Ebraicità del Cristo incarnato/Concetti divini: differenze tra le versioni

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Il secondo punto che mi porta a pensare che anche gli ebrei del I secolo, come le loro controparti greco-romane, iniziarono ad accogliere il Sommo sacerdote nelle loro definizioni di divinità, si riferisce alle emergenti interpretazioni ebraiche delle Scritture. Queste nozioni sulla divinità del Sommo sacerdote non sono emerse esclusivamente da un ambiente religioso pagano; piuttosto, le tradizioni in via di sviluppo degli ebrei rafforzarono ulteriormente lo ''status'' del Sommo sacerdote, suggerendo che Dio lo aveva nominato.<ref>Come ha osservato Gabriele Boccaccini: "La scrittura sacerdotale riporta al Sinai lo stato regale del sacerdozio: prima e durante la monarchia, il Sommo sacerdote era nominato non per scelta umana ma per diritto divino ({{passo biblico2|Esodo|28:1}})" (cfr. Boccaccini, ''Roots of Rabbinic Judaism'', 57).</ref> Di conseguenza, anche quando alcuni dissidenti iniziarono a mettere in discussione la validità dell'attuale Sommo sacerdote al potere, e anche se disapprovavano le sue azioni, il ruolo del Sommo sacerdote come figura divinamente nominata sanzionata da Dio per mediare tra Dio e il popolo di Dio, venne indelebilmente impresso nelle menti di molti ebrei. Poiché, oltre all'elevata giurisdizione politica del Sommo sacerdote, egli era colui che doveva rendere immanente il divino — e ciò significava essere colui che poteva purificare Israele dai suoi peccati. Forse è per questo che alcune persone reagirono così fortemente quando (alcuni) Sommi sacerdoti della vita reale commisero le loro indiscrezioni. Infatti, se nell'immaginazione del popolo il Sommo sacerdote iniziava a essere visto come ''ben più che'' un semplice essere umano, quindi come uno che partecipava con Dio condividendone la divinità e attuando la volontà di Dio in terra, allora naturalmente questo lato umano contaminato avrebbe confuso e deluso le aspettative. Come figura divina ma umana, l'immagine del Sommo sacerdote ebreo, come quella dell'imperatore romano per altri, offuscava i confini tra il reame divino e quello umano.
 
Negli ultimi anni, come ho dimostrato nel Capitolo II, sono emersi intensi dibattiti accademici sulla questione se il "cosiddetto" sistema monoteistico degli ebrei possa o meno accogliere il culto di altri esseri accanto al Dio supremo e increato di Israele. Ciò che è in gioco per la maggior parte di questi studiosi è se l'adorazione paleocristiana di Gesù di Nazaret segnò una deviazione significativa dalla precedente pratica ebraica e se questa pratica potesse suggerire che i primi cristiani credevano che Gesù fosse anche divino. Sebbene diversi studi abbiano dimostrato che nella storia ebraica esistevano figure che la letteratura presenta come venerate (vedi Mosè, il Figlio dell'Uomo enochico e il Sommo sacerdote ebreo), pochi studiosi hanno tentato di collegare queste raffigurazioni con figure storiche reali di cui discutono. Inoltre, una difficoltà significativa con questi studi è che iniziano le loro ricerche supponendo che il mondo di Dio fosse, per gli ebrei, completamente diverso da quello degli umani. Tuttavia gli antichi ebrei posizionarono il Sommo sacerdote lungo un continuum dinamico di divinità, mostrando come anche egli partecipasse alla stessa divinità del Dio supremo di Israele. Quindi, sebbene non sinonimo del sommo Dio d'Israele, essi indicarono che anche il Sommo sacerdote era divino. Nella prossima sezione analizzerò ''[[w:Antichità giudaiche|Antichità giudaiche]]'' 11.302-45.<ref>Userò le versioni parallele {{el}}-{{en}} disponibili online, tra cui: ''[https://www.ccel.org/ccel/josephus/works/files/works.html Antiquities of the Jews]''; [http://sacred-texts.com/jud/josephus/index.htm#aoj Whiston translation of ''Antiquities of the Jews'']; [https://archive.org/details/L242JosephusVJewishAntiquities13 Loeb Classical Library Josephus Volume 4 ''Antiquities of the Jews'' Books 1-4]; [https://archive.org/details/L281JosephusVIIJewishAntiquities78 Loeb Classical Library Josephus Volume 5 ''Antiquities of the Jews'' Books 5-8]; [https://archive.org/details/L490JosephusVIJewishAntiquities46 Loeb Classical Library Josephus Volume 6 ''Antiquities of the Jews'' Books 9-11]; [https://archive.org/details/L365JosephusJewishAntiquitiesIX1213 Loeb Classical Library Josephus Volume 7 ''Antiquities of the Jews'' Books 12-14]; [https://web.archive.org/web/20181005152152/https://pace.webhosting.rug.nl/york/york/showText?text=anti The Judean Antiquities at PACE]; [https://archive.org/details/completeworksofj01jose/page/n21 Complete works of Josephus. Antiquities of the Jews, Volume One, Books I-VIII]; [https://archive.org/details/completeworksofj02jose/page/n9 Complete works of Josephus. Antiquities of the Jews, Volume Two, Books IX-XVI]; [https://archive.org/details/completeworksofj03jose/page/n9 Complete works of Josephus. Antiquities of the Jews, Volume Three, Books XVII-XX]; [http://www.gutenberg.org/ebooks/2848 versioni del ''Project Gutenberg'']. Non sono riuscito a reperire una versione in {{it}}, pertanto le relative tradd. sono mie.</ref> Mettendo a confronto i temi sopra menzionati, inizierò a costruire la mia teoria di come alcuni ebrei del I secolo iniziarono ad immaginare il Sommo sacerdote ebreo – alla pari dell'imperatore nel mondo greco-romano – come una forma di Dio incarnato in terra.
 
 
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==Note==
{{Vedi anche|Biografie cristologiche}}
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{{Avanzamento|50100%|17 luglio 2020}}
[[Categoria:Ebraicità del Cristo incarnato|Concetti divini]]