Riflessioni su Yeshua l'Ebreo/Possibili immagini: differenze tra le versioni

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Sebbene la ricerca di Gawain per salvare l'onore della corte e dei Cavalieri della [[w:Tavola Rotonda|Tavola Rotonda]] sia intrisa di mitologie antiche e folclore, quest'avventura ha anche qualità che si comprendono solo se viste come parte di un ''[[w:midrash|midrash]]'' ebraico di storia privata, le vite individuali dei pochi uomini e donne che rimasero [[:en:w:Edict of Expulsion|dopo il 1290 ("Editto di Espulsione degli ebrei")]]. Come lo stesso Chaucer,<ref>Se lo stesso Chaucer non era un cripto-ebreo a due o tre generazioni dalla conversione ancestrale, allora di certo avrebbe incontrato persone del genere nell'azienda vinicola di suo padre, nella zona portuale di Londra e nelle sue missioni diplomatiche ufficiali nel Continente. Una volta avvertito (intuito) della loro presenza, potrebbe aver usato il suo ''status'' a corte per parlare con uomini e donne nella ''[[:en:w:Domus Conversorum|Domus Conversorum]]'', dove molti profughi da persecuzioni ed espulsioni cercavano un riposo temporaneo prima di entrare nella società normale.</ref> questi ebrei segreti – e il loro ebraismo poteva essere stato più o meno nascosto a loro stessi – nello stesso momento in cui desideravano essere una componente integrata e assimilata nella società dominante, e in verità, l'unica società, che era cristiana, feudale e profondamente turbata dalle sue stesse ambiguità politiche e sociali, si sentivano anche a disagio nel suo sistema di credenze, alienati dai suoi ideali e valori e minacciati dalle ambiguità dell'altrimenti stato egemonico a cui appartenevano.
 
Sebbene non incomba in alcun modo esplicito sul poema allitterativo, la figura di Gesù Cristo è comunque presente. La prima lunga sezione del romanzo allitterativo in inglese medio è ambientata durante un periodo natalizio di dodici giorni e le tre sezioni successive di varie lunghezze durante l'anno successivo, con i punti più salienti in ciascuna parte del poema che culminano il giorno di Capodanno, la Festa della Circoncisione, celebrata anche come [[w:Festa dei Mattifolli|Festa dei Folli]], in commemorazione della [[w:Strage degli innocenti|Strage degli Innocenti]]. Piuttosto che il Cristo adulto nella sua passione, crocifissione e risurrezione, questa avventura natalizia ha come sottotesto la nascita e il [[w:Brit milà|''Brit milah'' (בְּרִית מִילָה - ''Patto del taglio'')]] del bambin Gesù.
 
