Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Spagna-2: differenze tra le versioni

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Interessata da sempre più al fronte africano che a quello europeo, per via dei problemi che ha avuto col Marocco e le ex-colonie, la Spagna ha avuto molto interesse di tutelare i suoi traffici economici vist oche i suoi traffici sono per il 90% navali; del resto, con i Pirenei come punto di congiunzione con il resto d'Europa, non c'è molto da stupirsene. Con la fine degli anni '80 il piano 'Alta Mar' ha previsto 3 gruppi di combattimento, e due di questi sarebbero stati incentrati su di una portaerei, mentre il terzo su navi anfibie. Questo sisgnificava due portaeromobili, che la Spagna non riuscì ad ottenere per ragioni economiche; nondimeno la sua modernizzazione è stata più rapida e costosa: dopotutto doveva controllare l'asse Baleari-Gibilterra e Canarie.
 
Naturamente la flotta, tradizionalmente, era anche necerraria anche per azioni 'diplomatiche', la vecchia 'politica delle cannoniere' adesso chiamata 'gestione delle crisi', specie in ambito multinazionale ed europeo. Non casualmente, infatti, la Spagna ha aderito da subito all' EUROMARFOR, una specie di 'task force' da far operare, non su base permamentepermanente, in base alle direttive dell'Unione Europea Occidentale (all'epoca c'era ancora bisogno di specificare di quale Europa si stesse parlando), ma utilizzabile anche per ambito di operazioni NATO.
 
Tornando alla Marina, questa aveva 29.000 uomini, e di questi oltre 6.700 erano della Fanteria di marina.