Missione a Israele/Verità evangeliche: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
testo
testo
Riga 61:
Sin dagli inizi della critica evangelica scientifica nel periodo moderno, gli studiosi hanno speculato che le somiglianze tra i Sinottici, specialmente la loro cronologia comune, riecheggiano una qualche relazione di dipendenza letteraria tra loro. È stata proposta e difesa virtualmente ogni possibile combinazione: che Luca usò Matteo, o viceversa; che Marco usò entrambi, ma li condensò; che il Vangelo di Matteo, originariamente in aramaico, fu tradotto in greco solo più tardi, e quindi fu il primo.
La maggioranza degli studiosi oggi accetta la (non incontestata) opinione che Marco scrisse per primo, che Matteo e Luca usarono Marco indipendentemente e che, oltra a Marco, questi successivi evangelisti ebbero accesso anche ad un'altra fonte greca su Gesùù che conteneva ulteriori suoi detti ed alcune storie su di lui. Gli studiosi chiamano quest'ultima la "[[w:Fonte Q|Fonte Q]]", dal tedesco ''Quelle'', che signoficasignifica "fonte" appunto: Gesù che insegna su Dio e mammona è un esempio di tale materiale. deiQuesta cosiddetta [[w:ipotesi delle due fonti|ipotesi delle due fonti]] si rivolge a due domande. La prima è: come si spiegano le consonanze tra questi tre Vangeli? Risposta: sia Matteo che Luca usarono Marco. La seconda domanda, allora, riguarda la consonanza tra questi due Vangeli successivi: se sono indipendenti l'uno dall'altro, perché Matteo e Luca replicano verbalmente così tanto materiale che non si trova in Marco? Risposta: condivisero anche un'altra fonte, la Fonte Q ora perduta. Q era proprio un documento? Oppure era una collezione di detti e storie che circolavano oralmente? Non possiamo saperlo. La sua esistenza più sicura è una di definizione: Q è quel materiale comune a Matteo e Luca che non appare in Marco.
 
Il loro utilizzo di Marco e Q non solo spiega i modelli di somiglianza tra due Vangeli sinottici successivi; aumenta la nostra consapevolezza di come operarono questi evangelisti. Matteo e Luca non erano solo autori ma anche redattori, editori creativi di tradizioni più antiche che cambiavano anche mentre le conservavano. Inoltre, per presnetare i loro ritratti di Gesù, elaborarono anche un testo molto più antico e prestigioso di quello marciano. Questi sinottisti successivi redassero anche una tradizione biblica nella forma della ''[[w:Septuaginta|Septuaginta]]'' (LXX), traduzione greca delle Scritture ebraiche fatta da e per ebrei di lingua greca durante il terzo e secondo secolo p.e.v.
 
Tutti i cristiani antichi si rivolsero alla Bibbia per poter interpretare e difendere la loro comprensione della redenzione che Dio aveva compiuto tramite Cristo. Citazioni e riferimenti alla Bibbia pervadono i primi strati della tradizione — infatti, la sua dipendenza religiosa sulla Bibbia è l'indice dell'ebraicità intrinseca al primo movimento. Pertanto, quando Paolo riferisce la sua congregazione corinzia alla morte e resurrezione di Cristo, dice semplicemente (e, purtroppo, senza citare quale passaggio avesse in mente) "Cristo morì per i nostri peccati secondo le Scritture ({{passo biblico2|1Corinzi|15:3}}). Cristo, nella [[w:Lettera agli Ebrei|Lettera agli Ebrei]] – sommo sacerdote, ministro del tabernacolo celeste, sacrificio perfetto di sangue ({{passo biblico2|Ebrei|5:5,9:11-14}}) – è un assemblaggio di varie immagini levitiche prese dalla Torah.è E senza le parole di Isaia, Daniele ed Ezechiele, il [[w:Apocalisse di Giovanni|Libro della Rivelazione]] sarebbe inimmaginabilmente differente. Simultaneamente roccia fodamentale ed elemento costitutivo, la versione greca delle Scritture ebraiche in modi essenziali formò la prima proclamazione cristiana.
 
Ma l'uso della Bibbia da parte degli evangelisti andò ben oltre tali applicazion i teologiche. Nella ''Septuaginta'', gli scrittori evangelici ritennero di avere una terza fonte storica d'informazione sulla vita e specialmente sulla morte di Gesù. Lo vediamo chiaramente in Matteo, che spesso antepone o conclude una qualche azione o storia con le parole "Ciò fu fatto affinché si adempisse ciò che fu detto dal profeta" (che tale profezia esistesse o meno nelle Scritture ebraiche). Tale uso creativo della ''Septuaginta'' chiaramente modella entrambe le narrazioni sinottiche della natività. La tradizione che la madre di Gesù fosse una vergine al tempo della nascita, per esempio, si rifa ad un a profezia disponibile solo nella versione greca di {{passo biblico2|Isaia|7:14}}: nell'ebraico originale, la parola che è alla base del ''parthenos'' di LXX, "vergine", è ''‘aalmah'', "giovinetta". E questo uso biografico della Scritture antiche parimenti forma la presentazione da parte dei quattro evangelisti della scena della Crocifissione, dove l'azione continua della narrazioni evangeliche in effetti si frammenta in una moltitudine di riferimenti a vari versetti presi da Profeti, Proverbi e Salmi. Alla luce di tale quantità di citazioni, gli studiosi si devono chiedere se l'esistenza dell'immagine scritturale non creò i particolari o persino l'azione della storia.
 
Per dirla diversamente: la fonte di una storia evangelica su Gesù potrebbe trovarsi non in una qualche tradizione trasmessa e risalente ad un testimone contemporaneo degli inizi del I secolo, quando viveva Gesù, bensì nell'autorità religiosa di un distante passato biblico. La storia evangelica pertanto può fornire informazioni sulla lettura della tradizione biblica da parte dell'evangelista, e quindi anche sulla sua interpretazione teologica della figura di Gesù. Impariamo poco, tuttavia, su Gesù di Nazareth stesso. Ma è vero anche il contrario: proprio perché un evangelista si riferisce alla Bibbia quando presenta un episodio della vita di Gesù o un elemento del suo insegnamento, non significa che egli necessariamente costruisca da sé l'episodio e l'elemento. Nonostante la sua relativa glossa biblica, la tradizione stessa potrebbe essere autentica. Alla luce di queste complessità, tutto il materiale evangelico deve essere soppesato e giudicato prima che serva da testimonianza per il Gesù storico.
 
 
 
 
 
{{clear}}
== I Sinottici e Giovanni ==