[[Image:Lady tempt Gawain.jpg|thumb|right|200px|<small>''"La Tentazione di Sir Gawain con Lady Bertilak"'' (illustrazione del XIV secolo)</small>]]
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L'intero episodio nel Castello di Hautdesert, inoltre, fornisce una lente attraverso la quale vedere la natura della sua sperimentazione originale iniziata a Camelot poiché, sebbene inaspettata, rispecchia la partita della decapitazione giocata alla Cappella Verde la mattina di Capodanno, e quindi chiarisce il vero calvario attraverso il quale Gawain passa per salvare l'onore – il "nome", ''ha-shem'' – di Arthur e dei suoi compagni della Tavola Rotonda. Al punto di prova — che non è né una cappella nel senso di un luogo di culto cristiano, né verde in nessuno dei codici simbolici noti a Gawain e nei "libri di Artù" a cui si riferisce la Lady durante la sua indagine sull'identità essenziale del giovane cavaliere — la decapitazione non avviene. Ciò fa eco all'importantissimo racconto ebraico dell'[[w:Sacrificio di Isacco|''Akeda'', il Sacrificio di Isacco]], in cui la mano del padre è trattenuta dall'uccidere il proprio figlio, un passaggio scritturale letto dalla Torah durante il [[w:Rosh haShana|capodanno ebraico (''Rosh haShana'')]]. Quindi, nel poema allitterativo c'è un'improvvisa apertura e illuminazione dell'abisso tra la ricerca natalizia cristiana nominale di Gawain e la sua segreta conferma ebraica, la sua combinazione di ''brit'' e ''[[w:bar mitzvah|bar mitzvah]]''. Come mai? Piuttosto che un’''imitatio christi'', questo gioco di Capodanno riproduce e sposta la circoncisione del giovane cavaliere con un ''"nik on the nek"'' e tre piccole gocce di sangue. La cintura verde, indossata sotto l'armatura e dietro lo scudo – un lato rivolto verso l'esterno con le sue virtù pentangolari dell'onor cortese cristiano e un altro lato rivolto verso l'interno con un'icona della Vergine Maria e dei suoi cinque dolori – diventa un segno esteriore. Ciò accade, non quando il Cavaliere della Cappella Verde dice a Gawain del suo successo nella ricerca ma, piuttosto, quando Gawain dice a se stesso e poi alla corte al suo ritorno, "un segno di vergogna". L'ambiguità può essere vista ancora più profonda, poiché si parla della cintura verde in un calco della designazione scritturale della circoncisione come un ''ot ha brit'', un segno del patto, o ''brit milah'', il patto della parola, un'impresa che è ''qa-milot'', come le parole pronunciate tra Dio e Mosè e poi tra Mosè e i figli d'Israele nel ricevere le Tavole della Legge (il ''luchot ha-brit''), qui reso come il sito ora ridefinito della Tavola Rotonda, con una certa manipolazione dei suoni per abbinare l'articolazione in francese e celtico, Camelot, ''qa’milat'' e Bertilak, ''luach ha-brit''.
 
In questa ottica midrashica, Sir Gawain si muove dentro e fuori fuoco. L'eroe è un ebreo, un cristiano, e poi sì e poi no, avanti e indietro, e forse anche, come spesso in questa poesia, una combinazione dei due – come lo fu Gesù, il cui primo spargimento di sangue lo segnò attraverso la circoncisione come ebreo e poi nel secondo, in croce, da cristiano. Anche se la cintura verde può simboleggiare i risultati di Gawain per conto dei cavalieri della Tavola Rotonda a Camelot e poi essere reimmaginata nella fascia dell'[[w:Ordine della Giarrettiera|Ordine della Giarrettiera]] con il suo motto di "[[:en:w:Honi soit qui mal y pense|Honi soit qui mal y pense!]]" che è stato aggiunto editorialmente alla conclusione del poema, per l'eroe stesso la cintura è un "segno di sconfitta". Questa frase può essere glossata superficialmente come "un segno della sua slealtà", cioè il suo fallimento nel vivere secondo le virtù pentangolari inscritte sulla parte anteriore del suo scudo – il suo scivolare nel mentire all'ospite sulle sue vincite nel gioco di scambio, e da qui la sua mancanza di lealtà alle regole ''courtoisie'', così come la sua diminuita fede nel modo in cui accetta la cintura della signora per proteggersi da ciò che dovrebbe affrontare coraggiosamente come cavaliere cristiano. Potrebbe anche essere inteso in almeno altri due modi: in primo luogo, per ricordare a se stesso che gli è "mancato un po'" nella ricerca e quindi deve stare a non farsi prendere troppo dall'orgoglio per la sua celebrità ritrovata a corte, nobile acquisizione d'umiltà cristiana ancora mancante tra i Cavalieri della Tavola Rotonda; e in secondo luogo, un'indicazione che, ironia della sorte, Gawain è un cripto-ebreo, essendo stato segretamente circonciso secondo l'antica Legge, e quindi, come Cristo stesso, il cui ''brit milah'' viene celebrato il giorno di Capodanno (Festa dei Folli), anche lui ha sofferto e continuerà a soffrire interiormente per conto della corte arturiana.
 
