Ebraicità del Cristo incarnato/Melchisedec: differenze tra le versioni

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= Secondo caso studio: il Manoscritto di Melchisedec (''[[:en:w:11Q13|11QMelch]]'') =
Seleziono un testo trovato tra i reperti archeologici dei Rotoli del Mar Morto, vale a dire ''11Q Melch'',<ref>La prima pubblicazione di questi frammenti fu data da A. S. van der Woude, "Melchisedek als himmlische Erlösergestalt in den neugefunden eschatologishen Midraschim aus Qumran Höhle XI", ''OTS'' 14 (1965): 354–373. L'edizione più usata è stata pubblicata quale parte delle ''Discoveries of the Judean Desert'' da Florentino García Martínez, Eibert J. C. Tigchelaar e van der Woude, curr. ''Manuscripts from Qumran Cave 11 (11Q2-18, 11Q20-30)''. ''DJDe'' XXII (Oxford: Clarendon, 1996). Per informazioni biografiche in altre edizioni che sono state pubblicate, si veda Eric F. Mason, ''‘You Are a Priest Forever’: Second Temple Jewish Messianism and the Priestly Christology of the Epistle to the Hebrews'', ''STDJ'' 74 (Leiden: Brill, 2008), 138–190, partic. 169 nota 79.</ref> come mio secondo caso studio relativo all'antica percezione ebraica del Sommo sacerdote, non solo perché discute la figura sacerdotale di [[w:Melchisedec|Melchisedec]], ma anche perché – come gli altri testi ebraici su cui ho indagato durante questa studio – risale agli inizi dell'era volgare.<ref>Van der Woude, per esempio, sostiene che il testo dovrebbe essere datato verso il Periodo Erodiano, basandosi su informazioni prese da una teoria paleografica sviluppata inizialmente da Frank Moore Cross. Si veda "Melchisedek", 357; cfr. Rick Van de Water, "Michael or Yhwh? Toward Identifying Melchizedek in 11Q13", ''JSP'' 16.1 (2006): 75–86, part. 85–86. Per argomentazioni su una datazione precedente, si veda il dibattito riportato da Eric Mason, "You Are a Priest Forever", 170, note 85–87.</ref> Pertanto, il modo in cui l'autore di ''11Q13'' descrive Melchisedec quale incarnazione di Dio può essere confrontato costruttivamente con altre versioni ebraiche contemporanee di questo fenomeno. In contrasto con la rappresentazione di Jaddua fatta da Flavio Giuseppe come una forma di Dio materializzata in terra, ad esempio, l'autore del Rotolo di Melchisedec (''11Q Melch'') complica lo ''status'' del suo Sommo sacerdote mediante una serie di allusioni bibliche che confondono la condizione di Melchisedec con quella di Dio.<ref>[310]</ref>Studio Qui,passati inhanno undiscusso testose sulla decimofigura edi ultimoMelchisedec Giubileosia un angelo, MelchisedecYHWH non(cioè èDio), semplicementeo entrambi contemporaneamente. Significativi sostenitori della teoria secondo cui Melchisedec funziona come una figura umanaangelica e intermedia, maintesa come l'angelo Michele o in un ruolo simile, includono Van der Woude, "Melchisedek", 369; Florentino García Martínez, 'entità'Qumran cheand partecipaApocalyptic'' alla(Leiden: divinitàE. diJ. DioBrill, in1992), un176; contestoJames escatologicoVanderKam, di''The tipoDead Sea Scrolls Today'' (Grand Rapids: Eerdmans; London: SPCK, 1994), bellico171. EgliIn èuna apubblicazione caposuccessiva, tuttavia, Florentino García Martínez osserva che l'autore di un''11QMelch'' esercitonon definisce lamai nazioneesplicitamente deiil santiprotagonista dicome Dioangelo. InsiemeCfr. aiFlorentino FigliGarcía della luceMartínez, conduce"Las unatradiciones battagliasober cosmicaMelquisedec controen Beliallos emanuscriptos lede sueQumrán", ''Biblica'' 81 (2000): forze70–80. AllSi veda anche David Flusser, 'interno'Judaism diand questothe contestoOrigins escatologicoof marzialeChristianity'' (Gerusalemme: Magnes/Hebrew University, 1988), 188. F. Manzi è il ruolopiù notevole sostenitore dell'identificazione di MelchisedecMelchizedek ècome chiaroYHWH, vedi F. Manzi, ''Melchisedek e l'angelologia nell'epistola agli Ebrei e a Qumran'' (AnBib, 136; Roma: devePontificio essereIstituto ilBiblico, giudice1997), partic. 65-96. escatologicoParimenti, coluiVan chede staWater alha postorecentemente cercato di Dioconciliare equeste chedue compieposizioni. laVedi vendetta"Michael dio DioYhwh?" 75-86.<br/>
Anche se concordo con l'impulso di riconciliare queste posizioni, a mio avviso, in entrambi i modi in cui lo si esamini, l'autore di ''11QMelch'' presenta intenzionalmente il suo Sommo sacerdote come stesse al posto del sommo Dio di Israele, partecipando agli atti che, nel Bibbia ebraica, solo la divinità suprema di Israele poteva fare. Quindi, tramite questi atti partecipativi, egli può essere considerato anche divino. Inoltre, non sono d'accordo con l'impulso negli studi passati di ritenere che le figure intermedie divine dovessero necessariamente essere figure angeliche. Come ho discusso in tutto questo mio studio, la letteratura ebraica del Secondo Tempio descrive spesso esseri umani particolarmente giusti – Mosè o Enoch o l'enigmatico "Figlio dell'Uomo" – come incarnazioni del divino in terra o come sottoposti al processo di apoteosi, quindi il passaggio verso un intermediario angelico non è necessario. Inoltre, per quanto riguarda il testo qui in esame, sebbene l'autore di ''11Q13'' collochi chiaramente il suo protagonista in un contesto escatologico, non si fa menzione esplicita del fatto che sia un angelo. Piuttosto, in questo testo penso che l'autore attinga intenzionalmente ai detti riferimenti biblici sulla figura di Melchisedec, entrambi i quali presentano una figura umana e quindi, in modalità interpretativa di tipo ''[[:en:w:pesher|pesher (פשר)]]'', utilizzi una serie di altri riferimenti scritturali per fondere il suo ruolo e identità con quello di Dio.</ref> Qui, in un testo sul decimo e ultimo Giubileo, Melchisedec non è semplicemente una figura umana, ma un'entità che partecipa alla divinità di Dio in un contesto escatologico di tipo bellico. Egli è a capo di un esercito — la nazione dei santi di Dio. Insieme ai Figli della luce, conduce una battaglia cosmica contro Belial e le sue forze. All'interno di questo contesto escatologico marziale, il ruolo di Melchisedec è chiaro: deve essere il giudice escatologico, colui che sta al posto di Dio e che compie la vendetta di Dio.
 
