Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Italia: esercito 6: differenze tra le versioni

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Come gli americani del CST ovvero le Special Forces incaricate del supporto ravvicianto con ruoli di controllo avanzato, quelli del 185° sono usati per compiti di direzione di tiro e inflitrazione, dialogando con gli aerei e indicando gli obiettivi da colpire. Questo richiede molta preparazione sia fisica, sia tecnica, sia culturale, per esempio con l'uso corrente dell'inglese Tra l'altro è sempre possibile che l'indicatore sia scambiato per l'indicato e quindi sia colpito il designatore laser piuttosto che l'oggetto da questo illuminato (come è successo in Afghanistan): infatti da un punto di vista del sensore di acquisizione bersagli, non c'è molta differenza tra la sorgente e il riflesso del laser.
 
Quanto ai materiali, l'indicazione degli obiettivi attualmente è fatta soprattutto con i sistemi di mira laser. Questi erano presenti nel caso del 185imo con il GLTD, Ground Laser Target Designator, che era forse il miglior sistema al mondo, specie per la potenza del fascio laser. Ma si trattava di un apparato enormemente pesante e macchinoso, con dimensioni non indifferenti e un peso di ben 40 kg. Anche se ripartibili in 3 carichi da 13 l'uno, è evidente che questo sistema, adatto a veicoli, è tutt'altro che ideale per fanterie in missione che devono muoversi a piedi, e richiede team piuttosto numerosi visto che non si poteva certo pretendere che un operatore dovesse sobbarcarsene il peso e la mole da solo. In pratica solo per questo sistema servivano 3 operatori: uno portava il sistema designatore, uno quello diosservazione, uno il basso e tozzo trippiede. Ma si trattava pur sempre di aggeggi grossi e piuttosto delicati, che erano davvero inadatti per un impiego del genere, sperabilmente si sarebbe comprato poi un sistema molto meno ingombrante e limitante (oltre al designatore bisognava portare visori, radio, armi, e provviste per una settimana -10 giorni di permamenzapermanenza in zona). Non bastava, perché c'era anche un telemetro con capacità IL, binocolo Steiner 7x50 con bussola, GPS Garmin 12, radio HF 178 e VHF 633, e questa sola aveva un peso di ben 13 kg. In acquisizione risultavano anche il telemetro laser Litton Mk.VII (per quanto grosso, il designatore GLDT non consentiva nemmeno la telemetria..), NVG AN/PVS-15 monoculari e AN/PVS-7 binoculari, e pare anche una camera termica. Chiaramente tutto questo materiale finisce per rendere necessario un team tutt'altro che snello, e anche se il compito e il motto è 'vedere e non essere visti' è chiaro che un conto è un team di 2-3 elementi, un conto uno di 6-8 che probabilmente è il minimo per manovrare tutte queste apparecchiature dal peso complessivo di dozzine di kg, a cui si aggiungono mitragliatrici MINIMI (segno che di fatto si tratta di una attività di squadra), fucili AR , pistole Beretta 92FS, anche fucili per tiratori scelti. I Veicoli erano i Land Rover Defender, i VM-90, gli ACP, tutti mezzi di importanza pressoché nulla in azioni FAC e HUMINT dietro le linee nemiche.
 
Per fare parte di questa piccola (nonostante il nome di reggimento) ed efficiente unità operativa era richiesta una meticolosa preparazione anche fisica tipo marcia zavorrata con zaino da 20 kg di 7 km in un'ora al massimo, 2000 metri in 9 minuti di corsa, galleggiamento in acqua con la tuta da combattimento (chiaramente senza zavorra) per almeno 12 minuti, 36 piegamenti sulle braccia, altrettanti addominali, sette trazioni alla sbarra. I primi due corsi sono stati fatti entro il 185°, poi dal 2002 si è aperta la possibilità a tutti i 'folgorini' volontari, circa 120. Dopo le prove iniziali ne veniva perso un terzo e un altro entro il quinto mese di addestramento. Il corso basico veniva attuato a Cesano, alla Scuola di Fanteria, e durava 4-5 mesi, con tutte le caratteristiche base del combattimento, topografia etc., ma non prima di un mese al CAPAR di Pia per il brevetto di paracadutista militare (per chi non l'avesse avuto ancora). Altri 4-5 mesi per il corso di specializzazione per la parte 'specialistica' della missione. C'è un po' di tutto, incluso quello di sopravvivenza, evasione e fuga, dove veniva usata la scuola di Furbara dell'AM, almeno come supporto, osservazione d'artiglieria con la scuola di Bracciano, e persino il corso di resistenza agli interrogatori, con un non meglio precisato 'personale esterno'. Poi vi è un'esercitazione alla fine del corso, e se si supera tutto arriva l'incarico 80/G ovvero di osservatore e acquisizione obiettivi. Questo il primo anno, poi ne segue un secondo di 'amalgama', apprendistato, corsi per addestramento montano invernale ed estivo, incluso sci e roccia basici, quello di Mobilità Anfibia dal RAFOS del Col Moschin o dal più ovvio Rgt Lagunari. Per il resto vi erano anche corsi come quello di tiratore scelto (SCUF Cesano), inglese (SLEE Perugia) e svariati altri, fino ai corsi di azione in pattuglia alla scuola NATO International Special Training Center ISTC a Pfullendorf, in Germania, con varie possibilità della durata di 3-4 settimane, tipo quello medico, tiratore scelto, combattimento in aree chiuse etc.