Ma oltre alle gocce di sangue emanate durante il ''brit milah'' e ai nastri che sgorgavano dalle sue ferite nel calice della salvezza eucaristica, c'era anche il sangue di sua madre che, da vergine, continuava a mestruare durante la gravidanza, segnando vagina e utero come luoghi sacri. Quindi, quando Gawain arriva all'inaspettato Castello di Hautdesert, manifestazione alta e vuota di identità confuse, affronta quelle che sembrano due donne separate, Lady Bertilak, giovane e bella ma senza figli e forse verginale nonostante le sue mosse seducenti, il che la rende, in un certo senso, il doppio oscuro dell'ambiguamente virtuosa [[w:Ginevra (ciclo arturiano)|Gaynor o Gwenor (Guenevere)]], e una vecchia strega senza nome, forse una versione di [[w:Fata Morgana (mitologia)|Morgan le Fay]], la sorella incestuosa di Arthur, certamente un tipo di donna al di là di mestruazioni e gravidanze; cioè due figure ai due estremi della Beata Vergine Maria. In un altro senso, queste due donne dell'Hautdesert si oppongono l'una all'altra come ''Ecclesia'' e ''Synagoga'' nell'iconografia cristiana, femmine che una volta erano sorelle gemelle ma la cui storia teologica le ha portate in campi opposti, Lady Santa Chiesa, sebbene nata dal cuore dell'ebraismo, rimanendo giovane, perspicace e casta, e la Vetusta Dama Sinagoga, necessaria per la concettualizzazione della nuova religione, diventando smunta, cieca, corrotta e sterile.
 
Abbinando queste icone ambivalenti e incompatibili al Castello di Bertilak, ci sono immagini più profondamente ambigue e più occultate nella Cappella Verde. Una caratteristica del paesaggio naturale, da una prospettiva, il declivio roccioso, cioè ''"nobot an olde cave"'', è anche, da un altro punto di vista, un antico tumulo, un luogo un tempo santificato dall'antica e logora religione, e tuttavia anche l'oratorio del diavolo, in senso figurato, il sito della prova di Gawain da parte dell'Uomo Verde. Mentre il giovane cavaliere Gawain si avvicina, la sua guida lo lascia, e Gawain smonta per avvicinarsi a piedi, notando, mentre scruta la valle profonda e il tumulo di pietra, che sono coperti di vegetazione decomposta, con un ruscello che scorre intorno, e una strana apertura nell'oscurità sconosciuta. Da un lato, questa scena ricorda il tumulo fatato in "[[w:La Belle Dame sans Merci|La Belle Dame Sans Merci]]" di [[w:John Keats|John Keats]], dove il cavaliere innocente viene attirato e trattenuto per un periodo di tempo indefinito, rinchiuso nella terra desolata dei suoi sterili desideri. D'altra parte, è il luogo proibito della sessualità femminile, marcia, ingannevole e pericolosa. Ma proprio come il gioco della decapitazione si rivela una mossa giocosa sotto il controllo del geniale ospitante nel [[:en:w:Mummers' play|costume ''mummer'']] di un Green Man che in realtà non chiede al giovane più di quanto possa dare – come quando Dio recesse dalle sue parole terribili contro Caino quando questo primo assassino e fratricida disse, "Troppo grande è il mio castigo perché io possa sopportarlo" ({{passo biblico2|Genesi|4:13}}) – così anche l'apertura segreta alla vita e alla morte nel corpo femminile si rivela illusoria, elusiva ed allusiva: non più della carne e del sangue in natura, non facilmente ottenibili o demonicamente attraenti, e che indicano le complessità dell'amore, della legge e della fede che un uomo onesto con un'istruzione adeguata può comprendere.
 
== Le fantasie orali della ''[[w:Il racconto della madre priora|Prioress’s Tale]]'' ==
{{Immagine grande|Prioress's Tale DAM 1935-41.jpg|800px|[[w:Edward Burne-Jones|Edward Burne-Jones]], ''[[w:Il racconto della madre priora|Prioress’s Tale]]'' (1898)}}
{{q|We have heard it said about concentration camp life, that if the person of the age of 12 was with a mother or father or older brother or sister, he or she could remain the child that could in some way be cared for or protected. On the other hand, if she or he were left without a family member, the child became an adult overnight, having sole responsibility for his or her own survival.<ref>Eva Engel, "Child Survivors Report Outline", compendio presentato il 28 gennaio 2009 dal Sydney Child Holocaust Survivors Group a Sydney, NSW, Australia.</ref>}}
 
