Missione a Israele/Verità evangeliche: differenze tra le versioni

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{{Immagine grande|ChristInTheTemple.jpg|550px|''"Gesù tra i dottori"'', olio di [[w:Heinrich Hofmann|Heinrich Hofmann]] (1884)}}
 
= Verità evangelica e innocenzaingenuità storica =
Dove andiamo a cercare se desideriamo rispondere alla domanda, Chi fu Gesù di Nazareth?<br/>
La maggioranza degli storici iniziano dallo stesso punto del credente tradizionale, cioè dai documenti conservati nel Nuovo Testamento. I quattro [[w:Vangelo|Vangeli canonici]] – [[w:Vangelo secondo Matteo|Matteo]], [[w:Vangelo secondo Marco|Marco]], [[w:Vangelo secondo Luca|Luca]] e [[w:Vangelo secondo Giovanni|Giovanni]] – integrati da riferimenti sparsi a Gesù nelle [[w:Lettere di Paolo|Lettere paoline]], forniscono i materiali basilari per una qualsiasi costruzione si voglia fare della figura storica.
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Rispettare la loro integrità storica e autonomia morale, permettere a Gesù o a Paolo o agli evangelisti quali ebrei del tardo Secondo Tempio o cristiani del post-Secondo Tempio di preoccuparsi di ciò che li interessava e non di ciò che interessa noi – di cui loro non avevano responsabilità e di cui loro non avevano conoscenza – è l'unico modo di vederli nella loro piena umanità. Qualunque cosa di meno praticamente riveste versioni camuffate di noi stessi in abbigliamento antico, mascherando figure di un dramma in costume che abitano comodamente la scena moderna, non l'antico passato. Pertanto, sia leggendo i Vangeli stessi che valutandone gli studi moderni, dobbiamo chiedere se sensibilità posteriori influenzino la presentazione del passato, un passato veramente vissuto da Gesù e dai suoi contemporanei — simpatizzanti, ammiratori, oppositori, nemici.
 
La "spinta all'indietro" della storia comporta anche pericoli intellettuali. Di nuovo, come il lettore che legge due volte lo stesso romanzo o lo spettatore che vede due volte lo stesso film, non possiamo fare a meno di saperne più di quanto dovremmo. Oltre alla disciplina morale di tener conto dell'alterità, quindi, dobbiamo coltivare anche la disciplina intellettuale di vedere il passato come se sapessimo meno di quanto sappiamo.
 
Ciò è difficile proprio perché la storia di sua natura è retrospettiva. Iniziamo dal nostro punto di vantaggio nel presente e ci sforizamo di tornare indietro in un passato immaginato. Ma sebbene la storia si faccia sempre tornando indietro, la vita si vive solo andando avanti. Noi tutti ci spostiamo dal nostro presente verso l'inconoscibilità radicale del futuro. Se nel nostro lavoro storico desideriamo ricostruire l'esperienza vissuta di un popolo antico, allora dobbiamo rinunciare alla nostra conoscenza retrospettiva, perché ci dà una prospettiva delle loro vite che loro stessi non potevano proprio avere. Guardando indietro ora, sappiamo come siano finite le loro storie; loro, vivendo le loro vite, no.
 
Per comprendere il nostro popolo antico dalle testimonianze che hanno lasciato, dobbiamo fingere un'ingenuità intenzionale. Dobbiamo pretendere un'innocenza del futuro che riecheggi la loro. Solo allora possiamo sperare di ricrearli realisticamente nelle loro proprie circostanze storiche. Solo accettando – in effetti, rispettando e proteggendo – l'alterità del passato, possiamo sperare di scorgere la facce umane di coloro che cerchiamo.
 
Propongo di iniziare la ricerca di Gesù di Nazareth esaminando un'attività apparentemente comune sia alla cultura moderna che a quella antica: l'adorazione di Dio.
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[[Categoria:Missione a Israele|Verità evangeliche]]