza d'immagine. Il cannoniere ha anche un periscopio TZF 1A con ingrandimento 8x e due periscopi. NonSi c'èpuò problemaverosimilmente nelaffermare considerareche questo sistema di visione comesia il migliore della sua generazione (per la gioia degli utenti nelle esercitazioni 'Real Train' di cui sopra). Il periscopio di capocarro e cannoniere dell'AMX-30 hanno ingrandimenti 10x e 8x, il telemetro ha una portata di 3,5 km ed è a coincidenza.
 
Il cannone originariamente non era stabilizzato (in seguito è statofu installato un sistema americano Cadillac-Cage), ed era asservibile anche al capocarro con il relativo periscopio. QuandoPer èle operazioni nottenotturne è possibile utilizzare un sistema IR attivo, rimpiazzando i periscopi di capocarro e cannoniere, nonché quello del guidatore (abbinato a fari IR). Quando èviene vistoavvistato un bersaglio, se c'è poco tempo si usa il sistema a coincidenza, se c'è scarsa visibilità èsi usatousa illa modomodalità 'stereo'stereoscopica. Un sistema di collegamento flessibile permette di mantenere puntato il periscopio sul bersaglio mentre è brandeggiata la torretta. Quando viene scelta la munizione e viene determinata la distanza, l'alzo è determinato automaticamente. In pratica è un sistema evolutosi da quello del carro armato M47 e M48. Di notte viene usato un sistema IR che ha una sensibilità sufficiente per vedere anche oggetti roventi. La portata è di circa 1-1,5 km come massimo, ma una canna di cannone rovente potrebbe essere vista anche a 2-3 km, un vantaggio non da poco visto che non occorre emettere la 'luce nera' (IR) con il proiettore AEG XSW-30U. Questo è normalmente sistemato dietro la torretta smontato, ed è usato solo di notte. Ha la capacità di emettere anche luce bianca, cosa che ovviamente aiuta le operazioni notturne in generale (per esempio, collaborando con la fanteria) ma normalmente è abbinato al periscopio IR Eltro B171-2 per il capocarro. I colpi disponibili sono 60, di cui 42 nello scafo anteriore e 18 in torretta.
 
La produzione del carro armato Leopard incominciòiniziò abbastanzarelativamente tardi rispetto ai pariclasse americani e sovietici, ma non passò molto tempo prima che il carro vennefosse esportato ina diverse nazioni. Tra queste l'Italia, che ricevette nel 1971-72 200 carri direttamente dalla Germania, mentre si attrezzava per la produzione su licenza. Arrivarono anche 69 carri soccorso, 14 carri Genio e una decina di carri scuola. Poi il carro venne prodotto su licenza dalla OTO. AccaddeQuesta iniziò solo l'anno dopo la guerra del Kippur (dal 1974), per cuisicché all'epoca l'E.I. aveva 200 carri Leopard per la brigata di cavalleria 'Pozzuolo del Friuli', 300 carri M60 per la divisione 'Ariete' e alcune centinaia di carri M47 (più scorte) per varie altre divisioni meccanizzate e unità motorizzate varie. Dal 1974 ai primi anni '80 vennero prodotti 720 Leopard 1 ('uno' perché nel frattempo apparve il Leopard 2, ma è poco importante visto che l'E.I. non lo haacquistò compratomai), di cui l'ultimo lotto vennefu costruito negli anni '80. EraQuest'ultimo lotto era costituito da ulteriori 120 carri armati, che non erano stati originariamente previsti., Invecee vennerola cui costruzione fu decisa in un secondo tempo. Vennero ordinati e consegnati entro il 1983, anche per questorendendo l'Italia siuno èdei ritrovataprincipali conutilizzatori tantidei carri Leopard. LaIn produzionetutto totaleebbe è920 stata quindimezzi, di cui 720 mezzi,di piùproduzione inazionale su licenza e 200 tedeschiprodotti in Germania. Rispetto aai questicarri tedeschi, i veicolimezzi italiani di produzione italiana si distinguevano per i cingoli Diehl 604A con doppia serie di pattini di gomma estraibili, teste corazzate per il telemetro ovale invece che rotonde, apparato IL per il pilota, cambio sterzo automatico anziché semiautomatico, sistema NBC in un blocco unico. In seguito, ala maggior parte quest'ultimo,dei glicarri altritedeschi sistemifu sono stati retrofittatiammodernata, in sede di revisione anche ai carri di produzione tedesca, quantocon menoquesti la maggior parte di questiequipaggiamenti. Altri mezzi derivati sonoSono stati prodotti, sempre su licenza., Ancheanche questinumerosi veicolialtri eccellonomezzi nellederivati lorodal categorieLeopard 1: 68 carri soccorso, 26 carri del genio, e 64 carri gittapontegettaponte capaci di superare ben 20 m di distanza (ma con una lunghezza nominale di 22 m, non interamente utilizzabile). Anche questi mezzi sono molto importanti per l'operatività dei reparti corazzati, anche più di un carro armato normale. In tutto quindi, sono stati ordinati e consegnati ben 1173 veicoli, inclusi una decina di carri scuola con un simulacro di cannone e una torretta che sembra una cabina di una gru civile.
 
I carri armati sonofurono andatioperati in servizio soprattutto conda personale professionista. La loro manutenzione e meccanica, per quanto soddisfacente, richiede per lo più esperienza e quindi è quanto mai necessario ricorrere a personale a lunga ferma.
 