Quando gli storici della letteratura desiderano indicare prove di antisemitismo, si concentrano quasi immediatamente sulla storia raccontata dalla Priora<ref>Larry D. Benson, cur., ''The Riverside Chaucer'' (Oxford University Press, 1988); questa ora è l'edizione didattica standard basata sull'edizione classica di F. N. Robinson del 1933, ''The Works of Geoffrey Chaucer''.</ref> perché sembra così evidentemente basata sulla diffamazione del sangue: gli ebrei uccidono ragazzini cristiani per ottenere il sangue di cui hanno bisogno pr fare il pane azzimo della [[w:Pesach|Pasqua ebraica (''Pesach'')]] e così rievocare la crocifissione per il loro diabolico piacere. Questi critici danno anche molta importanza alla reiterazione gioiosa e feroce da parte della monaca chauceriana di un inno alla Beata Vergine Maria che è intriso di odio ebraico. In un senso molto importante, ovviamente, questi scrittori moderni hanno ragione: la Madre Priora immaginaria in ''The Canterbury Tales'' è una manifestazione della giudeofobia medievale. Tuttavia, in un altro senso – non meno significativo, sosterrò – questi critici moderni si sbagliano nella misura in cui non c'è facile scivolamento da ciò che la Priora dice a ciò che l'autore sentiva o intendeva, sia come ''persona'' dell'autore, sia come personaggio storico a pieno titolo. Infatti, non appena esaminiamo da vicino il racconto e lo confrontiamo coi modelli standard del genere "storie di miracoli contro gli ebrei" che Miri Ruben indaga nel suo libro,<ref>Miri Rubin, ''Gentile Tales: The Narrative Assault on Late-Medieval Jews'' (Philadelphia, PA: University of Pennsylvania Press, 2004).</ref> diventa evidente che la versione di Chaucer è estremamente diversa per concetto ed esecuzione. Tali paradigmi mitici, come la diffamazione del sangue e l'omicidio rituale, non si verificano affatto e l'attenzione si sposta da un evento mitico a un affare piuttosto scadente, in cui gli abitanti di una strada ebraica in una città asiatica reagiscono al canto di un giovane ragazzo che inneggia alla Vergine Maria mentre si reca a scuola. La Priora, certo, calunnia gli assassini ebrei per la loro colpa collettiva e la propensione storica ad odiare i cristiani, istigati come sono dal diavolo stesso, ma dietro tutto questo Chaucer il poeta purifica il racconto dai suoi presunti elementi di cerimonia anticristiana e relative implicazioni. Allo stesso tempo, come parte del suo abuso sugli ebrei e del suo tentativo di raccogliere grazie spirituali con la sua rabbia contro queste persone mostruose, la Priora si identifica anche (per eccessiva determinazione psicologica) con il giovane martire nel suo racconto e immagina lui e se stessa rispettivamente come il bambin Gesù al seno di sua madre.
 
Per questo motivo, una lettura ancora più attenta del ''Prologue'' alla ''[[w:Il racconto della madre priora|Prioress’s Tale]]'' in associazione a questa storia, raccontata presumibilmente per celebrare un miracolo della Beata Vergine, rivela aspetti della personalità tutt'altro che pia o santa della narratrice femminile: la sua storia di fondo, le sue circostanze attuali e le sue intenzioni nel raccontare il miracolo del ragazzo assassinato agli altri pellegrini in viaggio verso Canterbury — che forniscono spiegazioni del suo apparente antisemitismo vizioso ma altamente personalizzato e de suo utilizzo inconscio dei tradizionali ''topoi'' dottrinali per esprimere dolorose caratteristiche umilianti dell'abuso infantile. Diventa così chiaro che Geoffrey Chaucer, piuttosto che odiare lui stesso gli ebrei, cerca invece, se non di esonerarli da tutti i crimini di cui sono accusati, che si tratti dell'antica accusa di deicidio o di profanazioni rituali e omicidi nel tempo presente, almeno di fornire circostanze attenuanti, provocazioni e condizioni attenuanti.
 
