Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Egitto-2: differenze tra le versioni

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Quanto ai materiali, la dotazione non avrebbe potuto essere più eterogenea, creando difficoltà soprattutto nelle artiglierie. Già operando entro i propri confini questo poteva essere un problema di logistica, ma diventava un incubo se si operava ben distanti dalle proprie basi, come spesso accadeva agli egiziani. Infatti, vi erano migliaia di soldati all’epoca, impiegati ad di fuori dell’Egitto, per esempio in Sudan ma ancora di più in Irak, a favore degli irakeni contro gli iraniani. Pare che diversi Mirage 5 egiziani fossero parte del corpo di ‘volontari’. Altri soldati egiziani erano presenti in Oman, in Zaire, come consiglieri militari in parecchi stati arabi, ma con l’accortezza di mascherarne la presenza il più possibile, perché per quanto importante fosse l’Egitto per la regione, i suoi accordi con Israele l’avevano reso decisamente impopolare negli anni ’80.
 
Le forze corazzate principali erano raggruppate nelle 3 divisioni corazzate, ciascuna su una brigata corazzata e due meccanizzate. Esse avevano un misto di carri provenienti da Cina, URSS, Usa, e persino Romania. Il totale era di 860 T-54/55 e 600 T-62, ma vi erano anche i carri M60 ultima versione (A3, con visori notturni, telemetro laser, stabilizzazione dell’armamento) in ragione di 250 esemplari, chiamati localmente AM-60, e altri 190 in ordinazione. I carri rumeni M-77, riconoscibili dai normali T-55 per le sei ruote portanti, vennero forniti forse negli ultimi anni ’70 ma non ebbero successo in quanto pur costando poco e rappresentando un progresso tecnico, erano di costruzione molto scadente, e ben inferiori agli originali sovietici. La forza corazzata era aiutata dalla fanteria, che aveva 200 BMP-1 e circa 2500 APC dei tipi sovietici BTR-50, 60, 152. Anche qui vi era in programma una importante modernizzazione, con 300 nuovi M113 consegnati e 750 in ordinazione, per non parlare delle versioni speciali come i portamortai. L’artiglieria era un'altra formidabile componente dell’Esercito, ma essa era plagata dai problemi maggiori in termini di varietà dei tipi e delle necessarie munizioni. Si partiva dall’85 mm per arrivare al 180, specialmente con i cannoni ed obici da 122 e 152mm152 mm.
 
A proposito dei pezzi da 180, si trattava degli S-23. Proprio dopo la Guerra del Kippur si scoprì che questi enormi cannoni d’artiglieria, derivati da modelli navali, non erano da 203mm come si era sempre pensato, ma da 180 mm. Questo poco influì sul fatto che con una gittata di oltre 30 km, e perfino oltre 40 con proiettili razzo, queste artiglierie erano superiori ad ogni altro pezzo schierato in occidente. La varietà di artiglierie era tale che vi erano non meno di 13 modelli nei calibri di cui sopra, a cui si aggiungevano 5 tipi di lanciarazzi, i razziFROG e tre tipi di mortai pesanti. L’unificazione era ancora lontana, ma ci si stava lavorando alacremente, per far sì che questi 1500 pezzi d’artiglieria fossero sostituiti da nuovi semoventi, e anche da cacciacarri con pezzo da 105mm. La difesa controcarro, affidata ancora prevalentemente a materiale sovietico come i missili AT-3 Sagger, ma erano in programma non meno di 6000 nuovi missili controcarro a lungo raggio: 1500 TOW, 2500 Improved TOW (3750 m di gittata anziché 3000), e 2000 potenti missili Swingfire britannici (anche se probabilmente ancora della versione a comando manuale).
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La serie di mezzi corazzati egiziani si incrocia con quella delle artiglierie. A suo tempo (anni '80) gli egiziani costruirono un semovente antiaereo basato sull'M113 americano, con una torretta armata di un cannone binato da 23mm e due lanciamissili binati SA-7. Quanti di questi economici semoventi antiaerei siano stati realizzati, sul totale di 1800 M113 ricevuti dall'Egitto, non è chiaro.
 