I carri Leopard, molto veloci e maneggevoli, sono di dimensioni piuttosto ridotte e l'abitabilità non è delle migliori (specie rispetto all'M60 e all'M47), ma tatticamente sonopresentano delledei bellevantaggi macchine,rispetto moltoai piùcoevi rapidecarri eamericani, mobiliessendo deipiù carrileggeri americani,e più leggeremobili eppurema altrettanto armateben armati (anche come munizioni) e dotati di ottimi sistemi di puntamento. La loro capacità bellica, tuttavia, non erava così strabiliantesopravvalutata, speciesoprattutto dagli anni '70 in poi, con l'entrata in servizio dei nuovi carri sovietici T-72 all'inizio degli anni '70 e poi dei carri occidentali della generazione successiva negli anni '80. InDi effetticonseguenza, mentrei tedeschi aggiornarono i loro Leopard 1 tedeschiper sonoprolungarne statila aggiornativita conoperativa introducendo: sistema di stabilizzazione americano, corazzatura aggiuntiva (ma con i tipi A3/A4 è statafu realizzata una torretta saldata con doppia corazza spaziata, e al tempo stesso circa 1 m3 di volume in più interno) sia sulla torretta sia sullo scafo (skirts"minigonne" dalla caratteristica forma irregolare, meno protettiviprotettive ma più d'aiuto nell'evitare il fango e la visibilità data da linee troppo rette), e un nuovo sistema di controllo del tiro, computerizzato nel caso degli A4, computerizzato con visore termico nel caso degli A5, che in sostanza sono Leopard 1A1A1 (ovvero la versione originale A1 aggiornata con corazza spaziata) con un sistema di controllo del tiro e visione notturna paragonabile al Leopard 2. IInvece i Leopard 1 italiani non hannofurono avutosoggetti nientead dialcun tutto questoammodernamento e perdi questoconseguenza sonola decadutiloro come validitàcapacità operativa rispetto ai carri più moderni decadde velocemente. La loro carriera è durata per decenni, e risulta che questi mezzi, dopo essere stati messi in riserva, sono stati radiati dal servizio definitivamente solo attorno all'aprile 2003. Negli stessi giorni i mezzi corazzati cheusati facevanoin notiziacondizioni operative non erano peròpiù questiquelli chedella uscivanoloro dall'E.I,generazione ma i carri M1 Abrams che entravanoin aquei Baghdadgiorni neglientravano stessia giorniBaghdad. Ma non fu così per tutti i carri. Già nel 1989 nell'E.I. si pensava di organizzare 12 battaglioni con almeno 400 Leopard aggiorantiaggiornati, per i quali si prevedeva il sistema di combattimento TURMS tipocome quello dellaadottato nelle nuove autoblindo Centauro e dell'nei nuovi carri Ariete. Il costo erafu stimato in 655 mld, poiche nel 1992 sicrebbe parlava dia 730 mld, di cui 18,3 già spesi nel 1990. Ma poi il programma è statofu annullato nel 1994 sia per i costi eccessivi giàsia nelper 1994la fine della guerra fredda che riduceva l'importanza di disporre di grandi masse di carri, quandoe si pensavadecise semplicemente di eliminaretogliere dai reparti i 200 carri tedeschi e 400 deitra quelli più vecchi di produzione italiana, lasciandone appena 300 in servizio, di cui solo una parte aggornatiaggiornati. Siccome contemporaneamente il programma per i carri Ariete è statofu decurtato da 300 a 200 carri appena, ci si dovette inventareescogitare qualcosaqualche espediente. Ovvero, aggiornare i Leopard 1 allo standard A5. Di fatto ci si approfittò deiacquisirono carri tedeschi aggiornati, una parte degli oltre 1.220 carri armati modificati dal 1987. Dalla metà degli anni '90, grazie alla struttura conosciuta come 'Leopard Club', fu possibile allacciare relazioni che permisero di ottenere 125 torrette, e applicarle su scafi di carri già disponibili, anch'essi aggiornati allo standard A5 (peraltro con poche modifiche, tipocome le 'skirtsminigonne'). I carri armati divennero parte del 31° Reggimento della brigata 'Garibaldi' e il 131° della 'Pinerolo', che avrebbero accompagnato i 4 con gli Ariete: il 32°, 33° e 132° della Brigata corazzata 'Ariete' e il 4° rgt della 'Centauro'. Da notare le differenze: i carri Ariete sonofurono assegnati a reggimenti che di fatto sono battaglioni con non più di 40 carri l'uno, mentre i Leopard sono 54 per ciascun reggimento. Il primo lotto è statofu consegnato nel 1995 con carattere d'urgenza al 131° per l'impiego in Bosnia, seguito alcuni anni dopo (attorno al 1997-98) al 133°. Altri 12 sono statifurono destinati alla Scuola di Carrismo di Lecce (otto carri) e Scuola Trasporti e materiali di Roma (gli altri 4).
 
===Sotto il segno dell'[[w:Ariete (carro armato)|Ariete]]<ref>Dossier JP4: 'Speciale MBT', giugno 1990</ref><ref>Cappellano, Filippo: ''Ariete: OK il carro è giusto'', P&D Marzo 1992 pagg 46-51</ref><ref>Stanglini, Ruggero: ''Ariete: dopo le polemiche, i fatti'', P&D Marzo 1993 pagg. 34-39</ref><ref>Stanglini,Ruggero: 'Prova di Forza (Ariete e Centauro in azione)', P&D Luglio 1992 pagg.26-33</ref>===