È infatti la fissazione orale nel canto della Priora e soprattutto nei suoi commenti personali agli altri pellegrini, commenti che accennano a tali abusi nella sua adolescenza, un'interferenza da parte di qualche maschio adulto più anziano che la costringe a compiere un atto insopportabile, incomprensibile, qualcosa che lei ora ricostruisce, prima in termini accettabili come l'allattamento materno della madre Maria al Cristo bambino, e più tardi, in un linguaggio più ripugnante, come l'atto osceno contro il giovane corista da parte degli ebrei demoniaci:
{{q|For nought oonly thy laude precious<br/>
Perfourmed is by men of dignitee,<br/>
But by the mouth of children thy bountee<br/>
Parfourmed is, for on the brest soukynge<br/>
Sometyme shewen they thyn heriyinge.|''Prioress’s Prologue (PP)'', 455-59}}
La costruzione obliqua, probabilmente inconscia, della sua memoria repressa continua poche dozzine di righe dopo:
{{q|... I ne may the weighte nat susteene;<br/>
But as a child of twelf month oold, or lesse,<br/>
That kan unnethes any word expresse,<br/>
Right so fare I...|''PP'', 483-86}}
Così, in questa città musulmana asiatica senza nome, popolata da minoranze cristiane ed ebraiche, il crimine immaginato viene commesso in reazione al canto ossessivo e probabilmente stonato del bambino di ''[[w:Alma Redemptoris Mater|Alma redemptoris]]'', un inno latino che memorizza ma non può interpretare dal latino:
{{q|Nought wiste he what this Latyn was to seye,<br/>
For he so young and tender was of age.<br/>
But on a day his felawe gan he preye<br/>
T’expounden hym this song in his langage,<br/>
Or telle hym why this song was in usage;<br/>
This preyed he hym to construe and declare<br/>
Ful often tyme upon his knows bare.|''Prioress’s Tale (PT)'', 523-29}}
La postura in ginocchio che implora il ragazzo più grande di lasciarlo entrare nel mistero dell'inno può essere interpretata sulla falsariga di un doppio senso di abuso sessuale orale, forse, se il ''De planctu naturae'' di [[w:Alano di Lilla|Alain de Lille]] è corretto, comune in tutte le scuole maschili di chiesa.
 
Ma forse più significativo di tutti, il crimine e le sue conseguenze indicano l'ossessione della Priora per l'oralità e la sporcizia, e quindi suggeriscono la redenzione che cerca dal suo stesso senso di violazione e impotenza di bambina nella sanguinosa punizione che invoca contro gli ebrei. Perché è quando il ''"litel child"'' canta ''"[t]wies a day"'' camminando da e verso la scuola attraverso il quartiere ebraico, un canto che gli ebrei aborriscono come "again [their] laws reverence", che cospirano l'"omicidio". Uno di loro esegue il compito e poi, dopo aver ucciso il ragazzo, gettano il suo corpo in ''"a privee place"'', in un ''"aleye"'' e dentro ''"a pit"''. Questo sito è anche chiamato "a wardrobe... Where as thise Jewes purgen here entraille" (''PT'', 572-73). Basti ricordare la poesia di Yeats sul paradosso – derivato da Agostino – riguardo al luogo dell'amore (in una donna) che è anche il luogo degli escrementi per seguire la logica inconscia ma tradizionale della ''Prioress’s Tale''.
 
Dopo che il suo cadavere insanguinato è stato gettato nella latrina comune, il bambino continua a cantare il suo inno, come se il suo spirito si fosse trasformato nelle stesse parole e melodia della canzone che non riusciva a capire in senso razionale. Anche quando l'Abate locale e altri assistenti sacerdotali portano il suo corpo in chiesa e lo mettono su una bara perché l'intera congregazione lo adori, il canto persiste. L'Abate chiede a nome della Santissima Trinità che il ragazzo spieghi perché la sua voce continua dopo la morte.
{{q|"My throte is kut unto my nekke boon,"<br/>
Seyde this child, "and as by way of kynde<br/>
I should have dyed, ye, longe tyme agon.<br/>
But Jesu Crist, as ye in books fynde,<br/>
Wil that his glorie laste and be in mynde,<br/>
And for the worship of his Mooder deere<br/>
Yet may I synge O Alma loude and cleere.|''PT'', 649-55}}