Altre realizzazioni riguardano i cannoni semoventi SP122. Si tratta di obici D30, efficaci e relativamente potenti artiglierie da 122mm122 mm di cui l'Egitto ha ottenuto la licenza di costruzione da parte dell'URSS (o, in ogni caso, ne ha intrapreso la produzione). Essi sono armi trainate, e per accontentare le esigenze di semoventizzazione l'Egitto decise di ordinarne una versione semovente. Anziché di prendere ad esempio quanto già esisteva, ovvero il 2S1 sovietico con obice nella torretta, si decise di assegnare alla BMY americana e alla RO inglese la progettazione di due semoventi dotati di artiglieria in casamatta anteriore. Perché? Verosimilmente, per ottenere un mezzo che anche se privo di brandeggio a 360 gradi (non strettaemnte necesario per un semovente campale) sia molto più leggero ed economico. La BMY, come prevedibile, ha presentato un sistema basato sullo scafo dell'M109A2, che produce e che sarebbe il complemento ideale per la logistica. La Royal Ordnance ha invece presentato un mezzo fatto di più pesante ma meno costoso acciaio saldato (anziché alluminio), con una struttura più compatta e la possibilità di diventare il capostipite di una famiglia di nuovi mezzi. Entrambi i contendenti sono stati presentati nel 1984. Un altro programma era per un cannone da carro calibro 105 su scafo di blindato tedesco, una sorta di cacciacarri tipo un SU-100 ammodernato.
 
Per le artiglierie, da ricordare sono soprattutto i lanciarazzi. I razzi balistici in cui l'Egitto si è impegnato sono stati essenzialmente di due calibri, da 80 e da 122mm122 mm. In origine, gli egiziani producevano i razzi del vecchio BM-13-16 da 132mm132 mm, a cui ha fatto seguito una versione del molto più moderno BM-21 con un lanciatore da 30 colpi per l'autocarro leggero, giapponese, Isuzu 6x6 da 2,5 t. Anche la versione standard, con l'autocarro ZIL da 3,5 tonnellate, è stata prodotta.
 
Poi sono arrivati i razzi originali, di una serie notevole di modelli. Quelli da 80 mm sono di vario tipo: uno è il VAP da 12 colpi, sistemato su un veicolo 4x4 leggero, con razzi da 1,5m e 12 kg di peso, testate HE o illuminanti e una portata di 8 km. La versione speciale per cortine fumogene è sistemata su lanciatori a 12 colpi su mezzi corazzati Walid. Possono creare una cortina lunga 1000 m anche per 15 minuti di tempo, con vento favorevole. Questo fatto non ha più grande importanza con le camere termiche dei moderni mezzi militari, ma prima (e anche adesso, se si tratta di cortine speciali) era estremamente utile, tatticamente, coprire un'avanzata o una ritirata con un tale, semplice sistema di lancio. Un'altra installazione è il lanciatore quadruplo su ogni lato della torre di un T-62. Il razzo è in entrambi i casi, il nebbiongeno D-30, 1,51m di lunghezza e 3 km di raggio. È invero insolito che si doti un carro di lanciatori di cortine nebbiogene del genere, invece dei lanciagranate a corto raggio: quasi sembra, che l'obiettivo non sia tanto coprire il mezzo (dotato anche di sistema di iniezione gasolio nei tubi di scarico, per creare cortine fumogene continue), ma accecare l'avversario, con un raggio utile paragonabile a quello delle migliori armi terrestri come cannoni e missili.
 
Di caratteristiche ben più sostanziose sono i razzi Sakr. Questi son i Sakr-18 e i Sakr-30. Si tratta di razzi da 122mm122 mm, caratterizzati da bombette cluster in alternativa a quella normale HE. Il modello 18 ha, per l'appunto, tale gittata massima (in km) e si tratta di un sistema affine al tipo sovietico. Pesa 67 kg per 3,25 m e arriva a 18 km con una testata che può essere una da 21kg a subproietti con 28 bombe antipersonale o 21 controcarri. Nonostante i problemi legati alla sicurezza, le salve di questo tipo d'arma sono molto più efficaci nel saturare un obiettivo che con le semplici HE, efficaci contro un carro solo in caso di colpo diretto. Le versioni sono da 21, 30 o 40 razzi.
 
Il modello Sakr-30 non è nuovo solo in termini di gittata, ma anche di propellente, con un nuovo preparato a grana finissima invece che a doppia base, e un motore a razzo leggero (in alluminio). La gittata aumenta quindi dai già notevoli 20 km del BM-21 a 30 km, superando quasi tutte le artiglierie convenzionali. La tipologia è varia: i razzi da 2,5m hanno una testata HE da 17,5 kg. I razzi medi hanno una testata da 23 kg per una massa di 61 kg e 3,1 m di lunghezza. Possono trasportare 35 bomblets antiuomo o 28 controcarro. Queste ultime possono perforare oltre 80 mm di corazza, mentre le bombette antiuomo sono efficaci nel raggio di 15m. Una salva da 40 razzi può quindi lanciare 1440 o 1120 bomblets saturando un'area novevole, anche di migliaia di m<sup>2</sup> (molto teoricamente, ogni bomblet controcarro vale per circa 20 m<sup>2</sup>, e ogni arma antiuomo per 800). I razzi più lunghi, da 3,16 m e 63 kg, ha una gittata di 30 km per una testata da 24,5 kg contenente 5 mine controcarro.