Guida maimonidea/Forma e contenuto: differenze tra le versioni
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R. Hayyim Soloveitchik, che non accettava questo tipo di spiegazione, cercava di chiarire la differenza in modo più sostanziale, proponendo che ci fossero in realtà due tipi di ''kavanah''. Sentenziando innanzitutto che la preghiera senza ''kavanah'' non era preghiera, Maimonide usava il termine ''kavanah'' a significare una consapevolezza di stare davanti a Dio. Maimonide stesso lo affermò quando scrisse: "Come si ottiene l'intenzione corretta? Uno deve liberare la mente da tutti i pensieri e vedersi come se fosse dinanzi alla presenza Divina. Quindi, uno dovrebbe sedersi per un po' prima di pregare in modo da concentrare la propria mente, e poi pregare dolcemente e in maniera supplichevole" ("Leggi sulla Preghiera e la Benedizione Sacerdotale", 4, 16). In seguito però, quando scrive del requisito minimo — che uno abbia ''kavanah'' solo durante la prima benedizione — egli usa il termine in senso diverso, a significare attenzione al significato e alle parole del passo che si recita.<ref name="Hayyim"/>
C'è una differenza pratica tra questi due tipi di ''kavanah''. Uno si può alzare in piedi a pregare con la sensazione di trovarsi davanti a Dio — la forma di ''kavanah'' richiesta affinché la preghiera sia considerata preghiera — senza dirigere necessariamente la propria attenzione a quello che significhino le parole. Di conseguenza, l'esigenza che uno stia attento al significato delle parole è limitata alla prima benedizione; per tutto il resto della preghiera, la persona adempie al suo obbligo anche senza prestare attenzione alle parole fintanto che rimanga consapevole di trovarsi di fronte a Dio. Seguendo questa distinzione, il nipote di R. Hayyim, R. '''Joseph B. Soloveitchik''', creò un nuovo termine concettuale — ''qiyyum she-be-lev'' (lett., adempimento nel proprio cuore) — per riferirsi a quei comandamenti in cui ''kavanah'' è un elemento determinante dell'azione richesta e non solo una condizione di eseguirla appropriatamente. Si può ragionevolmente discutere, per esempio, se una persona che prende un ''[[w:lulav|lulav]]'' durante Sukkot senza ''kavanah'' abbia ugualmente adempiuto al suo obbligo. Tuttavia, quando si tratta di preghiera, è inconcepibile che l'obbligo sia considerato adempiuto, poiché la sostanza della preghiera è il trovarsi davanti a Dio e ''kavanah'' è l'essenza dell'adempimento del comandamento.<ref name="Hayyim"/><ref name="Pray"/>
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