Ebraicità del Cristo incarnato/Sofia: differenze tra le versioni

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[[File:Philo.jpg|159px|left|thumb|<small>[[w:Filone di Alessandria|Filone di Alessandria]]</small>]]
Come per l'autore del ''[[w:Libro della Sapienza|Libro della Sapienza]]'', così anche per Filone d'Alessandria il [[w:identità di genere|genere]] [[w:femminile|femminile]] di ''Sofia'' si rivelò particolarmente complesso. Poiché, come donna, ''Sofia'' rappresentava l'antitesi di tutto ciò che Filone considerava più degno di lode. Studi passati hanno documentato bene questo fenomeno.<ref>Per altri studiosi, oltre ai succitati, che hanno sottolineato la maniera negativa in cui Filone rappresenta entità che sono femminili, o donne in particolare, cfr. Mendelson, ''Secular Education'', 25–46, part. 28; Sly, ''Philo’s Perception of Women''; Schüssler Fiorenza, ''Jesus: Miriam’s Child'', 137–139; Ringe, ''Wisdom’s Friends'', 43; Hoek, "Endowed with Reason", 74; Conway, "Gender and Divine Relativity", 471–491; D’Angelo, "Gender and Geopolitics", 63–88, part. 63–66, 81–82. Un'inaspettata eccezione sorge nell'"interpretazione allegorica" di Hannah (''Ebr.'' 143–52), in cui, come sostiene [http://scottdmackie.blogspot.com/ Scott D. Mackie], "incontriamo un'approvazione e lode della ''praxis'' mistica sensuale e appassionata di una adepta mistica femmina". Cfr. Mackie, "The Passion of Eve", 141–163, part. 141.</ref> Già negli anni ’70, ad esempio, Richard Baer Jr. attirò l'attenzione sulle descrizioni "peggiorative" fatte da Filone riguardo a figure femminili, come [[w:Sara (Bibbia)|Sara]], [[w:Agar (Bibbia)|Agar]] e [[w:Rebecca (Bibbia)|Rebecca]]; Filone sottolineava la "debolezza naturale e suscettibilità della donna" (''QG'' 1.37, 1.43, 1.45, 1.46, 3.3), associando la donna biblica con particolari mali e vizi (''Det.'' 50, ''Post.'' 34), e si soffermava sulla "inferiorità delle femmine rispetto ai maschi"(''Leg.'' 1.200–201; ''QE'' 1.7; ''QG'' 1.25, 27; ''Fug.'' 51).<ref>Baer Jr., ''Philo’s Use of the Categories Male and Female'', citazioni rispettivamente da 40 e 41, ma cfr. anche 40–44. In effetti, questo è l'argomento di tutta la sua opera. Si noti che sottolinea anche i punti in cui Filone impiega "terminologia femminile in stretta congiunzione con espressioni fortemente peggiorative come per es.: apatica, malata, ridotta in schiavitù; debole, snervata (κατεαγώς), effeminato; malvagia, servile; lenta; abituata ad essere ingannata, simile alle passioni bestiali; vizio, passione; ingiustizia delle moltitudini; opinioni vane; morbosa, morte, tutto ciò che è vile, l'elemento più imperfetto e ignobile, trasgressioni e illegalità, inizio del male, depravazione, notte, oscurità, una massa mista, [e] si compiace di essere una furfante", 42, con note 3-12 come riferimenti.</ref> Più recentemente, [https://marenniehoff.huji.ac.il/ Maren Niehoff] ha sostenuto che Filone affermava che certe concrescenze femminili in una persona — che si tratti di un uomo o di una donna — necessitassero di essere eliminate in modo tale che detta persona potesse ottenere una forma più pura (vale a dire, maschile). In particolare, Niehoff ha dimostrato in che modo Filone allegorizzi la circoncisione di Abramo in modo tale da farla diventare "un'escissione del superfluo e di conseguenza delle concrescenze femminili sull'intelletto".<ref>Niehoff, "Circumcision as a Marker of Identity", 95–96.</ref> Ma Sharon Lea Mattila ha forse forse meglio articolato la preferenza di Filone per il "[[w:maschile|maschio]]" rispetto a ciò che è "[[w:femminile|femmina]]", quando scrive:
{{q|Ma il "maschio" in Filone non è semplicemente asessuato. Tutte le qualità universali che Filone considera più ammirevoli sono incluse nella categoria del "maschile": il razionale, l'ideale noetico e incorporeo, il celeste, indivisibile e immutabile, il principio attivo. I loro opposti sono classificati come "femminili": l'irrazionale, il sensibile e materiale, il terreno, divisibile e mutevole, il principio passivo. La superiorità di ciò che è "maschio" su ciò che è "femmina" è uno dei principi applicati più coerentemente applicati nel pensiero di Filone.<ref>[https://www.jstor.org/stable/1510136?seq=1 Mattila, "Wisdom"], 106.</ref>386}}
Come dimostra il lavoro di Mattila, il trattamento preferenziale del maschio rispetto alla femmina crea un mondo in cui le norme di genere sono costruite in opposti polemici. Essere "maschio", per Filone, "non è semplicemente [essere] asessuato", ma un distinto privilegio di tale genere rispetto a quello della "femmina".<ref>[https://www.jstor.org/stable/1510136?seq=1 Mattila, ''ibid.'']</ref> Come l'autore del ''Libro della Sapienza'', quindi, ma in misura ancora maggiore, le opinioni ellenistiche negative sulla donna influenzarono profondamente le percezioni di Filone riguardo al genere. In effetti, le dichiarazioni aspre e deprecatorie di Filone sulle donne in generale, e sul [[w:femminile|genere femminile]] in particolare, costituiscono una delle categorie più persistenti che emergono in tutta la sua vasta ''oeuvre''.
 
 
 
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[[Categoria:Ebraicità del Cristo incarnato|Sofia]]