Questa rappresentazione di Melchisedec (מלכי צדק) differisce dai precedenti ritratti trovati nella Bibbia ebraica, che lo presentano come una figura umana enigmatica, sacerdotale ma regale, che opera sempre all'interno del reame terreno.<ref>Oltre alla Bibbia ebraica, altri riferimenti o allusioni a Melchisedec si trovano in 1QapGen<sup>ar</sup> 22.12–17; Flavio Gius., ''Ant.'' 1.179–81; ''G.G.'' 6.438; Filone, ''Abr.''235; ''Congr.'' 99; ''Leg.'' 3.79–82; ''2 En.'' 69–73. Cfr. Mason, ‘You Are a Priest Forever,’ 138–90; Eric F. Mason, "Melchizedek Traditions in Second Temple Judaism", in ''New Perspectives on 2 Enoch: No Longer Slavonic Only'', curr. Andrei A. Orlov e Gabriele Boccaccini (Leiden: Brill, 2012), 343–368, part. 343–453; Charles Gieschen, "Enoch and Melchizedek: The Concern for Supra-Human Priestly Mediators in 2 Enoch" in ''Perspectives on 2 Enoch: No Longer Slavonic Only'', curr. Andrei A. Orlov e Gabriele Boccaccini (Leiden: Brill, 2012), 369–385; Harold W. Attridge, "Melchizedek in Some Early Christian Texts and 2 Enoch", in ''New Perspectives on 2 Enoch: No Longer Slavonic Only'', part. 395–397, dove discute le due recenti recensioni di questa opera; Daphna Arbel, "On Adam, Enoch, Melchizedek, and Eve", in ''New Perspectives on 2 Enoch: No Longer Slavonic Only'', 432–453.</ref> {{passo biblico2|Genesi|14:18}}, per esempio, lo raffigura come un re e sacerdote di Dio l'Altissimo (אל עליו) che benedice Abramo dopo aver sconfitto il re di Sodoma. Sebbene Genesi introduca Melchisedec come un sacerdote cananeo, egli viene collegato alla tradizione di Israele quando diventa il beneficiario del tributo pagato da Abramo.<ref>Mason, "Melchizedek Traditions", 343.</ref> Parimenti, {{passo biblico2|Salmi|110:4}} presenta Melchisedec come il primo e principale esempio di un sacerdozio militante, regale. Come molti re dell'antichità, il salmista interpreta Melchisedec come comandante di un esercito, ma raffigura i suoi soldati come schierati in santo splendore ({{passo biblico2|Salmi|110:3). In particolare, invece di essere vestiti con armatura da battaglia, indossano abiti sacerdotali. Inoltre, sebbene il salmista rappresenti Dio come colui che alla fine schiaccia i re e giudica le nazioni, egli associa strettamente Melchisedec a questi ruoli e lo pone alla destra del Signore ({{passo biblico2|Salmi|110:5,6}} rispettivamente). Un re sacerdote militante può sembrare un concetto incongruo, ma – come ho già sottolineato in merito alla narrativa di Flavio Giuseppe – l'immagine si presentava regolarmente in tutto il pensiero israelita antico e nel pensiero dei primi ebrei (cfr. Es. 29:5-21; ''T. Reu'' 6.12; Flavio Giuseppe, ''Ant.'' 3.215).
 
