Ebraicità del Cristo incarnato/Melchisedec: differenze tra le versioni

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Qui, sebbene apparentemente citando le parole di Isaia, l'autore sostituisce intenzionalmente il nome di Melchisedec con quello di YHWH (יהוה) in modo che invece di essere l'anno di grazia del Signore (יהוה), sia l'anno di favore di Melchisedec. In questo modo l'autore fonde il Signore con Melchisedec, in modo che quest'ultimo diventi la manifestazione visibile del primo, la controparte umana del Dio di Israele.
 
L'autore di ''11QMelch'' arriva a questo punto saliente attraverso una serie di citazioni scritturali nei versi precedenti, che rendono più sottile la connessione tra Melchisedec e Dio. La prima di queste interpretazioni più banali sorge in ''11QMelch'' 2.2-4, in cui l'autore cita {{passo biblico2|Levitico|25:13}}, che si riferisce alla liberazione associata all'anno giubilare, nonché da {{passo biblico2|Deuteronomio|15:2}}, che si riferisce all'anno sabbatico di remissione del debito. Nel contesto di entrambi questi passi, il testo biblico originale chiarisce che tali atti di liberazione e di remissione del debito sono associati a Dio (יהוה). Ma nell'interpretazione di questi testi, l'autore suggerisce che è Melchisedec a causare questi atti di liberazione (''11QMelch'' 2.4-9).<ref>Da notare che ''11QMelch'' 2.4 incornicia l'interpretazione di questi due testi biblici con le parole "la sua interpretazione (פשרו)".</ref> Nel caso della prima citazione, l'autore suggerisce che Melchisedec (e non YHWH) proclama sia la libertà per i prigionieri e poi li libera (cfr. ''11QMelch'' 2.4-6). Il fatto che l'autore ponga questo manto su Melchisedec è particolarmente sorprendente perché nella Bibbia ebraica YHWH è colui che libera i prigionieri, riportandoli alla loro terra natale (cfr. Deut. 30:3; Salmi 53:7; 126:1; 146:7; Ger. 23:3; Ezec. 34:13; 37:21; Tob. 13:10). In secondo luogo, in ''11QMelch'' 2.8, l'autore fa intendere che è Melchisedec, e non "Dio", a espiare i peccati del popolo. Per chiarire questo punto, l'autore ''in primis'' propone il tema dell'espiazione affermando che tutti coloro che sono associati al "destino di Melchisedec (גורל מלכי צדק)" riceveranno espiazione per i loro peccati (''11QMelch'' 2.8). In questo contesto sembra che Melchisedec sia l'argomento del verbo successivo "espiare (לכפר)" -
(''11QMelch'' 2.8), suggerendo che egli agisce qui al posto di Dio. Di conseguenza, in entrambi gli atti di liberazione ed espiazione, l'autore di ''11QMelch'' confonde lo status di Melchisedec con quello di Dio facendo partecipare attivamente Melchisedec e facendogli compiere azioni che in genere sarebbero riservate al solo Dio d'Israele.