L'autore di ''11QMelch'' non cita direttamente né da Genesi 14 né da Salmi 110, ma entrambe le immagini bibliche sono chiaramente alla base del suo ritratto di Melchisedec.<ref>Per un dibattito accademico se il ritratto biblico di Melchisedec sta alla base della sua presentazione in ''11QMelch'', cfr. Florentino García Martínez, "Las tradiciones", 70–80.</ref> L'autore di ''11QMelch'', per esempio, continua a rappresentare Melchisedec come un essere umano, e non come una figura angelica, secondo quanto ebbero a sostenere alcuni studiosi del passato,<ref>Van der Woude, "Melchisedek", 369; Martínez, ''Qumran and Apocalyptic'', 176; VanderKam, ''Dead Sea Scrolls Today'', 171.</ref> inoltre come un essere umano che esercita sia funzioni regali che sacerdotali. Rispetto alle sue funzioni sacerdotali, il testo di ''11QMelch'' stabilisce una connessione esplicita tra Melchisedec e il Giorno dell'Espiazione (''11QMelch'' 2,7–8; cfr. Lev. 23:27-28) – ''[[w:Yom Kippur|Yom Kippur]]'' – il giorno più solenne di tutte le feste e festività israelite, in cui il Sommo sacerdote espia i peccati del popolo attraverso elaborati rituali (cfr. Lev. 16:1-14). In questo modo l'autore di ''11QMelch'' presenta Melchisedec in una posizione di leadership sacerdotale. Alcune righe più tardi consolida questa connessione intimando che Melchisedec mantiene il controllo degli eserciti (''11QMelch'' 2.9), proprio come i sacerdoti militanti presenti altrove nella prima tradizione ebraica (cfr. ''T. Reu.'' 6.12; Flavio Gius., ''Ant.'' 3.215). Per quanto riguarda la sua funzione regale, attribuendogli il ruolo di giudice, l'autore suggerisce che Melchisedec abbia anche potere giuridico (''11QMelch'' 2.9, 13). Così, come i re-sacerdoti che governarono Gerusalemme durante la dinastia Asmonea, anche qui Melchisedec occupa funzioni sia regali che sacerdotali.<ref>Quando la regione equivalente a l'Israele d'oggi cadde sotto il conrollo diretto ebraico durenate il Periodo Asmoneo, i Sommi sacerdoti di Israele non furono più semplici figure sacerdotali, ma funzionarono anche come potenze politiche. Si vedano Seeman, ''Rome & Judea in Transition''; Babota, ''Institution of the Hasmonean High Priesthood''; VanderKam, ''From Joshua to Caiaphas''; Meshorer, ''A Treasury of Jewish Coins'', 37–40.</ref> Descrivendo Melchisedec in questi ruoli umani, l'autore di ''11QMelch'' ricorda il modo in cui la Bibbia ebraica presenta questa figura. La scelta da parte dell'autore del nome Melchisedec evoca anche la rappresentazione biblica di Melchisedec, dal momento che nessuno dei Sommi sacerdoti al potere a Gerusalemme aveva mai avuto questo nome. Il nome stesso, dalle parole ebraiche מלך e צדק, significa semplicemente re giusto. Poiché i re-sacerdoti asmoneani che presiedevano a Gerusalemme non erano sempre ritenuti giusti, impiegando questa denominazione l'autore avrebbe voluto fabbricare abbastanza intenzionalmente una sottile polemica contro questo stile di comando. Impiegando il nome Melchisedec, l'autore si rifà a una diversa tradizione sacerdotale basata sulle Scritture che non si è invischiata nella scena attuale o recente di Gerusalemme.
 
Studio passati presuppongono spesso che l'autore di ''11QMelch'' si basi principalmente su {{passo biblico2|Salmi|110}},<ref>Si vedano Mason, "Melchizedek Traditions", 353; Gieschen, "Enoch and Melchizedek", 369.</ref> ma entrambi i brani biblici descrivono Melchisedec in ruoli civici e sacerdotali, consentendo all'autore di creare l'immagine di una figura sacerdotale che fungeva da alternativa ai re-sacerdoti nella vita reale che governavano Gerusalemme durante il Periodo Asmoneo. In {{passo biblico2|Genesi|14}}, ad esempio, Melchisedec benedice Abramo, come ci si aspetterebbe da un sacerdote, ma il testo lo chiama anche esplicitamente re (Gen. 14:18). Nel Salmo 110, Melchisedek viene descritto che comanda eserciti, si coinvolge in guerre e alla fine ha una parte nel giudicare le nazioni – azioni tipicamente riservate ai re – ma il Salmo lo mantiene anche nel suo stato sacerdotale (Sal. 110:4). Questi ruoli sacerdotali e civili collocano il biblico Melchisedec in continuità con i sacerdoti della vita reale che governano su Gerusalemme. Come ha sottolineato Gieschen, "l'interesse nel trovare una combinazione di guida politica e sacerdotale all'interno delle Scritture probabilmente è cresciuto dopo che il leader Asmoneo Gionata venne cooptato nella posizione di Sommo sacerdote ({{passo biblico2|1Maccabei|10:18-21}})".<ref>Gieschen, "Enoch and Melchizedek", 376.</ref> Attingendo all'immagine biblica di Melchisedec, l'autore di ''11Q13'' potrebbe concentrarsi su un'altra tradizione sacerdotale, al fine di suggerire che lui – e non l'attuale Sommo sacerdote a Gerusalemme – fosse la vera incarnazione del divino.
 
L'autore di ''11QMelch'' collega indissolubilmente l'immagine biblica del Sommo sacerdote, Melchisedec, con quella del Dio d'Israele mediante una serie di interpretazioni tipo-''pesher'' delle Scritture.<ref>Per una prospettiva simile, cfr. Anders Aschim, "Melchizedek and Jesus", in ''The Jewish Roots of Christological Monotheism'', curr. Carey Newman, James Davila, e Gladys Lewis (Leiden: Brill, 1999), 129–147.</ref> Il primo di questi fili interpretativi si verifica quando l'autore presenta Melchisedec come colui che offre il favore liberatorio che è tipicamente associato al Signore (יהוה). L'esempio più ovvio di questo fenomeno si trova in ''11QMelch'' 2.9, in cui l'autore allude a un passo di {{passo biblico2|Isaia|61:2}}:
 
: Isaia 61:2: לִקְר֤אֹ שְׁנַת־רָצוֹן֙ לַֽיהוָ֔ה
: A proclamare l'anno di grazia del Signore.
 
: ''11QMelch'' 2.9: הואה הקץ לשנת הרצון למלכי צדק
: Questo è il tempo dell'anno di favore di Melchisedec.
 
Qui, sebbene apparentemente citando le parole di Isaia, l'autore sostituisce intenzionalmente il nome di Melchisedec con quello di YHWH (יהוה) in modo che invece di essere l'anno di grazia del Signore (יהוה), sia l'anno di favore di Melchisedec. In questo modo l'autore fonde il Signore con Melchisedec, in modo che quest'ultimo diventi la manifestazione visibile del primo, la controparte umana del Dio di Israele.
 
 
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